Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/g20-draghi-afghanistan-catastrofe-umanitaria-mandato-onu-agire-c5913d52-0537-46d1-bb2c-0c1ad296b6b2.html | rainews/live/ | true
MONDO

G20, riunione straordinaria

Draghi: in Afghanistan è catastrofe umanitaria, mandato a Onu per agire

"Emergenza gravissima, la situazione sta per precipitare"

Condividi
Il G20 straordinario sulla crisi afghana "è stato complessivamente molto soddisfacente e fruttuoso". "Lo considero un successo. E' stata la prima occasione in cui i leader hanno dato una risposta multilaterale alla crisi afghana". "Il multilateralismo sta tornando come schema di lavoro dei paesi più importanti del mondo". 

Così Mario Draghi, presidente del Consiglio, durante la conferenza stampa al termine della riunione straordinaria dei leader del G20 sull'Afghanistan.

"C'è una consapevolezza diffusa di quanto l'emergenza umanitaria che si sta sviluppando in Afghanistan sia gravissima. I rappresentanti di istituzioni e Nazioni Unite hanno parlato di catastrofe umanitaria, e hanno notato come, con la vicinanza dell'inverno, la situazione stia precipitando. Ho cercato di mettere questo in massima enfasi, come argomento sul quale si poteva trovare il massimo accordo. E di fatto c'è stato".

"Il mandato alle Nazioni Unite è riuscire ad avere una road map per procedere con gli aiuti", spiega Draghi in conferenza stampa. "Le nazioni Unite saranno il grande regista della risposta alla crisi umanitaria", aggiunge il premier.

C'è dovere di intervenire
"C'è piena consapevolezza di questa emergenza e delle responsabilità enormi che ha il G20 nei confronti degli afghani e dell'Afghanistan, dove siamo rimasti per 20 anni. Noi siamo responsabili ed è nostro dovere intervenire". 

Torna il multilateralismo
Il G20 straordinario sull'Afghanistan "lo considero un successo, è stata la prima occasione in cui i leader hanno dato una risposta multilaterale alla crisi afghana, una delle prime affermazioni di multilateralismo che c'è stata quest'anno. Il multilateralismo sta ritornando, con fatica, ma sta tornando come schema di lavoro dei Paesi più importanti". 

Impedire il collasso economico del paese
"Occorre impedire il collasso economico dell'Afghanistan. Questo significa impedire che il sistema dei pagamenti del paese crolli, per cui non è più possibile effettuare pagamenti. Allora diventa molto difficile provvedere con l'assistenza umanitaria. Significa cercare di salvare quel poco del sistema bancario che è rimasto". 

Dalla Commissione Ue un miliardo per aiuti
"La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un impegno di un miliardo di euro per finanziare l'assistenza umanitaria all'Afghanistan" nel corso della riunione straordinaria dei leader del G20 sull'Afghanistan, organizzata nell'ambito della presidenza italiana del forum dei 20 grandi.

Il sostegno europeo, stando a quanto evidenziato dal premier, dovrebbe arrivare nel contesto di un coordinamento a guida Onu, il cui mandato e i cui contorni sono stati delineati durante la riunione. Sempre in quest'ottica, ha detto Draghi, il presidente americano Joe Biden ha annunciato un nuovo stanziamento da 300 milioni di dollari.

Assenza Xi e Putin al G20 non per motivi politici
"Che io sappia", l'assenza di Vladimir Putin e Xi Jinping "non era dovuta" a "motivi particolari di politica estera". lo ha detto il premier Draghi nella conferenza stampa dopo il G20 straordinario sull'Afghanistan. La loro assenza "è stata comunicata in anticipo" e "il coinvolgimento c'è stato moltissimo prima della riunione, che viene dopo l'Assemblea generale delle Nazioni unite e il meeting dei ministri degli esteri".

"E' essenziale che Russia e Cina partecipino al G20, tutti sono consapevoli che senza la loro partecipazione ma anche dell'India gli impegni presi non sono realistici... Tutti sono consapevoli che i problemi travalicano i confini nazionali e possono essere affrontati solo insieme". 

L'aeroporto di Kabul resti aperto
Tra gli aspetti che sono stati affrontati durante il G20 straordinario sull'Afghanistan c'è stato anche l'aeroporto di Kabul: "Se non rimane aperto è difficile coordinare e organizzare l'assistenza". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa sottolineando che si è parlato anche del "coinvolgimento dei paesi limitrofi, per dare ordine ai movimenti migratori".

La richiesta all'Afghanistan per contrastare l'emergenza umanitaria è che "ci deve essere la possibilità per le Nazioni Unite e per i paesi" limitrofi "di poter entrare ed uscire, insomma libertà di movimento".

"C'è ancora gente che vuole uscire, vuole essere aiutata. È nostra responsabilità prendersene cura". 

Coinvolgere i paesi limitrofi su migranti
Una delle priorità per l'Afghanistan è "organizzare programmi di sollievo e aiuto per i migranti" anche valutando la possibilità di coinvolgere i Paesi limitrofi, a fronte di una situazione dove si registrano "600mila sfollati interni e milioni di migranti di cui si sono perse le tracce". "Occorre dare ordine e visibilità a movimenti migratori, al momento non c'è un coordinamento".

Afghanistan non torni a essere rifugio per terroristi
"Consenso ha trovato la necessità che l'Afghanistan non torni ad essere un rifugio per il terrorismo internazionale, questo significa per molti paesi anche coordinare la propria azione contro il terrorismo". 

Contatti coi talebani non vuol dire riconoscimento
"Affrontare la crisi umanitaria richiederà contatti con i talebani, ma questo non significa un loro riconoscimento. Bisogna prendere atto che sono stati giudicati per ciò che hanno  fatto, non per ciò che hanno detto". 

Donne e diritti
"È stato toccato da tutti il problema dei diritti delle donne, di garantire loro istruzione, di non tornare indietro 20 anni". 

Lotta al Covid
"In Afghanistan è una necessità continuare la lotta al Covid-19. Non è una priorità immediata ma se non si fa nulla questo aggraverà la situazione".

La proposta di Erdogan
La proposta di un gruppo lavoro sui migranti avanzata dal presidente turco Erdogan è "interessante ma bisogna che anche gli altri membri siano d'accordo, ne parleremo nei prossimi giorni. Noi siamo favorevoli al coordinamento della risposta sulle migrazioni, a cominciare da quello che sta avvenendo da noi che siamo stati lasciati soli. La proposta va in questa direzione, bisogna vedere se gli altri saranno disponibili a partecipare".