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ECONOMIA

Taranto

Ex Ilva. Gualtieri, "lo Stato è pronto a entrare in ArcelorMittal"

Accordata proroga di 10 giorni per conoscere il piano dell'azienda siderurgica. Sindacati perplessi dopo l'incontro tra Governo-rappresentanze sindacali e Mittal

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di Tiziana Di Giovannandrea
L'incontro convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico sulle sorti dell'ex Ilva tra Governo-rappresentanze sindacali e ArcelorMittal si è concluso con la dichiarazione da parte dello Stato di essere pronto a entrare nell'azionariato di ArcelorMittal Italia mentre l'azienda siderurgica presenterà tra 10 giorni il piano industriale per l'ex Ilva. Perplessi i sindacati, oggi sciopero in tutte le fabbriche.

Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri nell'incontro ha dichiarato: "Lo Stato è disponibile a intervenire direttamente per avere un'Ilva forte, che produca tanto, che sia leader mondiale, che abbia 10.700 occupati, che faccia investimenti significativi con l'intervento dello Stato diretto ed indiretto". Inoltre Gualtieri ha ritenuto la "proroga ragionevole" rispetto alla "presentazione del piano industriale" da parte di ArcelorMittal Italia.  

Dal canto suo Lucia Morselli, ad di ArcelorMittal Italia ha assicurato che gli impegni presi verranno onorati, nonostante le difficoltà  del momento causate dal Covid-19, ferme restando le intenzioni di voler fare grande l'azienda. "A febbraio e fino al 10 marzo abbiamo raddoppiato la produzione giornaliera, rispetto all'anno scorso. L'intenzione di Mittal era quella di fare grande questa azienda e l'intenzione resta la medesima anche adesso", ha detto Morselli, aggiungendo: "Mantenere l'integrità degli impianti di Taranto e la sua importanza a livello europeo".

I sindacati però sono molto perplessi. La riunione odierna, infatti, si è svolta con gli stabilimenti in sciopero: 4 ore in tutti i siti ex Ilva mentre a Taranto i lavoratori si sono fermati per 8 ore.

Per la Fiom resta valido l'accordo sindacale che prevede piena occupazione. Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil ha evidenziato: "Non conosciamo né il piano industriale, né la composizione societaria e il possibile ingresso pubblico del Governo. Durante la pandemia si è chiesto di lavorare, ora finita la fase di blocco, dovuta all'emergenza Covid-19, tutti gli stabilimenti sono al minimo e gli investimenti non ci sono. C'è una situazione di instabilità e nessuna prospettiva sul futuro. E' un quadro assolutamente inaccettabile". Re David fa presente che: "C'è un'interlocuzione in atto tra Governo e ArcelorMittal ma i sindacati sono tagliati fuori. Non ci stiamo a essere chiamati solo per gestire gli esuberi e la Cassa Integrazione".

Per la Fim Cisl, Marco Bentivogli, segretario generale assieme al segretario nazionale, Valerio D'Alò osservano: "Relativamente a quanto prospettato dall'azienda sull'attuale situazione del
gruppo Ami, nella discussione è stato introdotto un elemento a
noi sconosciuto. Un accordo che sarebbe stato siglato il 4 marzo 2020 e mai presentato alle organizzazioni sindacali".

Per la Uilm, Rocco Palombella, segretario generale, dice: "Serve una legge speciale per l'ex Ilva, per attenuare il disastro occupazione, economico e sociale". 

Per Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera segretario nazionale Ugl Metalmeccanici commenta: " Un nuovo piano tra 10 giorni? Siamo all'ennesimo rinvio e il problema non è soltanto questo'' mentre il segretario provinciale di Taranto, Domenico Gigante. ''Come tutti i sindacati abbiamo lamentato le scarse relazioni industriali, il dialogo nei fatti assente tra le parti, visto che si apprendono le notizie dai lavoratori presenti all'interno degli stabilimenti ".

L'incontro tra le parti è stato aggiornato tra dieci giorni quando Mittal presenterà il piano industriale.