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MONDO

Siria, "la soluzione della crisi non è militare"

Forum Med 2016, Gentiloni: nel Mediterraneo si gioca una parte del nostro futuro

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Si sta svolgendo a  Roma il Forum Med 2016,  Dialoghi per il Mediterraneo, la conferenza organizzata dal ministero degli Esteri e dall'Ispi che vedrà, fino a sabato 3 dicembre la partecipazione di politici e studiosi da molte parti del mondo, per confrontarsi sui grandi temi internazionali che si intrecciano nel Mediterraneo, a partire dalle crisi in Medioriente. La Rai è media partner dell'evento.

Ad aprire i lavori del forum Med il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che chiarisce subito: il Mediterraneo è una prioprità della politica estera dell'Italia. E la Siria è "l'icona delle nostre difficoltà e dell'ordine Mediterraneo" e "non c'è una soluzione militare alla crisi siriana: sulle ceneri di Aleppo Est non si costruisce il futuro della Siria, ma serve una transizione politica e un impegno comune".

"Nel Mediterraneo, questo luogo così carico di storia, si gioca una parte del nostro futuro e non vale solo per i paesi rivieraschi ma per l'Europa intera. Vale per l'Africa, per il pianeta. Questa zona che è stata crocevia di civiltà, culture, religioni, dove Asia, Africa e Europa si incontrano è  il centro di molte crisi, ha recuperato la centralità per ragioni storiche, geografiche, di sicurezza economia e l'Italia ha nel mediterraneo la sua ovvia priorità di politica estera", ha detto Gentiloni.

 "Questo è un luogo di dialogo - ha detto il titolare della Farnesina parlando dei lavori del forum - e l'Italia farà tesoro delle riflessioni di queste giornate che ci saranno utili in un momento importante, l'anno prossimo ospiteremo il g7, avremo il 60simo anniversario del trattato europeo, la presidenza del processo di Berlino e dell'Osce. Una serie di compiti importantissimi per l'Italia, che farà tesoro di queste riflessioni con la garanzia che il Paese continuerà a lavorare per le questioni del Mediterraneo, del Medio Oriente".

Gentiloni ha evidenziato che "ora si parte dal bisogno, dalla crisi, dalla situazione difficile nella quale ci troviamo. Se quella delle crisi è la situazione 'new normal' in cui ci troviamo a operare l'epicentro è nel Mediterraneo è per molti fattori: c'è un momento di difficoltà e addirittura di crisi attraversato dagli Stati".

"Vorrei un modello Helsinki per il Mediterraneo"
Sulla questione dei migranti "dobbiamo cominciare a tessere i fili di un nuovo ordine possibile: è la sfida intellettuale che abbiamo davanti. E' possibile una Helsinki del Mediterraneo? Quel metodo, ovvero che in un Europa profondamente divisa dal conflitto si facevano strada alcuni fili di risoluzione del conflitto, di negoziato, che creavano una base per accerchiare il conflitto, costruire fiducia, mettere le basi per fare passi avanti". 

Gentiloni ha parlato di "pacchetti di sicurezza regionali, gestione comune di risorse, dall'acqua al gas naturale, per finire con  le varie forme di dialogo, culturale, umanitario, interreligioso. Tutto questo può costituire la trama di una Helsinki del Mediterraneo ed è il messaggio che dovrebbe venire fuori da queste giornate romane".

"Il 2017 potrebbe essere l'anno della sconfitta di Daesh"
Secondo il ministro degli Esteri "il 2017 potrebbe essere l'anno della sconfitta definitiva di Daesh, a Sirte, Mossul, Raqqa. Questo straordinario risultato di cancellare la coincidenza tra un gruppo terroristico e controllo del territorio sarà un risultato importantissimo ma certamente ci saranno delle sfide davanti a noi, quelle del dopo liberazione".

Bisognerà occuparsi, ha continuat Gentiloni, di cosa "succede nella gestione di territori come Mosul, come garantire stabilità e pluralismo nella regione di Ninive, pensate a che valore storico che ha per la comunità cristiana e non solo e quanto è fondamentale garantire non solo la sopravvivenza ma i diritti dei cristiani rimasti in quella zona. Quindi impegno nelle zone liberate, ricostruzione e consapevolezza che la sfida continua. E se siamo consapevoli che continua sappiamo che non è solo militare ma è una sfida incrociata, militare, economica culturale, un punto su cui l'Italia insiste spesso".  Gentiloni ha ricordato che "la dimensione culturale è fondamentale per vincere nel medio lungo periodo".

Pinotti: da coalizione anti-Daesh risultati positivi in Iraq
"La coalizione anti-Daesh sta dando risultati positivi. L'offensiva su Mosul non sarà di breve durata. Quasi il 60% del territorio che prima era occupato dal Daesh è tornato nelle mani del legitittimo governo iracheno", ha detto la ministra della Difesa Roberta Pinotti intervenendo alla Med Conference.