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ITALIA

"Sono certo di chiarire i fatti. Il tempo è galantuomo"

Giustizia, Palamara al presidente dell'Anm: mi autospendo, ma chiarirò

Lettera all'Associazione nazionale dei magistrati: mi assumo la responsabilità di auto sospendermi dal mio ruolo di associato con effetto immediato. Nota dell'Anm: gravi violazioni deontologiche. Spina si è dimesso dal Csm. Il Csm chiede atti inchiesta al Pm di Perugia. Plenum straordinario per martedì 4 giugno. Magistratura Indipendente: grande ipocrisia tra toghe. Berruti: ci sono anticorpi efficaci

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La scelta di autosospendersi dal ruolo con "effetto immediato" e la certezza di "chiarire i fatti".

Questo il duplice messaggio inviato dal pm romano Luca Palamara al presidente dell'Anm, Pasquale Galasso, dopo gli ultimi sviluppi dell'inchiesta di Perugia che lo chiama in causa.

"Illustre presidente sono certo di chiarire i fatti che mi vengono contestati - spiega Palamara nella comunicazione che è stata resa nota - Il mio intendimento ora è quello recuperare la dignità e l'onore e di concentrarmi esclusivamente sulla difesa nel processo di fronte a tali infamanti accuse".

E poi aggiunge: "Per tali ragioni mi assumo la responsabilità di auto sospendermi dal mio ruolo di associato con effetto immediato. Sono però sicuro che il tempo è galantuomo e riuscirà a ristabilire il reale accadimento dei fatti".

Cartoni e Lepre (Csm): mai condizionati 
Intanto, hanno scritto una nota i consiglieri del Csm Corrado Cartoni e Antonio Lepre, di Magistratura indipendente, i cui nomi sono stati riportati da alcuni giornali in quanto avrebbero partecipato a incontri con esponenti politici per discutere della nomina del procuratore di Roma.

'Il nostro comportamento - scrivono - è sempre stato improntato alla massima correttezza. Non siamo mai stati condizionati da nessuno. Marcello Viola è il miglior candidato alla procura di Roma e solo ed esclusivamente per questo lo sosteniamo''. 

Anm: gravi violazioni deontologiche
"Gli accadimenti e le frequentazioni riferiti dagli organi di stampa, sotto il profilo etico e deontologico, costituiscono una grave violazione commessa da parte di chi, in attuazione delle norme costituzionali, ha la responsabilità di far parte" del Csm e "sono in palese contrasto con i principi e i valori che orientano i magistrati nel loro operare quotidiano".
 
Lo afferma l'Anm, esprimendo preoccupazione per le notizie che si riferiscono all'inchiesta di Perugia che evidenziano anche rapporti tra alcuni consiglieri del Csm e politici. la presa diposizione è contenuta in una lunga nota la cui premessa è l'"estrema attenzione, inquietudine e forte preoccupazione con cui l' Anm sta seguendo le notizie di stampa che si susseguono sull'inchiesta di Perugia.
 
Si delinea, "il verificarsi di condotte il cui rilievo penale o disciplinare è rimesso alla valutazione degli organi competenti. gli accadimenti e le frequentazioni riferiti dagli organi di stampa, tuttavia, sotto il profilo etico e deontologico, costituiscono una grave violazione commessa da parte di chi, in attuazione delle norme costituzionali, ha la responsabilità di far parte del governo autonomo della magistratura e sono in palese contrasto con i principi e i valori che orientano i magistrati nel loro operare quotidiano".
 
L'Anm reagisce "con forza a ogni distorsione che tenti di minare il corretto svolgimento dell'attività consiliare e, con esso, l'autorevolezza e la credibilità dell'istituzione le cui regole e prerogative sono garanzia della indipendenza della magistratura e tutela dei diritti dei cittadini".
 
L'Anm "ritiene sia necessario avviare, all'interno della magistratura, una ampia e diffusa riflessione sulla necessità di apprestare presidi ancora più forti rispetto al rischio di condizionamento e di distorsione del fisiologico percorso istituzionale che deve necessariamente essere rispettato per l'assunzione di tutte le decisioni del Consiglio superiore della magistratura".

Spina si è dimesso dal Csm
Il consigliere togato di Unicost Luigi Spina, coinvolto nell'inchiesta di Perugia che vede indagato anche il pm di Roma Luca Palamara, si è dimesso dal Csm. Lo si legge in una nota del Comitato di Presidenza di Palazzo dei Marescialli, che annuncia un plenum straordinario per martedì 4 giugno, alle ore 16.30, "nel corso del quale verrà anche preso atto delle sopravvenute dimissioni del consigliere Luigi Spina".

Csm chiede atti inchiesta a Pm Perugia
Il Csm ha chiesto alla procura di Perugia la trasmissione degli atti "ostensibili oltre quelli già in possesso del Consiglio" dell'inchiesta che vede indagati i pm di Roma Luca Palamara e Stefano Rocco Fava e il togato dimissionario Luigi Spina. Lo comunica il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli.

Vertici Csm: serve confronto per riaffermare funzione
"Si impone oggi un confronto responsabile tra tutti i componenti per la forte riaffermazione della funzione istituzionale del Csm a tutela dell'intera magistratura". Lo scrive il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli, alla luce di quanto sembra emergere dall'inchiesta di Perugia.

Magistratura Indipendente: grande ipocrisia tra toghe
Magistratura Indipendente si riunirà sabato 8 giugno "per una franca discussione ed una seria riflessione" sulle vicende che vedono coinvolti ma non indagati anche i suoi consiglieri al Csm Corrado Cartoni e Antonio Lepre. Magistratura Indipendente, corrente conservatrice delle toghe, rinvia ad allora "ogni presa di posizione" evidenziando "la gravità di alcuni fatti ove accertati e anche la strumentalizzazione di alcuni organi di stampa nell'accostare vicende diverse e non collegate tra loro e la grande ipocrisia che emerge da alcune reazioni all'interno della magistratura".

Berruti: ci sono anticorpi efficaci
"Il Csm ha tempi e necessità che sono tipiche dell'amministrazione: essi a mio avviso prescindono dagli accertamenti giudiziari che hanno altre logiche. Il Consiglio saprà cosa fare. Il Paese ha bisogno assoluto della credibilità della magistratura e deve essere certo che essa dipende esclusivamente dalla legge. Uno dei costi dell'indipendenza del giudice è nella possibilità che sbagli. Ma il sistema costituzionale conosce anticorpi efficaci" e "occorre dargli modo di attuare la sua logica". Lo sottolinea il commissario Consob Giuseppe Maria Berruti, 'padre nobile' di Unicost, ed ex consigliere del Csm ritenuto "inavvicinabile" dalla P3 che voleva condizionare le nomine dei giudici.

"Il governo autonomo della magistratura nelle sue articolazioni, la partecipazione di categorie professionalmente importanti, il colloquio con il Parlamento, la presidenza effettiva attribuita al Presidente della Repubblica, funzionano", aggiunge Berruti. "Non ho dubbi che questo sistema chiarirà al Paese che cosa è accaduto", conclude il magistrato, escludendo dunque che vi sia bisogno di 'leggi speciali' per riformare l'assetto della magistratura dopo quanto sta emergendo dall'inchiesta di Perugia sull'ex consigliere del Csm Luca Palamara, di Unicost.