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ITALIA

Gabrielli,"G8 di Genova fu una catastrofe, al posto di De Gennaro mi sarei dimesso"

In un'intervista a Repubblica il capo della Polizia rassicura: mai più una nuova Genova

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"Il G8 di Genova fu una catastrofe" , in   futuro, "non ci sarà mai più una nuova Genova: questo tempo non è  passato invano". Lo assicura il capo della Polizia, Franco Gabrielli   in un'intervista a 'Repubblica' nella quale dice chiaramente: "a   Bolzaneto ci fu tortura".  "A Genova - ricorda Gabrielli pensando a Carlo Giuliani - morì un   ragazzo. Ed era la prima volta dopo gli anni della notte della   Repubblica che si tornava ad essere ucci in piazza. Un'infinità di   persone, incolpevoli, subirono violenze fisiche e psicologiche che   hanno segnato le loro vite. E se tutto questo, ancora oggi, è motivo   di dolore, rancore, diffidenza, beh allora vuol dire che in questi   sedici anni la riflessione non è stata sufficiente. Né è stato   sufficiente chiedere scusa a posteriori. Dopo dieci anni e dopo le   sentenze di condanna definitive per la Diaz e Bolzaneto".
Della gestione dell'ordine pubblico a Genova, Gabrielli dice che "fu semplicemente una catastrofe. E per una somma di fattori,  se vogliamo dirla tutta. Innanzitutto per la scelta sciagurata da   parte del vertice del Dipartimento di pubblica sicurezza di esautorare  la struttura locale, la Questura di Genova, dalla gestione dell'ordine  pubblico. Quindi, per la scelta infelice della città, che per   struttura urbanistica rendeva tutto più complicato. E da ultimo perché  si scommise sulla capacità dei 'Disobbedienti' di Casarini e Agnoletto  di poter in qualche modo governare e garantire per l'intera piazza.   Capacità che dimostrarono purtroppo di non avere. Insomma, la dico in   una battuta. A Genova saltò tutto e saltò tutto da subito. Fino alla   scelta esiziale dell'irruzione nella Diaz".       
 
Parlando delle condanne per i fatti di Genova, Gabrielli osserva:   "abbiamo assistito a condanne esemplari per la Diaz e a condanne   modeste per Bolzaneto, dove l'assenza di una norma che configurasse il  reato di tortura e l'improvviso evaporare della catena di comando e di  responsabilità che aveva posto le premesse per cui una caserma del   reparto mobile della polizia si trasformasse in un 'garage Olimpo' ha   fatto sì che oggi si continui a parlare di Diaz e pochi ricordino   Bolzaneto. Dove, lo dico chiaro, ci fu tortura. Tortura".       

Gabrielli parla da "uomo e capo della Polizia libero". E dice: "Se io   fossi stato Gianni De Gennaro (all'epoca del G8 capo della Polizia,   ndr) mi sarei assunto le mie responsabilità senza se e senza ma. Mi   sarei dimesso. Per il bene della Polizia. Perché ci sono dei momenti   in cui è giusto che il vertice compia un gesto necessario a restituire  la necessaria fiducia che un cittadino deve avere nell'istituzione cui  è affidato in via esclusiva il monopolio legittimo della forza. E,   contemporaneamente, a non fare sentire le migliaia di donne e uomini   poliziotto dei 'fusibili' sacrificabili per la difesa di dinamiche a   assetti interni all'apparato".