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ECONOMIA

Davos, Svizzera

Fmi mette Italia fra maggiori rischi globali. Rallenta il Pil

Nodo spread-banche. Timori anche per Brexit e voto europee. La crescita del Pil prevista in Italia per il 2019 è dello 0,6%, da 1% di ottobre. Crescita globale al 3,5%. Salvini: l'Fmi è una minaccia, non l'Italia. Di Maio: Fmi non ci scoraggia, indietro non si torna. Tria: Italia non è rischio, rischio è politica Fmi

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La situazione finanziaria dell'Italia, assieme a Brexit, è al primo punto fra i principali fattori di rischio globali indicati dal Fondo Monetario Internazionale nella versione aggiornata del World Economic Outlook.

"In Europa continua la suspence su Brexit, e il costoso intreccio fra rischi sovrani e rischi finanziari in Italia rimane una minaccia", ha detto il direttore della ricerca del Fmi Gita Gopinath presentando il rapporto a poche ore dall'inizio del Forum Economico Mondiale di Davos.

Fmi taglia a 0,6% crescita Italia 2019
Il Fondo Monetario Internazionale taglia allo 0,6%, dall'1% di ottobre, la previsione di crescita per l'Italia nel 2019, mantenendola allo 0,9% per l'anno successivo. Lo si legge nell'aggiornamento del World Economic Outlook. L'Italia è individuata con la Germania come uno dei fattori la cui frenata a fine 2018 ha fatto rivedere in peggio le stime di crescita per l'eurozona e comportato un calo dell'euro del 2% fra ottobre e gennaio.

Fmi: rallenta pil globale, aumentano rischi
In generale, meno crescita per l'economia globale nel 2019 e 2020, e con più incognite fra cui una possibile escalation nello scontro Cina-Usa sui dazi e un 'atterraggio duro' dell'economia cinese. È il quadro delineato dall'aggiornamento del World Economic Outlook del Fmi. Le nuove stime del Fondo prevedono una crescita globale del 3,7% nel 2018, come tre mesi fa, ma peggiorano il 2019 (3,5% da 3,7%) e il 2020 (3,6% da 3,7%).

Salvini: l'Fmi è una minaccia, non l'Italia
Replica al Fondo Monetario Internazionale il vicepremier Matteo Salvini. "Italia minaccia e rischio per l'economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l'economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri". 

Di Maio: Fmi non ci scoraggia, indietro non si torna
"Al Fmi ha già risposto il presidente della Commissione europea che ha detto che hanno sbagliato a fidarsi dell'Fmi sulla Grecia con l'austerità. Stiamo creando un nuovo stato sociale: non arretriamo, di fronte a chi addirittura definisce l'Italia una delle cause della recessione economica. Non lo possiamo accettare". Questa la reazione del vicepremier Luigi Di Maio, a margine dell'incontro con le regioni sul reddito di cittadinanza. "Se pensano che con qualche dato possano scoraggiarci si sbagliano: indietro non si torna", aggiunge.

Tria: rischi non da Italia ma da politiche Fondo
"I rischi" per l'economia internazionale "sono le politiche consigliate dal Fondo Monetario Internazionale". Lo dice il ministro dell'Economia, Giovanni Tria commentando le previsioni del Fmi."Non credo che l'Italia oggi sia un rischio né per l'Europa, né un rischio globale".



Tria: manovra solo se cambiano entrate e uscite, non con rallentamento
Tria ha aggiunto, sulla manovra: "Le manovre si fanno se le entrare e le uscite dovessero cambiare ma non perché cambia la congiuntura e c'è un rallentamento".

Visco: stima Pil allo 0,6% è mediana più bassa
Per quanto riguarda il Pil italiano "i rischi verso il basso sono superiori rispetto a quelli verso l'alto ed effettivamente lo 0,6% che abbiamo in realtà è la 'moda', come si dice in statistica, di una distribuzione di probabilità asimmetrica verso il basso, la mediana più bassa". Lo ha detto, intervenendo alla presentazione del suo libro, 'Anni difficili', il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco all'Opificio Golinelli di Bologna.