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MONDO

I delusi dal summit

G20, Oxfam: "Sul clima incapaci di scelte coraggiose, passi avanti insufficienti"

Albiani: "Sulla copertura vaccinale nei Paesi poveri manca un impegno politico reale da parte del G20, nella forma di un calendario, di azioni concrete, di vincoli e di strategie"

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I leader del mondo "hanno detto di sapere che i piani pensati finora non sono abbastanza buoni per raggiungere l'obiettivo di 1,5 gradi per il riscaldamento globale", ma "le loro conclusioni non combaciano" con questa consapevolezza. "Se sto annegando, io devo nuotare, ma loro non lo fanno. La mancanza di urgenza e risolutezza è irresponsabile e profondamente deludente". Lo ha dichiarato all'Ansa Jorn Kalinski, coordinatore per il G20 di Oxfam, commentando quanto deciso sul clima al summit di Roma.

"Quello che chiediamo è di iniziare a rivedere e migliorare drasticamente i piani nazionali finché non vedremo di essere sulla strada giusta per raggiungere 1,5 gradi" per il riscaldamento globale.

È stato "un G20 privo di ambizione e incapace di offrire un piano d'azione concreto". Ha detto ancora Jörn Kalinski, sottolineando che "questo vertice avrebbe dovuto dare risposte efficaci, innovative ed eque a un mondo che faticosamente si avvia verso la fase post-pandemica, ma i leader non sono stati all'altezza delle sfide epocali in corso".

Sul clima timidi ma insufficienti passi in avanti - sottolinea Oxfam in un comunicato - fallimento sulla riduzione del debito dei paesi in via di sviluppo e misure poco ambiziose per il sostegno ad una ripresa economica globale più equa.

"Confermare l'obiettivo di 1,5°c dell'accordo di Parigi era un requisito minimo. Se questo impegno non è accompagnato da una revisione dei piani nazionali che permetta di riallinearsi su questo obiettivo, ben poco potrà cambiare. Il pianeta è in fiamme e siamo fuori tempo massimo. È fondamentale che la Cop26 richieda nuovamente ora, e non tra cinque anni, la revisione dei piani nazionali per centrare l'obiettivo", ha aggiunto Kalinski.

Per quanto riguarda i vaccini, nonostante il G20 si sia impegnato a contribuire al target di vaccinare almeno il 40% della popolazione in tutti i paesi entro la fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, non ha chiarito quali siano il piano, le tempistiche, le strategie e gli strumenti per aumentare la disponibilità di vaccini nei paesi in via di sviluppo, rimuovendo gli attuali vincoli di approvvigionamento e finanziamento.

"È scandaloso che Germania, Regno Unito e Unione europea abbiano usato la loro influenza per mettere a tacere la maggioranza dei membri del G20 che sostengono la sospensione dei monopoli farmaceutici in modo che la produzione di vaccini possa essere ridistribuita e ampliata in tutto il mondo. Ed è ancora una volta deludente che l'Italia non abbia svolto un ruolo nel portare il tema della proprietà intellettuale sul tavolo della discussione", ha aggiunto Sara Albiani, policy advisor su salute globale di Oxfam italia.