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ITALIA

Uccisa a bastonate

Femminicidio a Ravenna. Ergastolo al marito, noto dermatologo e volto tv

La donna, Giulia Ballestri, fu uccisa nel settembre 2016 all'interno di una villa di famiglia a Ravenna. Matteo Cagnoni è stato accusato oltre che del delitto anche di occultamento di cadavere

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di Tiziana Di Giovannandrea
E' stato condannato all'ergastolo in primo grado il dermatologo Matteo Cagnoni, imputato per l'omicidio pluriaggravato della moglie, la 40enne Giulia Ballestri uccisa a bastonate nel settembre 2016 in una villetta di famiglia nel centro di Ravenna da tempo disabitata.

Questa è la decisione della Corte d'Assise della città romagnola al termine del processo di primo grado. I giudici hanno accolto la richiesta del Pubblico Ministero Cristina D'Aniello. La difesa chiedeva invece l'assoluzione con la formula "per non aver commesso il fatto". L'imputato è stato condannato anche al risarcimento di tutte le parti civili. Bisognerà attendere novanta giorni per conoscere le motivazioni della condanna.

Cagnoni, 53 anni, noto dermatologo e volto tv, fu fermato, dopo un tentativo di fuga per i campi, dalle Forze dell'Ordine vicino alla villa paterna a Firenze. L'arresto avvenne tre giorni dopo il ritrovamento del corpo senza vita della moglie all'interno di uno scantinato della villa di Ravenna. L'uomo oltre che dell'omicidio pluriaggravato della moglie è stato accusato anche di occultamento di cadavere.

Secondo la ricostruzione dei fatti accaduti all'epoca il medico, dopo l'efferato omicidio della donna, si sarebbe rifugiato a Firenze, sua città di origine, assieme ai tre figli piccoli della coppia.  

L'arma del delitto, un bastone di legno, era stato subito recuperato dagli inquirenti e presentava molte tracce di sangue. L'uomo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe colpito la moglie a bastonate all'interno della casa, trascinata giù per le scale dove avrebbe battuto la testa più volte ed uccisa nello scantinato con più colpi alla testa. All'origine del delitto ci sarebbe stata, a quanto pare, la volontà della donna, originaria di Ravenna, di separarsi e divorziare. Circostanza negata dal marito.  

Al termine del dibattimento, durante l'udienza, il medico ha rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo la propria innocenza asserendo che il rapporto con la defunta moglie era basato sull'amore reciproco.