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ECONOMIA

Padoan: perderà le vesti di Spa

Equitalia, Zanetti: governo sarà garante dei dipendenti. I sindacati: no a precarietà

"Il passaggio nel nuovo ente pubblico economico sarà per tutti senza soluzione di continuità e nel mantenimento delle posizioni giuridiche e contrattuali - rassicura il viceministro all'economia Zanetti - Se sarà opportuno migliorare il testo su questo punto per renderlo ancora più chiaro, lo faremo insieme al Parlamento"

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"Equitalia sarà trasformata in un ente pubblico economico, perderà dunque la veste di spa - anche se i suoi dipendenti manterranno il loro contratto privatistico - e sarà inserita nell'Agenzia delle entrate. Si tratta di una riforma strutturale che migliora la capacità di riscossione e ci permette di implementare rapidamente il nuovo approccio al rapporto tra fisco e contribuente basato sulla collaborazione". E' quanto afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in una intervista rilasciata a La Repubblica.

Rassicurazioni arrivano anche dal viceministro all'economia, Enrico Zanetti: "Ritengo doveroso tranquillizzare i dipendenti di Equitalia. Sono da sempre al centro di attacchi vergognosi da parte di forze politiche irresponsabili ed è normale che vivano certi passaggi con apprensione - spiega - Noi sappiamo perfettamente che i primi ad essere contenti di una riforma della riscossione in senso meno vessatorio rende felice anzitutto chi, come loro, deve applicare le regole che Governo e Parlamento decidono"

Le norme sono chiare dice ancora Zanetti: "il passaggio nel nuovo ente pubblico economico sarà per tutti senza soluzione di continuità e nel mantenimento delle posizioni giuridiche e contrattuali. Se sarà opportuno migliorare il testo su questo punto per renderlo ancora più chiaro, lo faremo insieme al Parlamento, ma tengo a ribadire che è un punto fermo e so di dire qualcosa che è condivisa da tutto il Governo".

Nonostante le garanzie che in queste ore continuano ad arrivare dal governo, i sindacati si dicono preoccupati per quanto riguarda il passaggio dei dipendenti alla nuova Agenzia delle entrate-riscossione. "Un obbrobrio sia politico che giuridico" lo definisce il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, che annuncia la proclamazione da parte dei sindacati, a livello unitario, di "scioperi generali e altre iniziative di lotta".

Secondo Masi i diritti fondamentali, come il posto di lavoro e la dignità dei lavoratori, "sono fortemente a rischio" e per questo motivo invitia "tutti i dipendenti a denunciare l'accaduto anche sui social media". "Dal punto di vista giuridico - aggiunge Masi - ci appelleremo alla magistratura per contrastare questo inammissibile decreto".

"In questi anni ho difeso strenuamente le lavoratrici e i lavoratori di Equitalia dagli attacchi di giornali e politici, ho espresso loro solidarietà e vicinanza quando sono stati minacciati da atti di terrorismo, bombe e minacce fisiche - sottolinea il sindacalista - Tutto ciò solo per aver svolto il proprio lavoro, che le leggi gli hanno affidato. Leggi che, nel corso degli anni, sono state presentate dai partiti politici e poi approvate dal parlamento e dal governo".

"Ancora una volta - aggiunge Masi - le lavoratrici e i lavoratori pagano le allucinanti esternazioni di Renzi che, da un lato, protegge i poteri forti e l'evasione fiscale, e dall'altro, crea altra precarietà e profonda incertezza sul futuro, gettando nello sconforto le famiglie di quasi 8.000 dipendenti del settore che hanno subito da anni trasformazioni e blocchi salariali pesantissimi. Al Premer Renzi non è bastato il Jobs Act, ora si crea precarietà anche per decreto".

"Saremo sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Equitalia e li sosterremo in questa dura battaglia - conclude Masi -, attivandoci fin da ora con tutte le forze politiche affinchè si proceda allo stralcio della selezione dei dipendenti che hanno diritto, tutti, alla certezza di un posto di lavoro".

"Il decreto fiscale - afferma inoltre Giulio Romani, segretario generale di First Cisl,  Romani -, oltre a non chiarire quale sarà il futuro contratto di lavoro di questi servitori dello Stato, li sottopone ad un'offensiva 'selezione e valutazione delle competenze', senza il superamento della quale, stando alla lettera del decreto, il loro posto di lavoro potrebbe essere messo in discussione. In nessun caso, mai, nella cessione di un'impresa o di un ramo della stessa - sottolinea il segretario generale -, la prosecuzione dei rapporti di lavoro è stata sottoposta alla preventiva selezione dei lavoratori".