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MONDO

Lo ha annunciato sul suo blog

Grecia, il ministro Varoufakis: "Mi dimetto per aiutare Tsipras nelle trattative"

Una notizia che arriva all'indomani del referendum in Grecia che ha bocciato il piano dei creditori. Tsipras: "Ora l'accordo, ma occorre ristrutturare il debito". Merkel e Hollande: "Rispettare il voto", ma il vicecancelliere tedesco Gabriel frena: "La Grecia ha rotto i ponti". Eurogruppo straordinario convocato domani alle 13: si attendono nuove proposte da Atene

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Varoufakis (ap)
All'indomani del referendum in Grecia, che ha bocciato le proposte dei creditori internazionali, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato le sue dimissioni sul proprio blog, motivando la decisione con la volontà di aiutare il premier Alexis Tsipras a raggiungere un accordo al tavolo dei negoziati.

"Subito dopo l'annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato di una certa preferenza di alcuni membri dell'Eurogruppo e di 'partner' assortiti per una mia assenza dai loro vertici, un'idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un'intesa", scrive Varoufakis, aggungendo: "Porterò addosso con orgoglio il disgusto dei creditori".

Varoufakis promette comunque di restare al fianco di Tsipras e di sostenerlo: "Noi della sinistra sappiamo fare gioco di squadra, senza interessarci ai privilegi delle cariche. Sosterrò pienamente il primo ministro Tsipras, il nuovo ministro delle Finanze e il nostro governo".

Un annuncio, quello di Varoufakis, dato anche su Twitter, dove ha scritto: "Minister No More!".


Si attende dunque la nomina del successore di Varoufakis che dovrebbe essere individuato durante il "vertice di leader politici" greci in corso ad Atene.

Si dimette anche il leader dell'opposizione Samaras
Anche Antonis Samaras, leader del partito conservatore di opposizione, ha
rassegnato le dimissioni. Lo ha annunciato lo stesso Samaras alla televisione ellenica, spiegando che il suo partito Nea Dimokratia (Nd) "ha bisogno di un nuovo inizio" e che, per questo, rinuncia alla leadership. Samaras è stato presidente del Consiglio tra il 2012 e inizio 2015 ed è stato sostituito, alla guida del Paese, dall'attuale premier, Alexis Tsipras.

La vittoria del 'No' al referendum
Il 'no' al piano dei creditori ha trionfato al referendum greco con il 61,31%, contro il 38,69% ottenuto dal 'sì'. I greci hanno prima votato (affluenza al 62,5%) e poi si sono riversati in piazza per festeggiare quella che il premier Alexis Tsipras ha definito "una vittoria della democrazia". E proprio il leader di Syriza, in un discorso alla nazione, ha parlato di "scelta coraggiosa", ha detto "sì a nuovi negoziati", ha negato uno scontro con l'Europa e ha chiesto la "ristrutturazione del debito". "Siamo sicuri che ce la faremo", ha aggiunto il premier greco che ha annunciato la propria volontà di riaprire subito le banche. "Dobbiamo subito andare avanti - ha poi detto Tsipras al presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos - Dobbiamo creare un forte fronte nazionale per ricercare una soluzione immediata".  

La risposta dell'Ue: Eurosummit martedì dopo il vertice Merkel-Hollande
Sull'esito del referendum è arrivata una nota della Commissione Ue - presieduta da Jean Claude Juncker - che dice testualmente: "Rispettiamo il voto". Stessa formula usata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese François Hollande che oggi si vedono a Parigi. Domani alle 18, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha convocato un Eurosummit straordinario, chiesto proprio dal duo Merkel-Hollande. 

Eurogruppo straordinario domani alle 13
Il vertice sarà preceduto da un Eurogruppo straordinario che si terrà a partire dalle 13 a Bruxelles. Lo ha comunicato su Twitter il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. I minstri delle finanze della zona euro "attendono nuove proposte dalle autorità greche" si legge in un comunicato.

Il presidente dell'Eurogruppo Jerom Dijsselbloem: "Risultato deplorevole"
Proprio Dijsselbloem ieri ha commentato: "Prendo atto del risultato del referendum greco, che è molto deplorevole per il futuro della Grecia. Per il risanamento dell'economia greca, sono inevitabili misure difficili e riforme. Ora aspetteremo le iniziative da parte delle autorità greche". 

Il vice-cancellierie tedesco: "Difficilmente immaginabili nuovi negoziati"
Ancora più duro il vicecancelliere tedesco, il socialdemocratico Sigmar Gabriel: "Tsipras e il suo governo stanno guidando la Grecia su un cammino senza speranza. Il premier greco ha buttato giù gli ultimi ponti per raggiungere un compromesso tra Grecia e Europa". Gabriel ritiene "dificilmente immaginabili" nuovi negoziati dopo la vittoria del no al referendum. 

Ministro delle finanze francese: "Grexit non è automatica, Bce sostenga Atene"
La Francia, da parte sua, si conferma uno dei Paesi dell'Eurozona più aperti a un nuovo negoziato con Atene attraverso le dichiarazioni del ministro delle Finanze, Michel Sapin, il quale, dopo la vittoria dei 'no' al referendum, apre a una nuova trattativa con Tsipras e chiede alla Bce di continuare a sostenere la Grecia in attesa di un nuovo accordo. "La liquidità alla Grecia non può essere ridotta", ha affermato Sapin, "l'uscita della Grecia dall'euro non è automatica".  

Londra: "Faremo il necessario per proteggere la nostra economia"
Intanto il governo britannico fa sapere che  farà "tutto il necessario per proteggere la sua sicurezza economica". Lo ha affermato un portavoce all'indomani della vittoria del 'No' nel refrendum greco. 

Il Cremlino spera in un compromesso tra Atene e i creditori
Anche il Cremlino interviene sulla questione greca e auspica che Atene raggiunga un "compromesso" con i suoi creditori internazionali "al più presto". Lo ha
dichiarato Dmitri Peskov, portavoce di Putin.

Borsa di Tokyo chiude a  -2,08%. Milano apre a -2,9%
Il referendum in Grecia colpisce la Borsa di Tokyo che accelera le perdite nella seconda parte della seduta fino a terminare gli scambi a -2,08%. Apertura in calo a piazza Affari (-2,9%), a Parigi (-2,1%), a Francoforte (-2%) e a Londra (-1,08%).