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EUROPA

Economia come ai tempi guerra

Coronavirus, l'UE pronta a 'whatever it takes'

L'Eurogruppo promette "tutto ciò che serve per salvare economia". Il piano prevede misure fiscali per l'1% del Pil e soprattutto liquidità pari almeno al 10% del Pil. Via dal tavolo il Mes e la sua austerità. Oggi vertice dei capi di Stati e di governo dell'Ue, Ecofin rinviato al 20 Marzo.

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Per convincere i mercati e convincere i cittadini europei che l'Europa non sta  guardare, l'Eurogruppo, il consiglio dei ministri delle finanze dei paesi dell'Euro, sceglie la frase iconica e scaramantica insieme: "Whatever it takes". Le parole pronunciate nel Luglio 2012 dall'ex presidente della Bce, Mario Draghi, salvarono l'euro dalla crisi del debito sovrano. Oggi dovrebbero salvarlo dal Coronavirus.

Ricalcando le parole di Draghi, l'Eurogruppo nella dichiarazione diffusa al termine della riunione in videoconferenza del Consiglio dell'Ue, si dichiara pronto a "qualsiasi ulteriore azione, coordinata e decisiva, sia necessaria, incluse misure di bilancio, per sostenere la crescita e l'occupazione". 

A sottolineare che il Covid-19 rappresenti una grande sfida letale era stato il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno. "Questi sono i primi passi di una temporanea, ma lunga battaglia", dice Centeno, sottolineando che "il contenimento forzato sta portando le nostre economie ai tempi di guerra".

Le armi delle banche centrali appaiono ormai spuntate come dimostra l'andamento odierno dei mercati. La politica monetaria non basta più. Ci vuole altro. Continua Mario Centeno: "Assicureremo che le regole fiscali europee e le norme sugli aiuti di Stato non ostacolino il supporto delle nostre economie: la flessibilità c'è e sarà pienamente utilizzata. Gli sforzi dei paesi devono andare insieme alle iniziative portate avanti dalla Ue. Insieme daremo una risposta forte".

L'Ue deve "investire tutto quello che è necessario per far andare avanti l'economia", ripete la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

La Commissione europea fornirà alle economie dei Paesi membri un "sostegno fiscale molto considerevole". Il piano europeo prevede misure fiscali per circa l'1% del Pil per il 2020 e soprattutto liquidità pari almeno al 10% del Pil, costituita da regimi di garanzia pubblica e pagamenti fiscali differiti. "Queste cifre potrebbero essere molto più significative in futuro", sottolinea l'Ecofin.

L'effetto devastante che il Coronavirus sta avendo sulle economie dei paesi europei ha messo in secondo piano le differenze tra falchi e colombe, non le diffidenze però: negli ultimi giorni era stato ipotizzato il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità, il 'salva stati', dotato di oltre 400 miliardi di Euro, ma che prevede un rigido programma di austerità per i paesi che chiedono di accedervi. Proprio per non aizzare i sovranismi il consiglio ha deciso di non mettere all'ordine del giorno la firma del Mes.

Di fronte a circostanze eccezionali, "abbiamo concordato sulla necessità di una risposta politica immediata, ambiziosa e coordinata. Abbiamo deciso di agire e risponderemo rapidamente e in modo flessibile agli sviluppi e faremo uso di tutti gli strumenti necessari per limitare le conseguenze socioeconomiche dell'epidemia di COVID-19. Pertanto abbiamo messo insieme una prima serie di misure nazionali ed europee, creando al contempo un quadro per ulteriori azioni per rispondere agli sviluppi e sostenere la ripresa economica".

Oggi si terrà un vertice, in teleconferenza, dei capi di Stati e di governo dell'Ue, la riunione dell'Ecofin è stato rinviata al 20 Marzo prossimo.