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POLITICA

Bellanova: "Il tempo è davvero finito"

Renzi: "Da Conte zero risposte, se vuole conta in aula fa errore politico e numerico"

"Evidentemente è già convinto di avere i voti in Aula, forse di Forza Italia" spiega il leader di Italia Viva. Pronta la replica di Schifani: "Nessun sostegno, pronti al voto". Bonafade:  "Toccare Conte è impensabile". Orlando: "Una crisi ora sarebbe disastro per il paese"

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La tensione resta sempre alta. L'esecutivo continua ad essere appeso ad un filo sotto il pressing di Italia Viva che con il leader Matteo Renzi ribadisce ancora una volta: "Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi per la sanità" e attacca l'immobilismo del governo. I grillini con il ministro Bonafede avvertono: "Toccare Conte è impensabile" e sottolineano come si stia lavorando - in questo momento difficile - per dare risposte agli italiani. Sempre dalla maggioranza, il Pd continua a ripetere che una "crisi in questo momento sarebbe un disastro per il paese". E dalle fila dell'opposizione si sgombra il campo da ogni dubbio: "Nessun sostegno a Conte - avverte il senatore di Forza Italia, Schifani - pronti al voto".

Renzi: "Conta in aula azzardo politico e numerico"
"Più che farlo cadere, vorrei vederlo muovere. Il governo è immobile: si vive di rinvio in rinvio.  Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi per la sanità. Vogliamo chiarezza su  scuola, cultura, lavoro. Questo abbiamo chiesto al premier con lettere, sms, documenti, riunioni.  La risposta è stata sprezzante e sorprendente: ci vedremo in Parlamento, ha detto Conte.  Evidentemente è già convinto di avere i voti in Aula, forse di Forza Italia: mi sembra un errore  politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all'Italia". Così in un'intervista a 'Repubblica' il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

I numeri per sostituire Italia viva in Senato non ci sono? "È più facile che Salvini ne rubi altri tre al M5S che - dice Renzi - il contrario". Conte ieri ha aperto a Italia Viva con un lungo post. "Quando la smetterà di scrivere post retorici e inizierà a confrontarsi sui temi di merito facendo davvero politica, - sottolinea il senatore - ci troverà a fare l'interesse dell'Italia e degli italiani. Basta che faccia presto, perché non c'è più tempo".

"Con Gualtieri abbiamo parlato di concetti vaghi, vogliamo documenti scritti"
Lei dice che le viene chiesto di votare sul Recovery al buio. Ma di cosa ha parlato allora Gualtieri nell'incontro coi partiti sulla bozza? "Di concetti vaghi mentre noi vogliamo i documenti scritti. Questo governo sta esagerando con l'approssimazione - sostiene Renzi - Non solo non si sa quando si torna a scuola o quando si riapre un negozio ma i testi vengono licenziati senza il canonico percorso istituzionale: proposta, preconsiglio, discussione, approvazione. In democrazia la forma è sostanza. Punto. Trovo sconvolgente dover spiegare a un professore di diritto che non si possono presentare i testi all'ultimo minuto. Se noi non avessimo posto il problema oggi avremmo l'atto più importante della legislatura approvato sotto forma di emendamento e che nei fatti sostituiva i ministri con una task force di trecento consulenti".

"E allora venendo al punto noi abbiamo fatto 62 richieste di correzioni al ministro Gualtieri. Prima di dire se siamo soddisfatti o no, dobbiamo vedere il nuovo testo - prosegue - Capisco che nella cultura del Grande Fratello è difficile da accettare ma i testi di legge non sono post, i decreti non sono tweet, una riforma non è una storia su Instagram".

"D'Alema? Sulla impopolarità ha un certo know how"
E su D'Alema che ha affermato che non si manda via l'uomo più popolare del Paese per fare un favore al più impopolare, cioè lei. "Quando ho fatto il governo con il M5S speravo di rendere più riformisti i grillini e invece - dice Renzi - ho grillinizzato D'Alema. Puntare ad avere più like è tipico degli influencer non dei politici. E dire che D'Alema sull'impopolarità ha un certo know how. Gli dedico i versi di Guccini: 'Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontare a me cos'è la libertà".

Bellanova: "Conte non risponde, tempo davvero finito"
"Chi queste ore mi chiede che farà Italia Viva dico che la domanda è inversa: cosa risponde Conte?  È Conte che deve dire. Noi abbiamo già detto. Alle domande non è arrivata nessuna risposta, se  non un Bignami di 13 pagine. Non c'è ad oggi alcun testo su cui valutare. Non c’è alcuna  discontinuità, se non un post Facebook cui, per farlo comprendere, è dovuta seguire un’agenzia di  stampa chiarificatrice". Lo scrive in un lungo post su facebook Teresa Bellanova, esponente di Italia  Viva e ministro delle Politiche Agricole.

"Il tempo è davvero finito. E questa esperienza per me è archiviata, perché sono insostenibili questi  metodi e queste incertezze sul meriti, questo giocare a un rimpiattino intollerabile e offensivo, che  toglie forza e credibilità a questa maggioranza. Che ha solo una strada obbligata: guardarsi in faccia,  intendersi sul da farsi, sconfiggere questa pigrizia continua, questo lasciar scorrere il tempo  scansando problemi e non sciogliendo i nodi", aggiunge.

Orlando: "Una crisi ora sarebbe un disastro per il Paese"
"Una crisi ora sarebbe davvero un disastro per il paese, una forte ipoteca a livello europeo ed internazionale". Lo dice Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, in una intervista a La Stampa. Per evitare la crisi, "andrebbe seguito il modello Recovery, un passo alla volta, ma in rapida successione".

"I fondi del Recovery sono risorse non solo di spettanza di questo governo, ma debito che pagheranno le nuove generazioni e fondamentali per la ripartenza - afferma -. Credo  che il nostro dovere sia isolare questo tema ed evitare che nel caso in cui non si riesca a scongiurare la crisi, questo piano sia messo al sicuro ed approvato in parlamento. Non  possiamo ipotecarlo a causa delle divisioni in atto".

"Partiamo dalle cose da fare. Il piano del Recovery deve essere preservato e si è seguito un metodo - sottolinea -. Se martedì in consiglio dei ministri darà dei frutti, visto che sono  state accolte tutte le indicazioni dei partiti e il piano è cambiato, questo metodo deve essere applicato anche al resto dell'azione di governo. Costruendo un patto di  legislatura". Per Orlando,  ora Conte dovrebbe "chiudere il percorso del Recovery e usare questo metodo in modo sistematico anche per gli altri temi, riforme istituzionali  comprese".

Renzi come dovrebbe comportarsi? "Valuterà lui. Io dico che è utile mettere in campo la parte costruens che ha usato all'inizio della discussione magari evitando i toni sprezzanti  di queste ore". "Mi rifiuto di pensare che di fronte ad una situazione come quella che sta vivendo il paese le idiosincrasie possano impedire di affrontare le sfide che ha di fronte  l'Italia - aggiunge -. La storia ci racconta di coalizioni in cui convivevano personalità che sicuramente non si amavano. Senza tornare indietro a Togliatti e De Gasperi, basta  ricordare Craxi e De Mita, gli stessi Prodi e D'Alema non si amavano alla follia". "Non so neanche se sia utile parlare di nuovo assetto, prima di verificare se ci sono le condizioni di un patto di legislatura - risponde in merito all'eventualità che in un nuovo assetto di Governo, Orlando possa essere vicepremier -. Io ho sempre detto che preferisco continuare a fare ciò che faccio".

Bonafede: "Toccare Conte è impensabile"
Per il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, "toccare Conte è impensabile". "E' lui che ha tenuto  il Paese in una fase come quella della pandemia, e che ha condotto la trattativa in Ue sul Recovery",  ha affermato il Guardasigilli in un'intervista al Fatto Quotidiano. "Ognuno ora dovrà  assumersi le proprie responsabilità, evocare la crisi agli italiani pare una cosa da marziani", ha  aggiunto.

"Noi lavoriamo perchè questo governo vada avanti, e per questo proponiamo anche un patto di  legislatura per tutta la maggioranza. Ma ciascuno nei prossimi giorni si assumerà le responsabilità delle proprie decisioni. E se fosse messo in discussione Conte a quel punto  ci sarebbero solo le elezioni". "Interpretare Iv per me è arduo", ha detto Bonafede, "di certo la  posizione del M5S sul fondo salva Stati è chiara, e sia il Mes che il Ponte non rientrano nell'ambito  del Recovery Plan. Non erano temi all'ordine del giorno. Dopodichè penso che continuare a  ostentare tensione sia profondamente sbagliato. La gente ci chiede soluzioni, non certo una crisi che oltretutto non verrebbe compresa a livello internazionale".

"Auspico davvero che prevalga la responsabilità, il lavoro da fare è ancora tanto", ha aggiunto, "dobbiamo proseguire con la campagna di vaccinazione, partita molto bene. Con 550mila  vaccini fatti siamo i primi in Europa e dobbiamo continuare così. In tempi di emergenza, come si fa a  parlare di crisi?". 

Schifani: "Nessun sostegno da FI, pronti al voto"
Dalle fila dell'opposizione intanto da Forza Italia si continua a ripetere che dal partito non arriverà nessun appoggio a Conte. "Nel momento in cui gli italiani temono per la loro salute e il loro lavoro, la maggioranza pensa a litigare per questioni di poltrone. Forza Italia non sosterrà mai questo governo ed è pronta a confrontarsi nel voto". Così il senatore di Forza Italia Renato Schifani, consigliere politico di Silvio Berlusconi.