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MONDO

Con i superpoteri difende le donne dalle molestie sessuali

Qahera, l'eroina che indossa l'hijab

Al centro del fumetto i pregiudizi sulle donne, la Primavera Araba e le Femen, cui non risparmia le critiche. L'autrice è una studentessa egiziana di 19 anni

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Qahera, l'eroina contro la misoginia
di Veronica FernandesEgitto
L'eroina con l'hijab che combatte la violenza sulle donne e la misoginia è già una star della rete, paladina delle donne musulmane, apprezzata dal Medio Oriente agli Stati Uniti. 

Qahera, la vincitrice
Qahera - il nome, che significa "la vincitrice", si richiama anche al nome arabo del Cairo al-Qahera - nasce dalla penna virtuale di una studentessa di arte di 19 anni, Deena Mohamed.

Contro i pregiudizi: dal Medio Oriente all'Occidente
Già dal primo episodio - che come tutta la serie si legge gratis sul blog dell'autrice - Qahera mostra di voler combattere i pregiudizi su tutti i fronti. "Il mio superudito non può sopportare questa spazzatura misogina" sono le sue prime parole quando sente un imam spiegare ai suoi fedeli che "una buona moglie è una moglie obbediente, il vostro compito di islamici è di tenerle a casa e controllarle". Dopo aver letteralmente steso (con tanto di mollette) l'imam, Qahera corre a battersi contro uno stereotipo che arriva dall'altro capo del mondo: "ecco perchè dobbiamo salvare le donne musulmane", dice un'insegnate occidentale alle sue studentesse. 

Le donne della Primavera Araba 
Dopo gli oltre centro stupri e le innumerevoli molestie a Piazza Tahrir, Qahera disegna un tributo alle donne che hanno partecipato alle proteste:" io sono una supereroina perchè ho i superpoteri, loro sono supereroine perchè non li hanno". Nella striscia non vuole generalizzare e rende omaggio agli uomini che vigilano perchè le violenze non avvengano. 

Dalle molestie sessuali alle Femen
Nata in Egitto - il Paese dove secondo l'unito rapporto delle Nazioni Uniti il 99,3 percento delle donne ha subito molestie sessuali - Qahera non poteva non occuparsi di quello che non ha paura di chiamare "crimine" e di attaccare duramente chi invita le donne a non denunciare "per non rovinare il futuro di quei poveri ragazzi". Anzi, l'eroina velata li appende sulla pubblica piazza. E anche le Femen finiscono appese ma su un ramo: a loro Qahera fa pagare l'intenzione di voler "salvare le donne musulmane" che come lei indossano l'hijab. 

L'autrice e l'idea
"L'ispirazione è stata la mia frustrazione - ha spiegato Deena Mohamed - Qahera è nata dalle mie sfide quotidiane, vuole combattere sia i problemi che abbiamo sia le persone che vogliono imporci la loro visione di noi stesse". La supereroina é "quello che vorrei essere, è modellata sulle innumerevoli donne che vedo affrontare ogni giorno sfide enormi". Per conoscere i gusti dell'autrice si può leggere anche il suo blog personale dal titolo programmatico Io non bloggo come un'egiziana scusate.

Il pubblico di Qahera
Pensata inizialmente per condividere le frustrazioni con altre ragazze musulmane, Qahera ha finito per essere anche un mezzo per parlare al pubblico occidentale. La striscia infatti è sia in inglese che in arabo egiziano. 

Le eroine velate 
Qahera non è l'unica paladina della giustiza con il velo. Burqa Avenger è la supereroina pakistana, l'alter ego di Jiva un'insegnante di scuola femminile he combatte gli uomini malvagi utilizzando le arti marizali. La serie - lanciata in urdu nel luglio del 2013 - si può vedere anche con i sottotitoli in inglese.
The 99 è invece - il cui concept deriva dai 99 attributi di Allah - un team di supereroi (alcuni bambini) guidati dal ricercatore e attivista Dr Ramzi. Seppure non esplicitamente menzionato si fonda sui principi dell'Islam. 
Il personaggio di Dust - che ha fatto la sua prima apparizione in New X Man nel 2002, è una  mutante afghana, venduta come schiava quando era bambina. 
Sempre della Marvel Comics anche Faiza Hussain, il cui alias è Excalibur: anche lei velata, ma in bianco, vive nel Regno Unito ma è di origine pakistana. Il suo sport preferito, non a caso, è il cricket.