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EUROPA

Sostenere la crescita

Patto di stabilità, Gentiloni: servono investimenti 'verdi' in tutti gli Stati

A Bruxelles la conferenza stampa del vicepresidente Valdis Dombrovskis e del commissario Paolo Gentiloni sulla revisione governance economica in Ue 

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"Le politiche economiche in Europa devono fronteggiare le sfide attuali che chiaramente non sono le stesse di dieci anni fa: la stabilità resta un obiettivo chiave ma c'è un eguale bisogno pressante di sostenere la crescita e in particolare di mobilitare investimenti immensi per far fronte al cambiamento climatico".

Lo ha dichiarato il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni, che ha indicato anche la necessità di rendere le politiche di bilancio più anticicliche dato il ristretto spazio di manovra della Bce". 

Bene il dibattito
Paolo Gentiloni, commentando l'avvio della consultazione per la revisione del Patto si stabilità e crescita europeo, ha sottolineato che "La complessità delle nostre regole rende più difficile spiegare ai nostri cittadini cosa sta dicendo Bruxelles, e questo è qualcosa che nessuno di noi dovrebbe accettare. Non vedo l'ora che si avvii un vero dibattito su questi temi nei prossimi mesi".
L'ex premier italiano sottolinea che "le politiche economiche in Europa devono affrontare le sfide che affrontiamo oggi, che non sono chiaramente le stesse di un decennio fa" e se "la stabilità rimane un obiettivo chiave", è "altrettanto urgente sostenere la crescita e, in particolare, mobilitare gli immensi investimenti necessari per affrontare il cambiamento climatico".

Investimenti verdi
"Sicuramente abbiamo bisogno di avere investimenti pubblici 'verdi' in tutti gli Stati membri", ha risposto il commissario Gentiloni alla domanda se la facilitazione degli investimenti a sostegno della transizione ecologica, nel quadro della revisione delle regole di bilancio, potrà riguardare o meno tutti gli Stati compreso quelli con alto debito.

Cambiare nome al Patto? Opinione legittima
 "Io non sono l'interprete del primo ministro italiano, ma Conte ha detto che avrebbe voluto invertire il concetto ma non chiamarlo in un altro modo, che avrebbe voluto mettere l'accento più sulla crescita che sulla stabilità. E questa è la sua opinione legittima"., risponde Gentiloni, commentando le parole del presidente del Consiglio che a Bruxelles aveva detto che avrebbe voluto che il Patto cambiasse in Patto di 'crescita e stabilità'.

Regole complesse
A Bruxelles, durante la conferenza stampa del vicepresidente Valdis Dombrovskis e del commissario Paolo Gentiloni sulla revisione governance economica in Ue, la Commissione è giunta alla conclusione che le regole con cui viene applicato il Patto di Stabilità e Crescita sono diventate "eccessivamente complesse" e, anche "se il debito pubblico rimane alto in alcuni Stati membri", non sono riuscite a "proteggere gli investimenti" e a rendere le finanze pubbliche "più favorevole alla crescita".

Consultazione pubblica
E' questa la comunicazione con cui la Commissione europea, che dà inizio a un processo che dovrebbe portare alla revisione delle regole del Patto di Stabilità e Crescita. Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, hanno lanciato una consultazione pubblica sul futuro del quadro di regole di sorveglianza fiscale e macroeconomica dell'Ue.

Le regole attuali - il Six Pack e il Two Pack, introdotti nel pieno della crisi del debito sovrano - hanno contribuito "a realizzare un piu' stretto coordinamento delle politiche economiche, affrontare gli squilibri macroeconomici, ridurre i livelli di deficit e debito". Tuttavia "rimangono alcune vulnerabilità e il quadro fiscale è diventato sempre più complesso", riconosce la Commissione. 

Restano le regole attuali
Per tutto il periodo in cui si discuterà la riforma delle regole "varranno le regole attuali che prevedono l'uso della flessibilità" nella valutazione dei deficit. Lo hanno ribadito sia Dombroskis che Gentiloni.

Quanto alla 'golden rule' (esclusione  di certi investimenti dal calcolo del deficit ai fini della sorveglianza Ue), il vicepresidente della Commissione ha indicato che "farà certamente parte della discussione, per esempio l'European Fiscal Board ha avanzato la proposta di una 'golden rule' limitata. Però adesso non arriviamo ad alcuna conclusione'.

La presidente von der Leyen si è già dichiarata contraria a una 'golden rule' fissa.