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MONDO

Si acuisce nuovamente la tensione nel Paese

Egitto, scontri tra polizia e sostenitori del deposto presidente Morsi: almeno 17 morti

Disordini per le manifestazioni a favore del presidente deposto e per il boicottaggio del referendum costituzionale. Vittime in tutto il Paese per gli scontri con gli agenti. Almeno 122 gli arrestati

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Scontri al Cairo (Epa/Khaled Elfiqi)
Sono scesi in piazza in tutto il Paese, dal Cairo al Sinai per manifestare per Morsi, il presidente egiziano deposto. In centinaia chiedono il boicottaggio del referendum costituzionale indetto il 14 e il 15 gennaio. Secondo i Fratelli Musulmani, la consultazione è stata proposta da un'autorità nata "da un colpo di Stato", cioè da chi ha deposto Morsi. Almeno 17 i morti nei cortei, secondo gli organizzatori. Il governo non conferma e dà notizia di 122 arresti. 

Scontri al Cairo
Già dalla mattina di venerdì sono iniziati gli scontri al Cairo: il governo ha schierato la polizia antisommossa in varie zone della città già dopo l'annuncio della manifestazione. I primi feriti sono stati nel quartiere Faysal, sulla strada delle Piramidi, e vicino all'universita' islamica di Al Azhar. Secondo fonti della sicurezza,  i poliziotti hanno respinto con lacrimogeni i manifestanti, che lanciavano sassi e bottiglie molotov. Nel pomeriggio poi, i manifestanti hanno attaccato la casa di uno dei fondatori del movimento 'Tamarrod' (Ribellione), Mahmoud Badr, a sud del Cairo. Badr era stato uno dei sostenitori alla deposizione di Morsi. 

I cortei e le richieste dei manifestanti
Nel resto del Paese, le manifestazioni sono cominciate dopo il venerdì di preghiera: a Giza, Alessandria, ma anche nelle province di Menoufiya, Sharqiya e Dakahliya. I manifestanti hanno mostrato cartelli con l'incitamento al boicottaggio alle urne e slogan contro i militari. L'Alleanza nazionale per la difesa della legittimità, che raggruppa i sostenitori di Morsi, ha rivolto un appello a una settimana di proteste contro il referendum - quindi fino all'8 gennaio - e contro la destituzione di Morsi.