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ITALIA

Sentenza della Corte costituzionale

Bocciata Fini-Giovanardi, benefici per 10mila detenuti

Torna la distinzione droghe leggere-pesanti, possibile scarcerazione di massa

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La bocciatura della legge Fini-Giovanardi avrà conseguenze pressocché immediate su circa 10mila detenuti. Questa la stima di Stefano Anastasia, presidente della "Società della Ragione", presente all'udienza pubblica alla Corte Costituzionale.

 "Gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti - rileva - dunque possiamo pensare che siano 10mila quelli che potrebbero beneficiare della bocciatura della legge. Tra questi, non solo chi è in custodia cautelare, ma anche i condannati in via definitiva, che potrebbero chiedere un incidente di esecuzione per la rideterminazione della pena".

Prescrizione e abbassamento delle pene
L'impatto di uno 'stop' alla Fini-Giovanardi è notevole anche dal punto di vista processuale: in molti procedimenti scatterebbe la prescrizione, dato l'abbassamento delle pene, non sarebbe più possibile fare uso di alcuni strumenti di indagine, come le intercettazioni, e le condanne sarebbero più basse anche nel caso di continuazione con altri reati.

La Fini-Giovanardi
La legge Fini-Giovanardi, varata nel 2006, ha parificato "ai fini sanzionatori" droghe pesanti e leggere, elevando così le pene - prima comprese tra 2 e 6 anni - per chi spaccia hashish prevedendo la reclusione da 6 a 20 anni e una multa compresa tra i 26mila e i 260mila euro. A sollevare la questione di legittimità era stata la terza sezione penale della Cassazione, che, lo scorso 11 giugno, aveva trasmesso gli atti a Palazzo della Consulta rilevando la violazione dell'articolo 77 della Costituzione e sottolineando "il profilo dell'estraneità delle norme" inserite nel decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino.