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TECH

Mountain View vorrebbe offrire servizi bancari

Google pigliatutto, dalla salute alla finanza

Il Wall Street Journal parla di partnership di Google nel settore bancario per un progetto dal nome in codice Cache. Mentre è bufera sull'azienda per la raccolta di dati di milioni di pazienti americani a loro insaputa

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La notizia è in bella mostra sul Wall Street Journal: Google vuole entrare anche nel settore bancario ed e' pronta ad offrire conti correnti per i consumatori. Stando al quotidiano finanziario newyorkese, il progetto di Mountain View, dal nome in codice Cache, dovrebbe essere lanciato l'anno prossimo e i conti correnti dovrebbero essere gestiti dal colosso bancario Citigroup e una piccola banca di credito cooperativo dell'Universita' di Stanford. 

Google intenderebbe così seguire la strada tracciata da altri colossi tecnologici come Facebook, che vuole la sua moneta Libra e ha lanciato Facebook Pay, una piattaforma per i pagamenti valida sui quattro social gestiti dall'azienda (Instagram, Messenger, WhatsApp), ed Apple, che nei giorni scorsi ha lanciato la propria carta di credito. Ma - nota il Wsj - diversamente dagli altri giganti del tech, Google vorrebbe adottare un approccio piu' conciliante evitando lo scontro con le banche e i fornitori di servizi finanziari tradizionali. 

Non basta la salute
Intanto, le autorità americane hanno aperto un'indagine sul progetto "Nightingale" di Google, avviato in partnership con il secondo operatore sanitario americano, Ascension, per la raccolta di dati di milioni di pazienti. L'Office for Civil Rights del Dipartimento della Salute sta indagando per verificare che sia rispettata la legge.

E' stato ancora il Wall Street Journal a rivelare il progetto Nightingale. Si tratta di una collaborazione tra Google e Ascension, una delle piu' grandi catene di ospedali degli Stati Uniti, che punta a raccogliere e digitalizzare i dati sanitari di decine di milioni di pazienti in piu' di ventuno Stati federali,  Il problema, evidenzia il quotidiano, e' che ne' i pazienti ne' il personale ospedaliero sarebbero stati informati del processo di archiviazione, che includono dati personali dei pazienti (nome, cognome, data di nascita) e sarebbero accessibili ad almeno 150 dipendenti di Google.

Tuttavia, l'intero procedimento sembra legittimo anche agli esperti di privacy, in quanto conforme alla legge federale sulla portabilita' dei dati sanitari del 1996, che consente agli istituti ospedalieri di condividere informazioni sanitarie con dei partner commerciali fintanto che queste sono utilizzate "esclusivamente per aiutare l'entita' coinvolta a portare avanti le sue funzioni mediche", come precisa Google in una nota stampa.