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ITALIA

Il commissario Porzio: "Se sosteniamo questa città vinciamo"

Foggia, rafforzate misure di sicurezza ai fratelli Vigilante e arriva la sezione Dia

Le istituzioni chiamano a raccolta i cittadini di Foggia per sconfiggere la malavita organizzata. Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica aperto alla cittadinanza. Il procuratore di Bari chiede più organico. La Dia: "La mafia spietata punisce chi si ribella"

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La lotta alla criminalità organizzata oggi a Foggia passa attraverso il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, aperto alla cittadinanza, svolta nelle aule del dipartimento della facoltà di Lettere del capoluogo dauno. Presente anche il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Annapaola Porzio.

Porzio: "Se sosteniamo questa città, vinciamo"
"Ho voluto testimoniare una vicinanza concreta e continua ai due fratelli Vigilante, Cristian e Luca, che spero di poter attestare anche poi con il comitato di solidarietà e, quindi, con l'erogazione del fondo non appena faranno istanza. Li stiamo seguendo per questo e staremo loro molto vicini". Ha detto il commissario Porzio che poi ha aggiunto: "E' un momento difficile. Non so se ci saranno nuovi atti intimidatori. Dico solo che gli atti intimidatori che dovessero venire evidentemente rappresentano uno stato di disagio di questi criminali e noi non ci possiamo fare indietro. Se noi continuiamo a combattere, a sostenere questa città e la sua gente, riusciamo a vincere. Basta vedere l'esperienza di altri centri anche del Foggiano come Vieste, che sono riusciti a debellare all'interno della propria collettività questo fenomeno".

Il prefetto di Foggia
Rafforzate le misure di sicurezza personali nei confronti di Cristian e Luca Vigilante, i fratelli vittime degli attentati dinamitardi avvenuti ieri ai danni del centro diurno per anziani "Il Sorriso di Stefano" e il 3 gennaio scorso quando un ordigno è stato fatto esplodere sotto un'auto aziendale parcheggiata in strada. La decisione è stata presa ieri sera al termine di una riunione in prefettura durante la quale le due vittime sono state ascoltate alla presenza del commissario Porzio. Sul fronte delle indagini gli investigatori non tralasciano alcuna pista. I fratelli Vigilante, testimoni in un'indagine della Dda di Bari nei confronti della mafia foggiana, hanno dichiarato agli inquirenti di non aver ricevuto negli ultimi tempi richieste estorsive.

Il filmato dell'attentato
Al vaglio della polizia i filmati delle telecamere di sicurezza del centro per anziani. L'azione criminale durerebbe meno di un minuto e si vedrebbe chiaramente un uomo incappucciato che piazza la bomba ai piedi della saracinesca.

Il procuratore Volpe chiede più organico
L'annuncio arrivato ieri dal Viminale dell'istituzione, dal 15 febbraio prossimo, di una sezione operativa della Dia a Foggia, alle dirette dipendenze del Centro operativo di Bari, "è una risposta che può risultare efficace se gli organici della nuova struttura che viene creata a Foggia saranno prelevati fuori dal distretto di Bari, perché se invece verranno sottratti alle forze di Polizia che sono già presenti sul territorio, allora rischiamo piuttosto di fare un danno". Lo ha detto il procuratore distrettuale di Bari, Giuseppe Volpe, sottolineando che "la dotazione organica della sezione operativa, come è scritto in una circolare del Viminale, sarà di circa 20 unità, di cui 15 neo assegnati alla DIA (5 per ogni Forza di polizia); il restante personale sarà individuato tra quello già in servizio alla Dia".

Dia: la mafia spietata punisce chi si ribella. Emulazione della 'ndrangheta
Nella provincia di Foggia, "il forte legame dei gruppi criminali con il territorio, i rapporti familistici di gran parte dei clan e la massiccia presenza di armi ed esplosivi favoriscono un contesto ambientale omertoso e violento". E' quanto si legge nell'ultima relazione semestrale della Dia al Parlamento, secondo cui "l'assoggettamento del tessuto socio-economico, quando non è direttamente connesso agli atti intimidatori perpetrati dalle cosche, è il risultato della diffusa consapevolezza che la mafia di quella provincia e' spietata e punisce pesantemente chi si ribella".

L'analisi degli assetti interni alle consorterie criminali pugliesi attesta "la peculiare eterogeneità della mafia foggiana, suddivisa nelle tre distinte articolazioni della società foggiana, della mafia garganica e della malavita cerignolana. Ciononostante, importanti esiti giudiziari confermano come il fenomeno mafioso in Capitanata, analogamente a quanto avvenuto in passato per le altre mafie italiane, sia avviato verso forme più strutturate e sistematiche di organizzazione".

In sostanza, avverte la Dia, "si configura una tendenza al superamento di quelle forme di instabilità e conflittualità tipiche della camorra campana, cui la mafia foggiana è legata per ragioni di criminogenesi, per protendere verso nuovi assetti organizzativi, più consolidati e fondati su strategie condivise, emulando in tal modo, anche in un'ottica espansionistica, la 'ndrangheta". Le indagini dimostrano, inoltre, come anche nella provincia di Foggia "si stia consolidando un'area grigia, punto di incontro tra mafiosi, imprenditori, liberi professionisti e apparati della pubblica amministrazione. Una "terra di mezzo" dove affari leciti e illeciti tendono a incontrarsi, fino a confondersi".