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ECONOMIA

Gentiloni: "Piano europeo è svolta storica, ora stati approvino"

"Con i paesi frugali l'intesa non sarà facile ma ci si arriverà" ha detto il commissario europeo agli affari economici. "Non ha a che fare con condizionalità e intrusione di Bruxelles, è volontario, gli Stati membri si assumono la responsabilità della propria crescita". Telefonata tra Conte e von der Leyen su recovery fund

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Il piano europeo da 750 miliardi di euro per fronteggiare gli effetti del coronavirus sull'economia del vecchio continente proposto dalla commissione di Bruxelles è una "svolta storica", perché "siamo abituati a una politica economica dell'Ue fatta solo di regole, tetti e controlli. Adesso ci saranno certamente le regole, i tetti e i controlli, ma la politica economica europea avrà delle risorse comuni". Così il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, a Radio Anch'io. "Adesso vedremo quando gli Stati membri daranno il via libera a questa proposta - ha aggiunto - la commissione ha fatto la sua parte in modo adeguato e persino ambizioso. La commissione è pronta ad emettere questi titoli, a finanziare questi programmi. Alcuni partiranno già quest'anno, altri collegati al prossimo budget del bilancio europeo partiranno l'anno prossimo"
Con i cosiddetti Paesi frugali "l'accordo non sarà facile, ma ci si arriverà".ha detto  Gentiloni, ai microfoni di Radio Anch'io parlando del piano di rilancio dell'economia da 750 miliardi di euro "Next Generation Eu", proposto ieri dalla Commissione europea.
"Penso che le loro grandi imprese e i loro sindacati - ha proseguito Gentiloni - siano assolutamente convinti che qui si tratta non di fare un'operazione caritatevole perché nessuno le chiede, ma si tratta di perseguire degli interessi comuni, che sono anche gli interessi delle imprese svedesi, danesi e olandesi e dei loro lavoratori. Perchè - ha insistito - il mercato unico ha i suoi vantaggi e non è che ci si può rinunciare facilmente. Questi sono tra i Paesi che ne approfittano di più. Quindi io ho visto una reazione iniziale che non è stata di porta in faccia ma la tipica reazione che è solo l'inizio di un negoziato. E sul piano diplomatico io interpreto una reazione di questo genere come una reazione che rende possibile un accordo. Non sarà facile ma ci si arriverà".

"Credo che per l'Italia ci sia una grande opportunità ma anche responsabilità, perché l'Italia non avrà tante opportunità di investimenti di questa natura nei prossimi anni". "La direzione giusta credo sia quella di affrontare alcune emergenze come la sanità, il lavoro e quella di puntare sui grandi temi su cui punta la Commissione, come la transizione verde e quella digitale", ha detto. Secondo il commissario Ue, occorre anche affrontare, come ha ricordato nei giorni scorsi Bruxelles, "le inefficienze burocratiche e la lentezza della giustizia civile". Inoltre, per Gentiloni, guardando in prospettiva, "il debito italiano deve essere tenuto sotto controllo. Non è che, avendo questo grande ammontare di risorse, si può dimenticare che siamo un Paese troppo indebitato. Adesso dobbiamo spendere ma nel medio-lungo periodo dobbiamo mettere il debito in un percorso più gestibile, perché altrimenti rischiamo tra qualche anno di trovarci in difficoltà".
“Non saremo in grado di definire da Bruxelles tutte le priorità di ciascuno Stato membro". "Questo non è un programma di aggiustamento con un nuovo nome. È un nuovo strumento. È volontario e è basato sulle priorità nazionali", ha spiegato Gentiloni. "Le raccomandazioni sono raccomandazioni. Spesso siamo criticati perché non sono pienamente rispettate. La comprendo. Ma in realtà penso che ci sia un'ampia convergenza su queste raccomandazioni". Nel caso del Recovery Fund "c'è una connessione di queste raccomandazioni con questo strumento. Incoraggeremo a essere più coerenti da questo punto di vista. La ownership è assolutamente cruciale. Non saremo in grado di definire da Bruxelles tutte le priorità di ciascuno Stato membro", ha detto Gentiloni.

Telefonata tra Conte e von der Leyen su recovery fund
"Il 'Recovery fund' ed il nuovovquadro finanziario pluriennale sono stati oggi al centro di unavconversazione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte evla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen".E' quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.

Camera, il 17 giugno comunicazioni di Conte in vista del Consiglio Ue
Si svolgeranno mercoledì 17 giugno, alle 9.30, le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno sul Recovery Fund. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.