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ITALIA

Uomini contro le donne

Femminicidio di Bergamo. Criminologa: "Va azzerata la violenza sulle donne"

Elena Bonetti, ministra delle Pari opportunità e della Famiglia twitta: "#stopfemminicidio"

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di Tiziana Di Giovannandrea
Il nuovo caso di femminicidio avvenuto a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo, è soltanto l'ultimo gesto di una violenza sulle donne così feroce ed estrema da portare alla morte la vittima.

Antonella Cortese, criminologa e vicepresidente di Aispis, dopo il nuovo caso sottolinea: "Femminicidio e violenza sulle donne vanno azzerati. Il governo si è impegnato e continua ad impegnarsi per far sì che la violenza di genere non faccia più parte della cronaca quotidiana e della nostra realtà e che vengano puniti coloro che commettono ancora questi atti".

Per la criminologa, "l'aspetto preventivo è fondamentale per ridurre episodi del genere. Abbiamo il dovere di contribuire a rimuovere tutti quegli ostacoli, culturali, sociali, economici e giuridici, che impediscono alla donna vittima di violenza di vedere riconosciuto il diritto alla ricostruzione di una vita vera e dignitosa. La concezione di donna oggetto è una devianza mentale che riguarda molti uomini, indipendentemente dal grado di cultura o dalla posizione sociale".

"Questo - annota ancora - ci fa capire quanto il lavoro della nostra associazione, l'Accademia Italiana delle scienze di Polizia Investigativa e Scientifica, e di tutti coloro che si occupano della difesa delle donne sia indispensabile per sradicare questi principi malati e ricominciare a costruire una società sana, basata sul rispetto dell'altro". 

Bergamo, Bonetti: altra vittima di violenza e disumanità, stop femminicidio
"Zinaida, un'altra vittima di un atto di violenza e di disumanità. Abbiamo bisogno più che mai di uno sforzo comune per le donne che vivono nel nostro Paese. È un nostro dovere, un dovere di tutti. #stopfemminicidio". Lo scrive su Twitter la ministra della Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti.  

Bergamo, Pedica: stop a mattanza, servono più centri antiviolenza
L'esponente del Pd, Stefano Pedica, chiede al Governo di affrontare "seriamente e con urgenza" il problema della violenza contro le donne aprendo e finanziando "i centri antiviolenza, soprattutto nei quartieri periferici" sottolineando: "E' una mattanza senza fine e i provvedimenti messi in campo contro il femminicidio ancora non sono affatto sufficienti. Il nostro paese - osserva ancora Pedica - deve fare da modello nel campo delle politiche sociali. Ancora oggi le donne troppo spesso sono vittime di abusi, violenze e ritorsioni psicologiche e materiali. Per questo occorre aprire e finanziare i centri antiviolenza, soprattutto nei quartieri periferici. Il Governo e il Parlamento devono impegnarsi a trovare una soluzione per finanziare di più questi centri che offrono ascolto, supporto legale e psicologico per ridare dignità e sicurezza a tutte le vittime della violenza".