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MONDO

Il fenomento riguarda più di 125 milioni di donne nel mondo

Giornata contro le mutilazioni genitali

Per non dimenticare che al mondo più di 140 milioni di bambine e donne vivono con mutilazioni ai genitali. Questo il senso della Giornata Internazionale contro l'Infibulazione e le Mutilazioni Genitali Femminili (Mgf)

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Mutilazioni genitali
Roma
Oggi, 6 febbraio, ricorre la Giornata Mondiale per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, istituita nel 2003 dall’Onu per contrastare un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso in Africa e in diversi paesi europei. Le mutilazioni genitali femminili (Mgf) costituiscono una grave violazione del diritto fondamentale alla salute e all’integrità fisica delle donne e delle bambine ed è necessario.

Le mutilazioni genitali femminili ancora molto diffuse
Nonostante i continui sforzi per indurre l'abbandono della pratica della mutilazione dei genitali (Mgf), nonostante un numero sempre maggiore di comunità ne abbia abbandonato l'uso, incombe ancora questa minaccia per milioni di bambine e ragazze in tutto il mondo: l'infibulazione e le altre pratiche che minano la salute fisica e psicologica delle giovanissime sono ancora molto diffuse. Lo denuncia l'associazione Genere Femminile, alla vigilia della Giornata Mondiale indetta dall'Onu per l'eliminazione delle Mgf.    

125 milione di donne mutilate
Le stime, afferma l'associazione, parlano di più di 125 milioni di ragazze e donne mutilate in quasi 30 Paesi in Africa e in Medio Oriente. Ma si registrano casi di Mgf anche in Europa, Australia, Canada e Stati Uniti. Si tratta di avvenimenti che si compiono nella più totale illegalità e per questo motivo sono difficili da censire statisticamente.

Agire per eliminare il fenomeno
L'associazione esorta ad agire. "Insieme, governi e società civile, possiamo eliminare questo fenomeno e aiutare ragazze e donne ad avere una vita più sana e completa". Dai dati e dalle analisi a disposizione, affermano, si evince che le ragazze più giovani tendono a sottrarsi alla pratica con maggiore efficacia rispetto a quanto riuscissero a fare le loro coetanee negli anni precedenti. "Il cambiamento può avvenire se ci si rivolge direttamente alla comunità, ai leader religiosi, alle donne, in particolare le più anziane, per far loro conoscere gli effetti nocivi delle mutilazioni". "Le Mgf - sottolinea Cotrina Madaghiele, presidente di Genere Femminile - sono pratiche dannose, umilianti, dolorose, con effetti nocivi sulla salute riproduttiva e sessuale delle donne, ma sono anche una grave violazione dei diritti umani fondamentali delle donne". Ecco perché la chiave per rompere il ciclo di violenze e promuovere i diritti umani è di rendere le donne e le ragazze più consapevoli dei propri diritti anche riguardo alla loro salute sessuale e riproduttiva.