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SALUTE

Stretta del Consiglio di sanità su test a donatori

Eterologa,10 nascite per donatore e "paletti" per l'età

I donatori di gameti per la econdazione eterologa dovranno effettuare anche una mappa cromosomica, oltre a vari altri test di controllo, per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di eventuali patologie genetiche. E' la 'stretta' che arriva dal Consiglio superiore di sanità: la raccomandazione è contenta nel parere con cui il Css ha dato il via libera al Regolamento messo a punto dal ministero della Salute che recepisce la direttiva Ue 2012 sul controllo di tessuti e cellule umani

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Un limite massimo di 10 nascite per ogni donatore e paletti per l'età entro cui è possibile donare gameti. Lo prevede il Regolamento ministeriale che ha ricevuto il via libera dal Consiglio superiore di sanità.

Il Regolamentto completa dunque la normativa in materia, dopo il parere positivo del Consiglio lo scorso maggio alle nuove linee guida sulla legge 40 per la procreazione medicalmente assistita (Pma) realizzate dal ministero, nelle quali si prevede anche che le coppie che accedono all'eterologa non possano scegliere le caratteristiche somatiche del proprio figlio.

Per quanto riguarda l'età, la donazione di cellule riproduttive è consentita agli uomini di età non inferiore si 18 anni e non superiore ai 40, ed alle donne tra i 20 e i 35 anni. Questo perchè all'aumentare dell'età dei donatori aumentano anche i fattori di rischio di tipo genetico. Il limite di 10 nascite per donatore può essere derogato nel caso in cui una coppia, che abbia già avuto un figlio tramite procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, voglia sottoporsi nuovamente a tale pratica utilizzando i gameti del medesimo donatore. 

Nel Regolamento si specificano i test di controllo previsti per i donatori e si sottolinea che devono essere effettuati una consulenza genetica, il test per la fibrosi cistica ed eventuali altri esami ritenuti necessari. Vietata la donazione di cellule riproduttive tra parenti fino al quarto grado. La coppia ricevente deve essere informata del fatto che gli esami di controllo sul donatore non possono comunque garantire, in modo assoluto, l'assenza di patologie per il nascituro.

Il Consiglio superiore di sanità, esprimendo un parere favorevole, ha tuttavia indicato la necessità che venga effettuata anche una mappa cromosomica (analisi genetica del cariotipo) del donatore per prevenire il rischio di trasmissione di patologie genetiche. La consulenza del genetista dovrà essere scritta.