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ECONOMIA

Stop alla produzione

Embraco: confermati 497 licenziamenti a Riva di Chieri. Calenda: atteggiamento irresponsabile

L'azienda del gruppo Whirlpool non intende ritirare la procedura di licenziamento per i 497 addetti dello stabilimento di Riva di Chieri nel Torinese. Per il ministro Carlo Calenda si tratta di un atteggiamento irresponsabile, inaccettabile e contrario agli impegni assunti al Mise

 

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di Tiziana Di Giovannandrea
C'è stata l'ennesima fumata nera nella trattativa tra Embraco e sindacati relativa alla situazione occupazionale e produttiva dell'azienda. L'Embraco ha confermato i 497 licenziamenti, nello stabilimento di Riva di Chieri, nel Torinese, che produce compressori per frigoriferi, dove lavorano 537 addetti.

Lo hanno reso noto i sindacati che hanno incontrato l'azienda del gruppo Whirlpool, presso l'Unione Industriale di Torino. La questione ora passa al Mise dove ci sarà un incontro azienda-sindacati l'8 febbaraio, come ha confermato Lino Lamendola, della segreteria provinciale della Fiom. "Speravamo in un atteggiamento più distensivo, ma non è avvenuto", ha sottolineato il sindacalista.

Resta quindi valido il termine del 25 marzo per l'inizio delle procedure di licenziamento. "Siamo nel campo delle intenzioni per quanto riguarda la reindustrializzazione dell'impianto. Serve un interlocutore che decida, ma se il Governo non porta la Whirlpool al tavolo, chi deve portarli?", ha aggiunto Lamendola riferendosi al fatto che nelle scorse settimane i ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dello Sviluppo Carlo Calenda avevano sollecitato l'azienda affinché presentasse un piano di reindustrializzazione in grado di dare vita, per alcuni mesi, alla cassa integrazione per i dipendenti. La risposta della Embraco alla richiesta, però, è stata fin qui negativa.

Intanto si è svolto da Piazza Castello a Torino il corteo dei lavoratori Embraco. Attraverso il centro le tute blu hanno raggiunto la sede dell'Unione Industriale di Torino, dove si è svolto l'incontro tra l'azienda, del gruppo Whirlpool, e i sindacati. Ad aprire il corteo, a cui hanno partecipano alcune centinaia di persone, davanti allo striscione della fabbrica, una corona di fiori per simboleggiare la morte dell'occupazione con la chiusura dell'azienda.

Lo scorso 15 gennaio Embraco (Whirpool) ha confermato la chiusura del sito produttivo di Riva di Chieri e la dismissione della produzione in Italia nel 2018. La decisione ha aperto quindi la strada ai 497 esuberi.  

A seguito dell'odierna decisione il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda in una nota ha sottolineato: "Considero l'atteggiamento di Embraco irresponsabile, inaccettabile e contrario agli impegni assunti nel corso di vari incontri al Ministero" quindi "Ho riconvocato urgentemente l'azienda e mi aspetto che tenga fede agli impegni assunti", ha aggiunto il ministro.