SCIENZA
Efficienza energetica
Germania prima, Italia seconda
Nel rapporto indipendente "The 2014 International Energy Efficiency Scorecard", pubblicato da un organismo non-profit statunitense, si misurano i progressi (o i passi indietro) delle sedici economie più sviluppate

Secondo "The 2014 International Energy Efficiency Scorecard", rapporto stilato dall'American Council for an Energy-Efficient Economy, un'organizzazione scientifica non-profit statunitense, le sedici economie più sviluppate del pianeta stanno faticosamente percorrendo la via che le condurrà alla "virtù" nell'uso dell'energia.
Germania prima, Italia seconda
Il rapporto pone la Germania in cima alla classifica dell'efficienza energetica, soprattutto in virtù delle stringenti regolamentazioni edilizie che riguardano sia gli edifici residenziali che quelli commerciali.
Al secondo posto c'è l'Italia, premiata per i risparmi ottenuti nel sistema dei trasporti.
Il podio si completa con il terzo posto assegnato all'Unione Europea, che precede Cina e Francia, appaiate al quarto posto. In coda: Russia, Brasile e Messico.
I parametri
Le "pagelle" sono state stilate in base alla valutazione di trentuno diversi parametri, suddivisi in quattro macro-aree. La più generica è quella delle "Iniziative nazionali", ovvero la tendenza normativa di ciascun paese nel settore energetico, che però include anche la spesa in ricerca e sviluppo. Gli altri sono: edilizia, industria e trasporti.
Contrasti
All'ottima performance del Giappone, che dopo il terremoto devastante del 2011 ha saputo incrementare l'efficienza energetica del 15%, si oppone l'arretramento in Australia, dove il governo conservatore ha abolito la tassa sulle emissioni di CO2.
Dalla Cina giungono notizie confortanti: il gigante asiatico è il paese che consuma meno energia per metro quadrato rispetto a qualsiasi altro, anche se la regolamentazione in campo edilizio è ancora molto arretrata.
Degli Usa - pur riconoscendone i progressi - si dice esplicitamente che "spreca ancora una quantità enorme di energia".
In conclusione, il commento più chiaro è stato quello di Philipp Ackermann, vice capo della missione diplomatica tedesca a Washington, felicissimo dell'ennesimo primato riconosciuto a Berlino: "Siamo tutti d'accordo, ha detto, che l'energia più economica è quella che non c'è bisogno di produrre". Wunderbar, chiarissimo!
Germania prima, Italia seconda
Il rapporto pone la Germania in cima alla classifica dell'efficienza energetica, soprattutto in virtù delle stringenti regolamentazioni edilizie che riguardano sia gli edifici residenziali che quelli commerciali.
Al secondo posto c'è l'Italia, premiata per i risparmi ottenuti nel sistema dei trasporti.
Il podio si completa con il terzo posto assegnato all'Unione Europea, che precede Cina e Francia, appaiate al quarto posto. In coda: Russia, Brasile e Messico.
I parametri
Le "pagelle" sono state stilate in base alla valutazione di trentuno diversi parametri, suddivisi in quattro macro-aree. La più generica è quella delle "Iniziative nazionali", ovvero la tendenza normativa di ciascun paese nel settore energetico, che però include anche la spesa in ricerca e sviluppo. Gli altri sono: edilizia, industria e trasporti.
Contrasti
All'ottima performance del Giappone, che dopo il terremoto devastante del 2011 ha saputo incrementare l'efficienza energetica del 15%, si oppone l'arretramento in Australia, dove il governo conservatore ha abolito la tassa sulle emissioni di CO2.
Dalla Cina giungono notizie confortanti: il gigante asiatico è il paese che consuma meno energia per metro quadrato rispetto a qualsiasi altro, anche se la regolamentazione in campo edilizio è ancora molto arretrata.
Degli Usa - pur riconoscendone i progressi - si dice esplicitamente che "spreca ancora una quantità enorme di energia".
In conclusione, il commento più chiaro è stato quello di Philipp Ackermann, vice capo della missione diplomatica tedesca a Washington, felicissimo dell'ennesimo primato riconosciuto a Berlino: "Siamo tutti d'accordo, ha detto, che l'energia più economica è quella che non c'è bisogno di produrre". Wunderbar, chiarissimo!