Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/filippo-sensi-del-pd-presenta-interrogazione-parlamentare-al-governo-e-ministro-interno-sul-riconoscimento-facciale-8114dcb3-4209-4588-9f79-ce8832adbbc8.html | rainews/live/ | true
TECH

Presentata dal Pd

Riconoscimento facciale, interrogazione parlamentare al Governo e ministro dell'Interno

La tecnologia di riconoscimento facciale solleva molte  questioni sulla privacy e la tutela dei dati sensibili, tanto che l'Unione europea vorrebbe 'sospenderla' per cinque anni

Condividi
di Celia Guimaraes
Il deputato del Pd Filippo Sensi annuncia su Twitter di aver presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno, che ha per oggetto l’uso delle tecnologie di riconoscimento facciale.

Sensi fa riferimento ad un articolo pubblicato lo scorso 18 gennaio sul New York Times a firma di Kashmir Hill che sostiene che l’Fbi, polizia della Florida e forze dell’ordine starebbero utilizzando un’app per il riconoscimento facciale della società Clearview AI.

L’azienda in questione avrebbe un database di oltre tre miliardi di immagini, ottenute da Facebook, YouTube e siti web.




Il sistema di riconoscimento facciale, rileva il parlamentare, è utilizzato dalle Forze dell’ordine anche in Italia, almeno dal 2018. Come esempio, cita il sistema automatico di riconoscimento di immagini (Sari), in grado di identificare un soggetto ignoto confrontando il volto con quelli presenti in un database di milioni di profili.

Nell’interrogazione parlamentare, Sensi ricorda che la questione del riconoscimento facciale solleva molte questioni sulla riservatezza e sulla tutela dei dati sensibili e menziona le anticipazioni di stampa sul ‘White paper’ della Commissione Ue, che punterebbe alla moratoria del riconoscimento facciale per cinque anni.




Filippo Sensi dal 2018 è deputato per il Pd. Giornalista e blogger esperto di comunicazione politica, è fondatore del blog Nomfup. E' stato dal 2014 al 2018 portavoce e capoufficio stampa di Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio.