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POLITICA

Il nuovo premier a Palazzo Chigi per il primo Consiglio dei ministri

Il governo Renzi ha giurato. Lui: "Compito tosto, ma siamo l'Italia ce la faremo"

Il nuovo esecutivo targato Matteo Renzi è ora nella pienezza dei poteri: tutti i ministri della sua squadra - eccetto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in viaggio verso Roma - hanno giurato. Il primo Consiglio dei ministri è durato oltre un'ora

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La foto di rito del neo governo Renzi

Matteo Renzi è il nuovo presidente del Consiglio: ha giurato fedeltà alla Costituzione nelle mani del presidente della Repubblica Napolitano che ne ha firmato la nomina. Dopo di lui hanno prestato giuramento tutti i ministri che ne compongono la squadra, eccetto Pier Carlo Padoan. Il ministro dell'Economia è in viaggio per Roma da Sydney dove si trovava per il G20. Giurerà successivamente.

Il primo Consiglio dei ministri è durato oltre un'ora
Il governo è ora nella pienezza dei poteri e dopo le consegne con Enrico Letta si è tenuto  il primo Consiglio dei ministri dell'era Renzi. Il Cdm ha nominato Graziano Delrio sottosegretario alla presidenza del Consiglio.


"Compito difficile e tosto"
Questa mattina, poco prima di dirigersi al Colle, Renzi aveva affidato a Twitter le sue prime dichiarazioni di giornata ringraziando per i messaggi di augurio ricevuti: "Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici".

Governo di 16 ministri
A comporre la squadra di Renzi ci sono 16 ministri. Un esecutivo snello quello guidato dal segretario del Pd, salito ieri al Quirinale con una lista che ha una novità assoluta. Perchè è la prima volta nella storia repubblicana che il numero delle donne alla guida dei dicasteri eguaglia quello degli uomini e tocca quota otto, soffiando il primato al precedente esecutivo guidato da Enrico Letta. Ma più che le questioni di genere, i nodi principali da sciogliere per il segretario del Pd erano il ministero dell’Economia e il Viminale. A via XX Settembre siederà Pier Carlo Padoan. Il vice segretario generale dell’Ocse e presidente dell’Istat ha battuto la concorrenza dell’ex rettore della Bocconi, Guido Tabellini.

Al ministero dell’Interno invece, confermato Angelino Alfano, che rinuncia però al ruolo di vicepremier. Nel delicato equilibrio con i partiti di maggioranza Renzi ha seguito l’indicazione del leader del Nuovo centro destra anche per il Guardasigilli: il nome del non giustizialista è quello di Andrea Orlando, che arriva dal ministero dell’Ambiente, dove gli succede Gian Luca Galletti, sottosegretario all’Istruzione nel governo Letta. E dell’esecutivo uscente restano invece al loro posto Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin che non lasciano i Trasporti e la Salute, mentre cambia dicastero Dario Franceschini, che va alla Cultura. Promosso da sottosegretario a ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà l'uomo ombra di Renzi in questi giorni, l'ex ministro Graziano Delrio. Volti nuovi per il governo invece al Lavoro, all’Istruzione e allo Sviluppo economico: Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop succede a Giovannini mentre la coordinatrice politica di Scelta civica, Stefania Giannini sarà a viale Trastevere. Federica Guidi, ex presidente di Confindustria Giovani, al posto di Zanonato.

Sorprese, tutte in quota Pd, per gli altri ministeri: la responsabile per l’Europa della segreteria dem, Federica Mogherini, è il nuovo ministro degli Esteri. Alla Difesa invece Roberta Pinotti. Democratici anche i ministeri senza portafoglio: agli Affari Regionali il sindaco anti-'ndrangheta di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, alla Semplificazione Marianna Madia e la fedelissima renziana Maria Elena Boschi, la più giovane del governo, ai Rapporti con il Parlamento. Per tutti, appuntamento stamane al Quirinale per il giuramento.