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MONDO

Il 29 marzo del 2010

L'esplosione a San Pietroburgo, il precedente di sette anni fa nella metro di Mosca con 37 morti

Gli altri attentati nelle metropolitane russe, a San Pietroburgo, ma soprattutto a Mosca: un elenco dettagliato di date ed eventi con i casi precedenti di esplosioni e vittime in Russia, dalla metà degli Anni '90 ai giorni nostri

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La metropolitana di Mosca nel marzo 2010 (repertorio Ansa/Epa/Maxim Shipenkov /Dba)
Era il 29 marzo del 2010 a Mosca, due esplosioni in metro causavano 37 morti e 20 feriti. Sotto il cuore della capitale russa - non come quest'anno a San Pietroburgo - i terroristi piazzarono due bombe che esplosero a distanza di 40 minuti l'una dall'altra.

L'esplosione nella metropolita di San Pietroburgo non è stata la prima del suo genere. La notte del 19 dicembre 1996 su un treno in viaggio dalla fermata della metro 'Ploshad Lenina' a quella di 'Vyborg' è esploso un ordigno dell'equivalente di circa 200 grammi di tritolo, in seguito al quale un passeggero è stato ricoverato con trauma cranico. Tranne quello del 1996 e quello di oggi, tutti gli altri attentati alla metropolitana russa hanno interessato Mosca.

Nella capitale russa si erano verificati numerosi altri attentati, ecco un riepilogo.

11 giugno 1996, si verifica il primo attacco nella storia della Russia moderna alla metropolitana. Le stazioni colpite erano quelle di 'Tula' e 'Nagarinskaya' a Mosca. L'ordigno aveva la potenza di 500 grammi di tritolo. Sono morte quattro persone e 12 sono rimaste ferite.

1 gennaio 1998, un ordigno improvvisato, di bassa potenza è esploso nella stazione 'Tretiakovskaya'. Tre persone sono rimaste ferite e tre ricoverate.

8 settembre 1999, nella notte una bomba esplode e distrugge un edificio di nove piani, nel quartiere Piciatniki, alla periferia di Mosca. Nell'attentato muoiono 92 persone, i feriti sono 200.

13 settembre 1999: una bomba esplode e distrugge un edificio di sette piani a Mosca, lungo il viale Kashirskoe. Nell'attentato muoiono 118 persone, tra cui 13 bambini. Neanche questo è rivendicato, ma sarà una delle cause dell'intervento russo in Cecenia, il 1 ottobre dello stesso anno.

8 agosto 2000: 13 morti e 92 feriti, nell' attentato compiuto con un ordigno esplosivo nei sottopassaggi di piazza Puskhin, a poca distanza del Cremlino.

5 febbraio 2001, un ordigno della potenza di mezzo chilo di tritolo è stato piazzato sotto una panchina nella stazione della entro 'Bielorusskaya'; la sua deflagrazione ha ferito nove persone.

23-26 ottobre 2002: il sanguinoso episodio del sequestro collettivo nel teatro Dubrovka di Mosca. Uccisi i 41 guerriglieri del commando ceceno, muoiono però 129 ostaggi la quasi totalità avvelenati dai gas usati dalle forze speciali della polizia.

5 luglio 2003: nell'aerodromo di Tushino (Mosca) due ragazze, di cui una di origine cecena, fanno esplodere le loro cinture al plastico in mezzo a una folla di giovani che attendevano di entrare a un raduno di musica rock. Nell'attentato restano uccise 15 persone, comprese le due terroriste, 59 i feriti.

9 dicembre 2003: una donna kamikaze si fa esplodere davanti all'hotel National, nella centralissima via Tverskaia di Mosca, a poche decine di metri dalla Duma causando sei morti, fra cui la stessa attentatrice, e 13 feriti.

6 febbraio 2004: una bomba, forse trasportata da uno o più kamikaze, esplode su un convoglio della metropolitana tra le stazioni Paveletskaia e Avtozavodskaia, a ridosso del centro di Mosca. L'esplosione causa 41 morti e 134 feriti.

31 agosto 2004: alla vigilia della presa degli ostaggi di Beslan, una donna kamikaze si fa esplodere di pomeriggio, in un'ora di punta, all'esterno della stazione Riskaia, causando la morte di 10 passanti.

21 agosto 2006: un ordigno rudimentale esplode nel grande mercato di Cerkizovski, alla periferia della capitale, con un bilancio di dieci morti e una cinquantina di feriti. Tre giovani del movimento xenofobo Unione Nazionale Russa, confessano giorni più tardi le proprie responsabilità.

29 marzo 2009: due esplosioni, forse ad opera di kamikaze, si verificano nella stazioni di Lubianka, dove si trova la sede storica dei servizi di sicurezza, l'Fsb (l'ex Kgb), e di Park Kulturi, vicino al leggendario Gorki Park: il bilancio provvisorio è di almeno 37 morti ed una trentina di feriti.