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ECONOMIA

Analisi network Elexia

Fisco. Addizionale Irpef +52% in 10 anni, top Roma e Lazio

Nella Capitale l'onere pro-capite per chi è soggetto alle due imposte è stato nel 2018 di ben 1.027 euro annui, circa il doppio della media nazionale. Seguono Milano (900), Torino (852) e Bologna (776). In coda Bolzano, con appena 108 euro, Trento (298), Aosta (405) e Firenze (504)

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E' boom per il gettito delle addizionali Irpef regionali e comunali: +52% in un decennio. Nel 2018 l'incasso ha raggiunto i 17,3 miliardi di euro, pari al 10,6% dell'intera torta Irpef. L'onere medio su chi è soggetto a questo tributo aggiuntivo è così balzato a 568 euro annui (367 nel 2009).

Le addizionali riguardano 30 milioni di contribuenti, tre quarti del totale. E' quanto emerge da un'analisi del network  Elexia  realizzata su dati Mef, anno di imposta 2018 che ha calcolato la media riferendosi ai soli contribuenti soggetti alle addizionali. Il record spetta a Roma e Lazio .

Considerando la combinazione delle due addizionali, comunale e regionale, secondo lo studio di Elexia, Roma ha il record fra i capoluoghi di regione. Nella Capitale l'onere pro-capite per chi è soggetto alle due imposte è stato nel 2018 di ben 1.027 euro annui, circa il doppio della media nazionale. Seguono Milano (900), Torino (852) e Bologna (776). In coda Bolzano, con appena 108 euro, Trento (298), Aosta (405) e Firenze (504).

"Il risultato medio risulterebbe più basso - avverte la ricerca Elexia - considerando l'intera popolazione di contribuenti; ma così non rifletterebbe il peso reale delle addizionali, che va riferito a chi effettivamente le paga.  "Il sistema delle addizionali è una vera e propria giungla. Regioni e Comuni hanno introdotto nel tempo un ampio ventaglio di aliquote e fasce di esenzione, con migliaia di varianti".

Nel complesso, i contribuenti che versano le addizionali  sono circa 30,4 milioni, ovvero quasi tre quarti del totale della platea di 41,4 milioni di soggetti Irpef. Le fasce di reddito più basse sono esentate dai tributi aggiuntivi locali. E chi ha figli gode di sconti.

Fra le 19 regioni e le due province autonome, il ventaglio delle aliquote è ampia. Al top troviamo il Lazio che ha una forbice che parte da 1,73% e arriva al 3,33% sui redditi più elevati, temperato però con una serie di riduzioni ed esenzioni per le fasce a basso reddito e i figli. Il Piemonte ha una forbice che va dall'1,62% al 3,33%, anche in questo caso con sconti ed esenzioni. In altri casi, come Sicilia e Veneto, l'aliquota è unica all'1,23% (sempre con riduzioni e sconti). La Valle D'Aosta parte da 0 e arriva all'1,23%. Sicilia e Valle D'Aosta parte da 0 e arriva all1,23%.  Sicilia e Valle D'Aosta hanno ridotte le aliquote nel 2020, in controtendenza con le altre regioni. A livello comunale, la griglia di aliquote, fasce di esenzioni e sconti è vastissima, con una casistica variegata e in continua mutazione negli anni.