POLITICA
Scontro a destra
Il simbolo di An per Fratelli d'Italia
La Fondazione Alleanza Nazionale ha approvato la mozione per l'utilizzo del logo di An da parte di Fratelli d'Italia nelle prossime elezioni europee. Storace contrario: "290 voti sono un po' pochini per scippare un simbolo". I forzisti Gasparri e Matteoli annunciano un contenzioso

Le anime delle forze di destra si scontrano per il simbolo di An, che potrà essere utilizzato da Fratelli d'Italia. All'assemblea della Fondazione di Alleanza Nazionale, all'Hotel Ergife, si è consumata una battaglia tra Fratelli d'Italia, che ha ottenuto di poter inserire nel proprio logo il simbolo di An da una parte, e dall'altra il gruppo de La Destra di Storace, Menia, Nania e Polibortone, che vogliono rifare An. Gasparri e Matteoli, ormai dentro Forza Italia, intendono invece congelare il simbolo. Alla fine, dopo un dibattito, l'ha spuntata il partito di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa che hanno ottenuto il via libera dall'assemblea ad avvalersi in modo "parziale o totale" del simbolo della fiamma tricolore del vecchio Msi, dentro la scritta Alleanza Nazionale, per il 2014.
La mozione Meloni- La Russa
Con 290 voti a favore (su 292 votanti) l'assemblea della Fondazione Alleanza Nazionale ha approvato la mozione di Meloni-La Russa per l'utilizzo del simbolo nel logo di An da parte di Fratelli d'Italia nelle prossime elezioni europee. La mozione dà tempo fino al 23 dicembre alla Fondazione per certificare l'utilizzo del simbolo in modo da permettere ad altri soggetti singoli o associati - che si riconoscono nelle tesi di Fiuggi del 1995 o abbiano una storia di significativa presenza in Alleanza Nazionale - a partecipare concretamente alla fase costituente di evoluzione di Fratelli d'Italia.
Le primarie
A questo proposito, Fratelli d'Italia nella mozione annuncia la formazione di una "segreteria generale del Congresso", che si dovrebbe tenere a gennaio, a cui potranno partecipare "a pieno titolo tutti i soggetti suggeriti dall'Ufficio di presidenza della Fondazione" che concordano con la linea politica di Fratelli d'Italia. Questo è un modo per tenere aperta la porta per gli esponenti della altre due mozioni con l'obiettivo di realizzare una nuova destra aperta al pensiero liberale e cattolico com'era nelle tesi di Fiuggi. La finalità è anche quella di riprendersi il bacino elettorale che aveva An.
"Faremo delle primarie su come utilizzare il simbolo di An e delle primarie per scegliere la nuova dirigenza" hanno affermato Giorgia Meloni e Ignazio La Russa al termine dell'approvazione della loro mozione sull'uso del simbolo di An. "Abbiamo anche deciso - spiega Meloni - di dar vita in vista del congresso ad una segreteria generale a cui far partecipare anche gli altri esponenti della Fondazione che si riconoscono nelle tesi di Fiuggi". La Russa ha sottolineato:"Abbiamo fatto questo per evitare un'eccessiva frantumazione della destra".
Le reazioni di Storace e Menia
Non mancano le reazioni negative alla decisione della Fondazione, la quale ha anche confermato che il patrimonio di An (circa 55 milioni di euro e una settantina di immobili) non si tocca. "290 voti sono un po' pochini per scippare un simbolo. E non servono nemmeno per andare in Europa. Dall'assemblea di 'An' roba senza vergogna" ha affermato Francesco Storace de La Destra. Menia ha invece lamentato un "atto di arroganza" da parte del duo Meloni-La Russa che hanno reso impossibile una mediazione. "Si poteva concludere - afferma Menia - in altro modo ma c'è stato un prendere o lasciare. La ripartenza per riaggregare la destra - sostiene Menia - può esserci solo riaprendo la casa di An che avevamo chiuso per andare con il Pdl, ma ora che il Pdl non c'è più dobbiamo riprenderci la nostra storia e il nostro elettorato".
I forzisti annunciano un contenzioso
Gasparri parla di "confusione e violazione di regole statutarie" e insieme a Matteoli hanno dichiarato non ammissibile la mozione sul simbolo. I due esponenti di Forza Italia hanno annunciato "un contenzioso" che fa prevedere un futuro di carte bollate perché contestano la legittimità stessa della votazione visto il ritiro degli altri votanti. "Su oltre mille iscritti - hanno denunciato - all'assemblea hanno rinnovato l'adesione in 695 e la mozione è passata con 290 voti. Ma il numero degli aventi diritto, 695, che non ha partecipato al voto ritenendo inammissibile la richiesta della mozione di Fratelli d'Italia è stato superiore a 400. Quindi il voto non è legittimo essendo stato espresso da meno di un terzo degli aderenti alla Fondazione".
La mozione Meloni- La Russa
Con 290 voti a favore (su 292 votanti) l'assemblea della Fondazione Alleanza Nazionale ha approvato la mozione di Meloni-La Russa per l'utilizzo del simbolo nel logo di An da parte di Fratelli d'Italia nelle prossime elezioni europee. La mozione dà tempo fino al 23 dicembre alla Fondazione per certificare l'utilizzo del simbolo in modo da permettere ad altri soggetti singoli o associati - che si riconoscono nelle tesi di Fiuggi del 1995 o abbiano una storia di significativa presenza in Alleanza Nazionale - a partecipare concretamente alla fase costituente di evoluzione di Fratelli d'Italia.
Le primarie
A questo proposito, Fratelli d'Italia nella mozione annuncia la formazione di una "segreteria generale del Congresso", che si dovrebbe tenere a gennaio, a cui potranno partecipare "a pieno titolo tutti i soggetti suggeriti dall'Ufficio di presidenza della Fondazione" che concordano con la linea politica di Fratelli d'Italia. Questo è un modo per tenere aperta la porta per gli esponenti della altre due mozioni con l'obiettivo di realizzare una nuova destra aperta al pensiero liberale e cattolico com'era nelle tesi di Fiuggi. La finalità è anche quella di riprendersi il bacino elettorale che aveva An.
"Faremo delle primarie su come utilizzare il simbolo di An e delle primarie per scegliere la nuova dirigenza" hanno affermato Giorgia Meloni e Ignazio La Russa al termine dell'approvazione della loro mozione sull'uso del simbolo di An. "Abbiamo anche deciso - spiega Meloni - di dar vita in vista del congresso ad una segreteria generale a cui far partecipare anche gli altri esponenti della Fondazione che si riconoscono nelle tesi di Fiuggi". La Russa ha sottolineato:"Abbiamo fatto questo per evitare un'eccessiva frantumazione della destra".
Le reazioni di Storace e Menia
Non mancano le reazioni negative alla decisione della Fondazione, la quale ha anche confermato che il patrimonio di An (circa 55 milioni di euro e una settantina di immobili) non si tocca. "290 voti sono un po' pochini per scippare un simbolo. E non servono nemmeno per andare in Europa. Dall'assemblea di 'An' roba senza vergogna" ha affermato Francesco Storace de La Destra. Menia ha invece lamentato un "atto di arroganza" da parte del duo Meloni-La Russa che hanno reso impossibile una mediazione. "Si poteva concludere - afferma Menia - in altro modo ma c'è stato un prendere o lasciare. La ripartenza per riaggregare la destra - sostiene Menia - può esserci solo riaprendo la casa di An che avevamo chiuso per andare con il Pdl, ma ora che il Pdl non c'è più dobbiamo riprenderci la nostra storia e il nostro elettorato".
I forzisti annunciano un contenzioso
Gasparri parla di "confusione e violazione di regole statutarie" e insieme a Matteoli hanno dichiarato non ammissibile la mozione sul simbolo. I due esponenti di Forza Italia hanno annunciato "un contenzioso" che fa prevedere un futuro di carte bollate perché contestano la legittimità stessa della votazione visto il ritiro degli altri votanti. "Su oltre mille iscritti - hanno denunciato - all'assemblea hanno rinnovato l'adesione in 695 e la mozione è passata con 290 voti. Ma il numero degli aventi diritto, 695, che non ha partecipato al voto ritenendo inammissibile la richiesta della mozione di Fratelli d'Italia è stato superiore a 400. Quindi il voto non è legittimo essendo stato espresso da meno di un terzo degli aderenti alla Fondazione".