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ITALIA

Processo ambiente svenduto

Ex Ilva, condannati Fabio e Nicola Riva: 22 e 20 anni. Tre anni e mezzo per Vendola

I fratelli Fabio e Nicola Riva sono gli imputati principali, per i quali i pubblici ministeri avevano chiesto la condanna a 28 e a 25 anni di reclusione per disastro ambientale 

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Condannati a 22 e 20 anni di reclusione i fratelli Fabio e Nicola Riva a conclusione del processo Ambiente svenduto sulla gestione dell'ex Ilva di Taranto.

Le condanne sono state pronunciate dalla Corte d'Assise di Taranto, a conclusione del processo iniziato il 17 maggio 2016 che scaturisce dall'inchiesta che portò al sequestro degli impianti dell'area a caldo del siderurgico e agli arresti avvenuti a partire dal 26 luglio 2012.

I fratelli Fabio e Nicola Riva sono gli imputati principali, per i quali i pubblici ministeri avevano chiesto la condanna a 28 e a 25 anni di reclusione per disastro ambientale.

Vendola condannato a 3 anni e mezzo
L'ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, è stato condannato a 3 anni e mezzo nel processo "Ambiente Svenduto" per il reato di disastro ambientale imputato all'Ilva dei Riva.

Per Vendola, i pm avevano chiesto la condanna a 5 anni. Vendola risponde di concussione aggravata verso i vertici di Arpa Puglia affinché ammorbidissero la loro posizione verso Ilva. Alla lettura della sentenza è presente anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, con la fascia tricolore. 

Disposta la confisca dell'area a caldo
Confisca degli impianti di area a caldo dell'Ilva di Taranto. È quanto disposto dalla Corte di Assise di Taranto per il reato di disastro ambientale imputato alla passata gestione Riva.    La misura, presente nella richiesta dei pm, è presente nel corpo della sentenza letta questa mattina in aula dal presidente Stefania D'Errico.

Buffo condannato a 4 anni, Capogrosso a 21
Adolfo Buffo, ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto, ed attuale direttore generale di Acciaierie d'Italia (società tra ArcelorMittal Italia e Invitalia), è stato condannato a 4 anni nel processo relativo al disastro ambientale contestato all'Ilva gestita dai Riva. Per Buffo, i pm avevano chiesto la condanna a 20 anni. A Buffo era contestata anche la responsabilità di due incidenti mortali sul lavoro. Ventuno anni di reclusione sono stati invece inflitti all'ex direttore del siderurgico Luigi Capogrosso (28 la richiesta dei pm) e 21 anni anche per Girolamo Archinà, ex consulente dei Riva per le relazioni istituzionali (28 la richiesta dei pm). 

Assolto ex prefetto Ferrante
L'accusa aveva chiesto 17 anni di  reclusione, la Corte di assise del tribunale di Taranto,  ha  assolto Bruno Ferrante, ex prefetto di Milano che ha ricoperto per  poche settimane  l'incarico di presidente del consiglio di  amministrazione dell'Ilva nel 2012 poco prima del sequestro dell'area  a caldo da parte del gip del Tribunale e dei provvedimenti cautelari  nei confronti della famiglia Riva.

Tre anni a ex presidente Provincia Taranto Florido
Nell'ambito del processo Ambiente Svenduto per il presunto disastro ambientale causato dall'Ilva negli anni di gestione della famiglia Riva, la Corte d'Assise di Taranto ha condannato a 3 anni di reclusione l'ex presidente della Provincia Gianni Florido, che risponde di una tentata concussione e di una concussione consumata, reati che avrebbe commesso in concorso con l'ex assessore provinciale all'ambiente Michele Conserva (condannato a 3 anni) e l'ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva Girolamo Archinà (condannato a21 anni e mezzo). I pm avevano chiesto 4 anni per Florido e Conserva, 28 anni per Archinà.

'Favoreggiamento', 2 anni a ex Dg Arpa Puglia
La Corte d'Assise di Taranto ha condannato a 2 anni l'ex direttore generale dell'Agenzia per l'ambiente (Arpa) della Puglia, Giorgio Assennato, accusato di favoreggiamento nei confronti dell'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola (condannato a 3 anni e mezzo per concussione) nell'ambito del processo per il presunto disastro ambientale causato dall'ex Ilva. Secondo l'accusa, Assennato avrebbe taciuto delle pressioni subite dall'ex governatore affinché attenuasse le relazioni dell'Arpa a seguito dei controlli ispettivi ambientali nello stabilimento siderurgico.Il pm aveva chiesto la condanna a un anno. Assennato, che ha sempre negato di aver ricevuto pressioni da Vendola, aveva rinunciato alla prescrizione.