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POLITICA

I conti non tornano

Elezioni. Cottarelli: politici promettono molto, ma le coperture restano incerte

L'Osservatorio sui conti statali delle Cattolica evidenzia come le misure elettorali rischiano di aumentare il debito pubblico. Cottarelli: bisogna ridurre ulteriormente la spesa

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“I partiti politici stanno promettendo molto, il problema è che molto spesso non viene detto come queste proposte saranno coperte”. A parlare Carlo Cottarelli che - attraverso un'analisi condotta dall'Osservatorio sui conti statali delle Cattolica da lui presieduto - ha evidenziato come le promesse dei partiti in campagna elettorale, farebbero decollare il debito pubblico, mettendo a rischio il bilancio dello Stato.

I conti che non tornano
Cottarelli poi porta degli esempi concreti e rispondendo su cosa ne pensa della flat tax proposta da Forza Italia, dice: “La copertura va trovata in un quadro complessivo che porti alla riduzione del deficit e del debito pubblico del Paese”. E numeri alla mano spiega: in cinque anni, a fine legislatura, le risorse necessarie per far fronte alla promesse fatte dal partito guidato da Silvio Berlusconi (oltre alla flat tax, reddito di dignità, bollo auto ecc...) costano 136,2 miliardi mentre le risorse individuate si fermano a 82,4. Risultato: mancano all'appello quasi 54 miliardi, che se non saranno coperti, andranno a rimpinguare il deficit e il debito salirà al 135,8% del Pil smentendo l'obiettivo del 112,8%.

E per quanto riguarda il superamento del limite del 3% nel rapporto fra deficit e Pil, come sostiene il Movimento Cinque Stelle? “È un errore - dice Cottarelli - bisogna puntare al pareggio di bilancio”. Il debito dovrebbe diminuire di 40 punti in dieci anni, cioè al 91,6% del Pil nel 2028. Con un deficit al 3% - prosegue - per raggiungere l'obiettivo di abbattere il debito di 40 punti ci vorrebbe una crescita nominale (inflazione compresa) nella media dei prossimi 10 anni. Obiettivo piuttosto difficile da centrare, tanto più che i 5Stelle, promettono circa 103, 4 miliardi di misure e deve reperire ancora 64,2 miliardi di copertura della sua tabella di marcia.

Anche il Pd ha problemi che passano tra l'intenzione di ridurre il debito e quella di fare nuove spese. Il programma - secondo lo studio di Cottarelli - costa (tra bonus figli, povertà, investimenti, cuneo fiscale e atro) circa 38 miliardi per i quali "non sono previste coperture sufficientemente definite". 

Parola d'ordine: abbattere il debito pubblico
Cottarelli poi sottolinea che in tempi di campagna elettorale sarebbe doveroso, proporre delle soluzioni per abbattere il debito pubblico. “E invece no – dice Cottarelli – in questa campagna elettorale non si parla abbastanza di come eliminare il macigno, semmai si fanno proposte per renderlo più grosso. Perché si parla di aumenti di spesa o di tagli di tasse finanziati in deficit”. 

I rischi che si corrono con un debito così alto: 130% rispetto al Pil
Il debito italiano ha superato la soglia preoccupante del 130% rispetto al Pil. Con una soglia così alta, avverte Cottarelli, ci sono tre possibili pericoli: “C’è il rischio di attacchi speculativi”, soprattutto se si diffonde l’idea che il Governo possa impugnare il debito e dichiarare la bancarotta, come stava per fare nel 2012. “Inoltre un debito pubblico così elevato non fa crescere l’economia, soprattutto nel medio periodo”, spiega Cottarelli. E poi c’è un altro problema: un Paese con un debito così alto non può indebitarsi ulteriormente quando serve davvero, come durante la crisi economica del 2009. 

Bisogna tagliare ancora la spesa
L’economia italiana nonostante tutto sta crescendo. È questo il momento – secondo Cottarelli – per intervenire. “"Chi ci governa” dovrebbe cercare di contenere la spesa per tre anni per raggiungere il pareggio di bilancio. E poi se si volessero ridurre le tasse, allora basterebbe "tagliare ulteriormente la spesa”.

Ma dove tagliare? “Ci sono tante cose da fare: bisogna affrontare la questione dell’organizzazione dello Stato, la spesa di gestione delle pubbliche amministrazioni, ma anche degli enti territoriali – dice Cottarelli – Quanti comuni ci sono in Italia, quante Prefetture, quante forze di polizia? La guardia forestale è stata fusa con i carabinieri ma il risparmio è stato zero. Perché si fanno certe cose se non c’è il risparmio? Il tema più grosso sono le pensioni: la questione è se si debba in qualche modo ricalcolare il loro livello, ovviamente al di sopra di una certa soglia di reddito”.