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Coronavirus

Governo

Garante Privacy autorizza l'app "io" a ospitare il Green Pass

Domani pomeriggio il Consiglio dei ministri che dovrebbe dare il via libera proprio al green pass italiano

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Via libera del Garante della Privacy all'App "io" dopo l'implementazione delle modifiche da parte di PagoPA a seguito delle osservazioni formulate dall'Autorità nel Provvedimento emesso lo scorso 9 giugno 2021. La App sarà quindi a breve pronta per il Green Pass.

Le osservazioni, si legge in una nota, "riguardavano aspetti secondari che infatti la Società, nello spirito di positiva collaborazione che da sempre contraddistingue le interlocuzioni con il Garante, ha implementato in poche ore dalla ricezione del provvedimento. Nei riscontri forniti tempestivamente all'Autorità, PagoPA ha ribadito e dato conto del rigoroso rispetto delle norme in vigore in merito al trasferimento dei dati".

Domani pomeriggio Cdm per green pass italiano
Il Consiglio dei ministri che dovrebbe dare il via libera al green pass italiano dovrebbe tenersi domani pomeriggio tra le 17 e le 18. E' quanto si apprende da fonti della maggioranza.

Draghi accelera sul green pass
In Europa il via libera al certificato per consentire gli spostamenti in epoca Covid è previsto per il prossimo primo luglio, ma il governo italiano è orientato ad imprimere un'accelerazione, che dovrebbe avvenire domani in Cdm. Il certificato potrà essere sia in formato digitale che cartaceo e consiste in un QR Code che attesta una delle seguenti condizioni: esser vaccinati contro il Covid (con una o due dosi); essere guariti dal virus; essere risultati negativi a un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti. In questo modo si potrà viaggiare nei Paesi dell'Unione europea senza essere doversi sottoporre a quarantena e tamponi all'arrivo.

Tensioni nel governo su stato di emergenza
La proroga dello Stato di emergenza, che scade il 31 luglio, è sul tavolo di palazzo Chigi, che la sta vagliando con attenzione. Anche se non è stato ancora deciso nulla, il premier Mario Draghi sarebbe intenzionato ad allungare la misura fino al 21 dicembre per non vanificare alcuni meccanismi di contrasto alla pandemia: primo fra tutti il lavoro della struttura commissariale del generale Figliuolo e l'esistenza del Cts.

In ballo ancora un piano vaccini che, soprattutto ora con lo stop ad AstraZeneca agli under 60, potrebbe subire dei ritardi. L'approvvigionamento da rimodulare, le terze dosi da organizzare e soprattutto quella fase due che vedrebbe l'uscita di scena degli hub a favore di un sistema delocalizzato merita un controllo capillare per non rischiare di vanificare il percorso fatto con la campagna affidata nelle mani del generale.

Senza contare che - è il ragionamento - non siamo ancora usciti completamente dalla pandemia. I risultati sono soddisfacenti, ma in conto bisogna mettere anche il fatto che siamo in estate e il virus - lo hanno imparato tutti - con il caldo perde di aggressività.

Quello che non vuole Draghi è uscire dall'emergenza per poi rientrarvi in autunno, insomma, per lui il rischio "deve essere sempre ragionato" e non si possono permettere proprio ora passi falsi. Inoltre senza lo Stato di emergenza verrebbe meno la possibilità per le imprese di utilizzare lo smartworking e anche la Dad nelle scuole in caso di quarantena.

Per ora, spiegano fonti della maggioranza, si è aperta una riflessione e all'interno dell'esecutivo sono già emersi dei distinguo.

La decisione sarà presa nei prossimi giorni, non è infatti urgente chiudere la partita in fretta. Per ora l'accelerata del governo è quella sul green pass che dovrebbe essere liberato a breve da Palazzo Chigi. L'intenzione del premier è infatti quella di muoversi prima di Bruxelles.