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TECH

L'Fbi accusa la Corea del Nord dell'attacco hacker contro la 'major'

Obama: Sony ha fatto un errore, non doveva cancellare The Interview

Sony ha prodotto la commedia The Interview, sul dittatore Kim Jong-un, ma la première del film, prevista per il giorno di Natale, è stata annullata per minacce terroristiche. Il presidente Obama non è d'accordo con la scelta della casa cinematografica: "Non dovevano lasciarsi intimidire". In una dichiarazione l'Fbi punta il dito contro Pyongyang, ritenuto l'autore dell'attacco hacker contro la 'major'.

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New York
"Credo che abbiano fatto un errore". Così il presidente americano Barack Obama, durante la conferenza stampa di fine anno, parlando della scelta della Sony di annullare l'uscita del film 'The Interview'. Se dalla major "mi avessero chiamato - ha affermato il presidente - avrei detto di non ritirare il film" e di "non lasciarsi intimidire".

La risposta della Sony
"Non avevamo alternative" alla cancellazione dell'uscita di "The Interview". Lo afferma l'amministratore delegato di Sony Pictures, Michael Lynton, in un'intervista alla Cnn. "Non abbiamo commesso errori" sostiene
Lynton replicando al presidente americano, Barack Obama.  

L'Fbi accusa Pyongyang
L'Fbi ha reso noto di avere "informazioni sufficienti" per concludere che è veramente partito dalla Corea del Nord l'attacco hacker contro la Sony Pictures Entertainment. La dichiarazione ufficiale  recita che "l'Fbi ha informazioni sufficienti per concludere che il governo nordcoreano è responsabile di queste azioni", come si può leggere nel comunicato diffuso sull'inchiesta.

Attacco inaccettabile
L'attacco contro la Sony "non è un comportamento accettabile da parte di uno Stato", prosegue l'Fbi, aggiungendo che "individuerà, perseguirà e imporrà costi e conseguenze su individui, gruppi e Stati nazionali che usano  per minacciare gli Usa e gli interessi americani". 

Hacker in azione
L’attacco è stato così pericoloso da indurre il Federal Bureau of Investigation all'inizio di dicembre a mettere in guardia tutte le più grandi aziende statunitensi. L’Fbi ha confermato allora di aver aperto un’inchiesta sull’attacco hacker alla Sony Pictures Entertainment, che ha praticamente paralizzato i computer della major nell’ultima settimana di novembre.

Annulata la première 
La Sony Pictures ha annunciato di aver annullato la proiezione del film The Interview, prevista il 25 dicembre, dopo le minacce degli hacker di effettuare un attacco nelle sale "in stile 11 settembre", definendo la produzione una "dichiarazione di guerra". La commedia narra la storia di due giornalisti reclutati dalla Cia per assassinare il dittatore nordcoreano, Kim Jong-un. Le principali catene di cinema Usa avevano ricevuto minacce da hacker contrari alla proiezione dell'opera.

Minacce via mail alla Sony?
Sony Pictures avrebbe ricevuto una e-mail da un gruppo di hacker, che definisce "molto saggia" la decisione di cancellare la distribuzione del film 'The Interview'. Lo ha reso noto, secondo agenzie di stampa, una persona vicina allo studio cinematografico, rimasta però anonima. Il messaggio conterrebbe l'avvertimento a Sony di non distribuire "mai" il film "in alcuna forma", Dvd compreso.

"Istigazione al terrorismo"
La Corea del Nord non ha mai negato di essere coinvolta nell'attacco hacker alla Sony Pictures, che ha portato alla distribuzione illegale di diversi film della 'major'. Il motivo del suo coinvolgimento sarebbe appunto The Interview, commedia che prende in giro un regime molto somigliante a quello di Kim Jong-un.

Nel film The Interview, Seth Rogen e James Franco sono due reporter che ottengono udienza presso Kim Jong-un e vengono ingaggiati dalla Cia per ucciderlo. Il film è stato descritto da Pyongyang come "un'istigazione al terrorismo" e il governo nordcoreano ha chiesto formalmente agli Stati Uniti, dove ha sede la Sony Pictures, e all'Onu di bloccarlo.