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MONDO

L'amico della Cia contro l'avanzata dei jihadisti

Chi è Khalifa Haftar, l'uomo che vuole "salvare" la Libia

Da Gheddafi agli Usa, profilo del generale di cui pochi si fidano

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Khalifa Haftar (Ansa)
Si presenta come il "salvatore" della Libia dal caos e dai gruppi integralisti islamici, ma non tutti hanno fiducia in lui e in molti lo temono. È Khalifa Haftar, generale in pensione che lo scorso anno ha lanciato l'operazione "Dignità della Libia" contro "l’estremismo e il terrorismo" sfidando le autorità di Tripoli. È opera sua infatti l'attacco del maggio 2014 contro il Parlamento di Tripoli e la sanguinosa azione a Bengasi contro gruppi "terroristi".

Ora dopo l'ingresso dei jihadisti a Sirte alcune decine di sostenitori del generale hanno manifestato nel centro di Tobruk, città che ospita la sede del parlamento eletto il 25 giugno scorso e riconosciuto dalla comunità internazionale per chiedere di nominare Haftar formalmente capo delle forze armate libiche.

Ma chi è Khalifa Haftar? Il generale, 71 anni, proveniente dai ranghi dell'accademia militare di Bengasi, si è formato nell'allora Unione sovietica e ha partecipato al colpo di Stato del 1969 che portò al potere Muammar Gheddafi. Durante la guerra fra Libia e Ciad Haftar, alla testa di un'unità, viene fatto prigioniero dall'esercito di N'djamena e sconfessato dal Colonnello.

Secondo Tripoli, il generale non faceva parte delle sue truppe. È a questo punto che entrano in campo gli Stati Uniti. Lo liberano con un'operazione dai contorni non chiari e gli concedono asilo politico.

Negli Usa si unisce ai ranghi della diaspora libica, mentre sono in molti, a partire da Gheddafi, ad accusarlo di essere un agente della Cia. Dopo vent'anni di esilio, rientra a Bengasi nel marzo 2011, poco dopo lo scoppio della rivolta contro il Colonnello, e viene nominato capo delle forze di terra dal Consiglio nazionale di transizione, braccio politico della ribellione. Ai suoi ordini ci sono molti ufficiali del regime che hanno abbandonato Gheddafi. Ma le autorità del "governo" di transizione non hanno in lui completa fiducia. Lo considerano ambizioso, avido di potere e temono che punti alla leadership di una nuova dittatura militare.

Una feroce rivalità lo oppone al generale Abdel Fatah Younes, comandante militare della ribellione assassinato in circostanze mai chiarite nel luglio 2011, mentre diviene sempre più evidente il largo sostegno di cui Haftar gode tra i militari dell'ex regime.

Poco dopo la caduta di Gheddafi, 150 tra ufficiali e sottufficiali lo nominano capo di stato maggiore, tentando di mettere il Cnt davanti al fatto compiuto. Una nomina che, comunque, non viene mai ufficializzata. Nelle sempre più rare apparizioni pubbliche, il generale critica sistematicamente le autorità, da lui accusate di aver marginalizzato gli ex ufficiali di Gheddafi anche quando sono passati rapidamente nelle file della ribellione. Nel febbraio 2014 Haftar ha diffuso sul web un video nel quale ha annunciato un'iniziativa contro il governo di transizione, che molti giudicano il "manifesto" di un colpo di Stato.