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POLITICA

Tensioni nel governo

Boschi: "Conte si decida, non basterà un rimpasto". Zingaretti: "No condotte irresponsabili"

"Noi vogliamo aprire le scuole, non una crisi di governo", ha spiegato il Capogruppo di Italia viva a Montecitorio. Ministro Bonetti: "Iv non sarà complice di scelte sbagliate". Berlusconi: "Su Recovery strada governo dispersiva e orientata al consenso"

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C'è chi esclude un rimpasto come contentino, chi parla di condizioni per un compromesso alto e chi - dalle fila dell'opposizione - invita il governo a prendere presto delle decisioni in merito alla destinazione dei 209 miliardi del Recovery plan perchè "Italia ed Europa non possono più aspettare". Continua dunque il pressing di Italia Viva sul governo, con il Pd che cerca di mediare.  E  il premier Giuseppe Conte che cerca di tirare le fila.

Boschi: "Basta perdere tempo"
"Noi abbiamo posto questioni di merito: dal piano vaccini all’Alta velocità, dalla riapertura delle scuole all’utilizzo del Mes per la sanità. A oggi, nessuna risposta dal governo. Forse il presidente vuole verificare fino in fondo l’ipotesi dei responsabili prima di chiarirsi con noi. Legittimo, ma l’importante è che non perda tempo. Noi siamo pronti al dibattito in Parlamento, le nostre ministre sono pronte a dimettersi. Conte si decida". Così a La Stampa Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva a Montecitorio.

"La narrazione che viene dagli uffici del premier è che ci accontenteranno con un rimpasto. Non è così. Per noi contano le idee, non gli incarichi. Tutti a parole si dicono d’accordo con i temi che abbiamo posto. Innanzitutto chiariamoci su questo, poi verranno i ministri. Noi vogliamo aprire le scuole, non una crisi di governo", ha aggiunto.

Secondo Boschi "che cosa abbia in testa Conte non è dato saperlo e sono anche personalmente molto sorpresa dal modo con il quale sta giocando questa partita. Noi gli  avevamo offerto massima collaborazione, lui ha risposto con toni ultimativi e peraltro avventati dal punto di vista dei numeri. Se si aprirà la crisi il presidente della Repubblica -  fatte le consultazioni - farà la sua scelta. Nessuno avrebbe mai immaginato, tre anni fa, che un professore senza esperienza politica diventasse premier: sono le regole della  democrazia parlamentare, vanno rispettate. L’unico scenario che non vedo praticabile sono le elezioni anticipate: nessuno le vuole e chi le minaccia lo fa soltanto per impaurire gli altri".

"La Costituzione per noi è la bussola e il presidente Mattarella il suo attento garante. Noi vogliamo capire se c’è ancora una maggioranza a sostegno del governo e soprattutto se  c’è ancora un governo a sostegno del Paese - spiega Boschi - Meglio il chiarimento dello stallo. O si governa davvero o tutto è al buio, non solo la crisi. In un momento come  questo servono scelte coraggiose e responsabili. Noi ci siamo, consapevoli di aver messo in campo i contenuti che servono. Speriamo che anche il Pd faccia la sua parte". 

Bonetti: "Iv non sarà complice di scelte sbagliate"
La ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti, in una intervista al Messaggero, lancia un nuovo  avvertimento al governo: "Non saremo complici di scelte sbagliate e per evitarle faremo di tutto. Io  ho scelto di servire il Paese con le idee e non con le poltrone. Se le nostre idee non servono,  lasciare sarebbe doveroso", "siamo davvero disposti a fare di tutto perché si riesca a fare il bene del  Paese" assicura l'esponente di Italia Viva.

"Siamo ancora in attesa di risposte alle nostre proposte. Il tempo sta per scadere per il Paese. Non è  tanto una questione di dibattito interno alla maggioranza, ma tra poco riprenderà tutta l'attività  istituzionale, e a quel punto deve esserci una proposta chiara. Abbiamo detto con chiarezza che per  servire il Paese con una politica che si rivolga davvero alla costruzione del futuro dei nostri figli, ci  siamo e ci saremo. Siamo il partito che ha portato in questo governo il Family Act, l'unico disegno di  riforma organica finora approvato. Ma l'esercizio del potere fine a sé stesso è uno stile che non ci appartiene".

"Ci saremmo aspettati in questi giorni delle risposte - aggiunge - e devo dire che il fatto che non  siano ancora arrivate mi fa ipotizzare che per qualcun'altro il tempo abbia una dimensione più  dilatata. E invece è urgente dare una risposta a delle domande di fondo: quale visione di futuro  vogliamo presentare in Europa con i 209 miliardi del Recovery plan, quale piano di vaccinazione  dobbiamo mettere in campo per arrivare al maggior numero di persone nel più breve tempo  possibile, quale proposta abbiamo per la riapertura delle scuole che continuiamo a rimandare perché  di fatto non riusciamo a trovare una convergenza".

A questo punto il Recovery plan dovrebbe passare in Consiglio dei ministri, ma senza un voto. E'  una strada percorribile? "Il tema non sono gli escamotage con i quali si fa passare un  provvedimento  in Consiglio dei ministri, ma la costruzione di un piano che sia condiviso da tutto il  Paese,  dal Parlamento, dalla società civile, dagli amministratori locali. Quella che dobbiamo portare  avanti è  la progettualità di una politica seria, noi questa finora non l'abbiamo vista", "questo arrivare   sempre all'ultimo minuto credo sia un sintomo di  un'organizzazione che va migliorata e inoltre non  ci  mette nelle condizioni di avere una serenità di scelta". 

Zingaretti: "No condotte irresponsabili, ma Conte faccia presto"
Sulle cose da fare siamo pronti a un immediato confronto di merito con tutti i partiti della maggioranza. Crediamo ci siano le condizioni per un compromesso alto, che faccia fare un passo in avanti a tutti, attorno a Conte e per l’interesse nazionale. Il premier deve assumere l’iniziativa per propiziare questo confronto franco e chiuderlo il prima possibile". E' quanto dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in un colloquio con il Corriere della Sera.

"Non servono atti di rottura o crisi al buio, ma una collaborazione necessaria e consapevole dato il momento che stiamo vivendo. Se dovessimo fallire, chi avrà avuto la  responsabilità di un mancato coraggio o di una condotta irresponsabile, manovriera e spregiudicata, ne pagherà le amare conseguenze di fronte all’opinione pubblica", ha  aggiunto.

"Bisogna fare presto Abbiamo molte cose da fare per gli italiani. Il Pd intende superare le conflittualità all’interno della maggioranza e un clima di incertezza che può arrecare danni  all’azione di governo e alle condizioni di vita del Paese. La crisi in un momento di emergenza verrebbe vissuta come un gioco di potere, lontano dagli interessi dell’Italia",  conclude Zingaretti.

Recovery plan. Berlusconi: "Maggioranza faccia sua parte e presto"
"Il Recovery Plan è davvero un’occasione irripetibile. Grazie all’Europa disporremo di 209 miliardi, dei quali 82 di sovvenzioni a fondo perduto, per la ricostruzione post-covid: siamo di fronte al Piano Marshall del XXI secolo". Lo scrive il presidente di Fi, Silvio Berlusconi, in una lettera pubblicata dal 'Sole 24 ore'.

"Non è dato sapere come intenda utilizzarli il governo Conte, ammesso che il suo percorso continui, ma è lecito pensare che la strada scelta sia quella della spesa dispersiva e orientata al consenso. Noi ne proponiamo un’altra, opposta: quella di un grande progetto di rilancio del nostro Paese, con una particolare attenzione al Mezzogiorno", ha aggiunto.

"Le nostre proposte sono sul tavolo, grazie al grande lavoro di Antonio Tajani, dei dipartimenti coordinati da Giorgio Mulè, dei gruppi parlamentari e dei loro responsabili. Ora  attendiamo che gli altri, a partire dal governo e dalle forze di maggioranza, facciano la loro parte. L’importante è che lo facciano in fretta, mettendo da parte le tattiche  di sopravvivenza politica. L’Italia e l’Europa non possono aspettare" conclude Berlusconi.