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Coronavirus

Coronavirus

In Europa più di 300mila contagi. In Spagna quasi 5000 morti, crescono i contagi in Germania

Drammatica la situazione in Spagna dove mancano dispositivi di protezione, mascherine, posti in terapia intensiva e respiratori. Mancano anche i tamponi. In Francia, paese sotto shock per la morte di una 16enne, il Governo annuncia proroga fino a metà aprile del confinamento per i cittadini. Crescono intanto i contagi in Germania, quinto paese al mondo dopo Usa, Cina, Italia e Spagna. Borrell: in 400mila cittadini Ue bloccati all'estero

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Sono più di 300.000 i casi accertati in Europa di Covid-19, più della metà dei quali fra Italia (86.498) e Spagna (64.059). Il totale europeo tocca i 305.851 casi accertati, compresi 18.289 morti, la metà dei quali in Italia. In Asia i casi sono finora 102.043 di cui 3.683 mortali.

In Spagna quasi 5000 morti, ospedali al collasso
Il numero dei morti in seguito alla diffusione del coronavirus torna ad aumentare in Spagna con 769 vittime indicate nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale dei morti sale così a 4.858. Lo scrive el Pais. Contagiati anche 10.000 operatori della sanità, lo riporta il sito di El Mundo sottolineando che, secondo gli ultimi dati, i casi del personale nella sanità positivo al coronavirus sono 9.444.
 
La sanità spagnola è arrivata impreparata ad affrontare l'emergenza: mancano dispositivi di protezione, mascherine, posti in terapia intensiva e respiratori. Mancano anche i tamponi. Si improvvisano ospedali da campo e reparti Covid-19, è una lotta contro il tempo, per far fronte a un nemico invisibile e spietato. A Madrid il palazzo del ghiaccio è stato trasformato in un enorme camera mortuaria mentre l'esercito è impiegato per la sanificazione delle strade e per i controlli dei divieti di circolazione.

Spagna: Ue non volti le spalle ai cittadini
Rammaricandosi per la mancanza di consenso in ambito Ue per far fronte alla crisi causata dalla pandemia del coronavirus, il governo spagnolo chiede alle istituzioni europee di non voltare le spalle ai cittadini in una situazione di emergenza come questa. "Questa crisi non si risolverà se ogni paese decide di agire per conto suo" perché la pandemia è "globale" e "ha un impatto su tutti". Lo ha sottolineato la ministra María Jesús Montero, portavoce del governo, in conferenza stampa oggi dopo il consiglio dei ministri, citata dalla Efe. Il governo spagnolo ha deciso di proibire i licenziamenti durante l'emergenza. Lo ha comunicato la ministra spagnola del Lavoro, Yolanda Díaz. "Non si può approfittare del Covid-19 per licenziare", ha detto, precisando che il divieto, che non ha effetto retroattivo, è in vigore da oggi. 

Intanto la Shenzhen Bioeasy Biotechnology, compagnia biotecnologica cinese che ha fornito alla Spagna dei test per il COVID-19 considerati non affidabili, ha annunciato che li rimpiazzerà con nuovi kit. Lo riferisce il South China Morning Post. Un istituto di ricerca iberico ha rilevato un basso tasso di accuratezza in questi kit diagnostici e, per questo, la Shenzhen Bioeasy Biotechnology ha annunciato che invierà nuovi kit che garantiscano il fatto che "i pazienti abbiano la migliore diagnostica" e test con maggiore "sensibilità e specificità".

Suora a Madrid: sanità al collasso totale
"La situazione a Madrid è terribile. Noi credevamo che il nostro sistema sanitario fosse il migliore del mondo, adesso e' invece al collasso totale. I nostri governanti non credevano quanto fosse importante e le conseguenze di questo virus. Siamo arrivati tardi". Lo ha detto suor Luisa Lopez Leon Santiago della congregazione 'Figlie di Santa Maria della Provvidenza', in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, commentando la situazione d'emergenza per il coronavirus che ha coinvolto anche la Spagna.

Crescono i contagi in Germania
Balzo nei contagi da coronavirus in Germania: nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 5.780  positivi, mentre le vittime sono 55. Sale così a 42.288 il numero  delle persone contagiate e a 253 il numero dei morti, secondo  l'Istituto Robert Koch. La Germania è il quinto Paese al mondo per i  contagi, dopo Stati Uniti, Cina, Italia e Spagna. Intanto il Bundesrat tedesco (il senato federale) ha approvato l'enorme pacchetto di aiuti che dovrà salvare imprese e famiglie dall'impatto economico del coronavirus nel Paese. Si tratta di misure economiche da 750miliardi di euro, che comprendono un deficit da 156 miliardi per il 2020.

Francia, altri 15 giorni di confinamento
Il primo ministro francese, Edouard Philippe, ha annunciato, al termine del Consiglio dei ministri, la proroga di 15 giorni del confinamento per i francesi. La misura restrittiva sarebbe scaduta - dopo i primi 15 giorni - martedì 31 marzo.  Il capo del governo ha chiarito, in un breve discorso alla stampa, che la Francia non ha ancora raggiunto il picco dell'epidemia, che ha già causato 1.698 morti e circa 30 mila casi."È chiaro che siamo solo all'inizio dell'ondata epidemica", ha spiegato Philippe. E dunque "le stesse regole continueranno a essere applicate". Un'ulteriore estensione potrebbe essere decisa "se e solo la situazione sanitaria lo richiederà". Nel Paese, le misure di contenimento che limitano gli spostamenti su tutto il territorio nazionale sono iniziate il 17 marzo scorso e dovevano terminare martedì.

Francia sotto shock per la morte della 16enne Julie
Non avremo mai una risposta". La madre di Julie, 16 anni, la prima minorenne morta in Francia di coronavirus e probabilmente la vittima più giovane del Covid-19,non ha spiegazioni. Tranne quella che gira sulla bocca di tutti:nessuno è al sicuro dal virus. Da quando nella consueta conferenza stampa serale, ieri, il direttore generale della Sanità Jerome Salomon ha annunciato il decesso dell'adolescente, la Francia è ancora più sotto shock. In poche ore, le notizie trapelate dalla famiglia hanno chiarito che si trattava di una ragazza sanissima, senza altre malattie. E che è morta in poche ore. "Perdere un figlio è qualcosa di insopportabile ma bisogna continuare", dice Sabine, la madre. Poi racconta qualche particolare delle ultime terribili ore vissute dalla famiglia, che abita nella banlieue di Parigi: "Julie aveva soltanto un po' di tosse, da una settimana. Aveva preso uno sciroppo, qualcosa a base di erbe, aveva fatto inalazioni". Sabato aveva cominciato a sentirsi mancare il fiato: "Nulla di clamoroso - racconta la madre - aveva difficoltà a riprendere respiro". Poi attacchi continui di tosse e la visita dalla dottoressa di famiglia chela invita a chiamare l'ospedale. Julie viene ricoverata, la madre rientra a casa ma poco dopo la avvertono che uno scanner ai polmoni della figlia ha rivelato dei problemi: "Nulla di grave". La notte, però, la ragazza viene colta da insufficienza respiratoria e trasferita d'urgenza all'ospedale pediatrico di Parigi, il Necker, dove la sottopongono al tampone. Entra in rianimazione, la madre va a trovarla e Julie le dice: "Ho male al petto...". I risultati del tampone sono negativi, la madre torna a casa tranquillizzata. Il giorno dopo, il risultato del primo test viene rettificato: Julie è positiva. I medici, che alla luce del primo annuncio negativo l'avevano curata senza maschere e protezioni, la intubano quando ormai è senza conoscenza. In poche ore il decesso. "Un evento rarissimo a quest'età", sottolineano i sanitari.

Borrell: in 400mila bloccati all'estero
"Per il Servizio europeo di azione esterna l'assoluta priorità è aiutare i cittadini dell'Ue bloccati all'estero a tornare a casa. Ci sono oltre 400mila persone che vogliono rientrare. Oltre 150mila lo hanno già fatto grazie ai voli che gli Stati membri hanno messo a disposizione, e oltre 2000 con i voli della protezione civile europea". Lo spiega l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, in un videomessaggio postato su Twitter, all'indomani della videoconferenza dei 27 leader.

Allarme Irlanda, tra poco terapie intensive piene
I reparti di terapia intensiva in Irlanda saranno al massimo delle loro capacità entro pochi giorni, visto il tasso di diffusione del nuovo Coronavirus nel Paese. L'allarme è stato lanciato dal premier di Dublino, Leo Varadkar, che si è detto "preoccupato". "Abbiamo ancora letti vuoti nelle terapie intensive, ma visto come stanno andando le cose, i reparti saranno alla loro massima capienza in pochi giorni". "Quello che sta accadendo nel resto d'Europa può verificarsi anche qui", ha proseguito Varadkar parlando con la stampa, "per questo dobbiamo prepararci". Il premier ha poi assicurato che si sta facendo uno "sforzo senza precedenti" per aumentare i posti letto delle terapie intensive, come pure i ventilatori.

Per questo l'Irlanda impone severe misure di contenimento a partire da mezzanotte e fino al 12 aprile per contenere la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il premier Leo Varadkar. "Tutti devono restare in casa, in qualsiasi circostanza", ha dichiarato, precisando che saranno possibili eccezioni per recarsi al lavoro, fare la spesa, andare dal medico.