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ITALIA

Ieri guerriglia urbana a Roma

Forza Nuova, ci sono "le premesse per scioglimento". Ma FN: continueremo

Tra gli arrestati per gli scontri di ieri anche i leader di Forza Nuova, Castellino e Fiore. Il Pd chiede lo scioglimento del movimento, per Giuseppe Conte "ci sono le condizioni" per farlo. Letta: "Tutto questo è nato perché ci sono ambiguità e si liscia il pelo a queste ambiguità"

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Indagherà anche un magistrato dell'antiterrorismo sugli scontri avvenuti ieri pomeriggio alla manifestazione No-Vax e no Green pass nel centro di Roma. Il sabato della Capitale, che doveva ospitare una protesta pacifica, si è trasformato in una guerriglia urbana, con 38 agenti feriti e l'assalto della sede storica della Cgil in Corso d'Italia (qui le foto).

Tra gli arrestati, 12 in totale, ci sono anche i leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino e Roberto Fiore, e l'ex Nar, poi passato a FN, Luigi Aronica, soprannominato "er pantera di Monteverde", uno dei fondatori dei primi Nuclei Armati. Le posizioni degli arrestati- tra cui il ristoratore Biagio Passaro, leader del movimento 'IoApro', presente durante l'assalto alla sede della Cgil- sono al vaglio dei magistrati romani, mentre sono in corso le verifiche dei filmati registrati dalla Polizia Scientifica, per valutare altre condotte relative ai fatti accaduti. Secondo quanto riferito dal movimento di estrema destra, nel corteo di ieri sarebbe stata fermata anche la militante Pamela Testa.

Parlano, oggi, di "regime in difficoltà" quelli di Forza Nuova. Un messaggio di queste ore su Telegram sciorina una lettura dei fatti di ieri come "media mainstream, questure e partiti del sistema non sono in grado" di fare "perché non gli conviene e hanno paura". Quel che è accaduto è solo l'inizio, dicono, la lotta continua. promettono, perché "gli italiani sono uniti e determinati come non mai. Dell'antifascismo, e con esso delle vecchie categorie ideologiche del secolo scorso, buone solo a favorire gli interessi del divide et impera, al popolo attaccato con violenza e ferocia inaudite dal regime - e non solo in piazza, come tutti hanno potuto vedere, ma nei diritti fondamentali e naturali - non interessa nulla. Il popolo - sostiene ancora Forza Nuova - deve solo difendere con le unghie e con i denti la propria libertà e non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo; nemmeno lo scioglimento di FN potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane".

Ma quel che è accaduto ieri, apre uno scenario nuovo, almeno secondo il presidente dei 5S, Giuseppe Conte.

Conte: "Premesse per lo scioglimento del movimento"
"Non possiamo accettare che nel nostro paese ci siano aggressioni di questo tipo quindi su Forza Nuova è una valutazione che affidiamo alla magistratura ma anche io ritengo che ci siano le condizioni per lo scioglimento" afferma Conte, che oggi, a Roma, si è recato alla sede della Cgil assaltata. "E' evidente che ci sia una volontà deliberata di condurre attacchi squadristi e questo non lo possiamo accettare".

A Conte fa eco Michele Emiliano, che si spinge a chiedere anche lo scioglimento di Casapound. Il presidente della Regione Puglia porta oggi la sua solidarietà alla Cgil, intervenendo al presidio organizzato nella sede di Lecce. "La posizione che tutti dobbiamo assumere è questa - dice - Forza nuova e Casapound vanno sciolte perché sono organizzazioni neofasciste con le quali non si può più ragionare e bisogna assolutamente applicare le leggi. Da oggi comincia una mobilitazione istituzionale. La Regione Puglia come istituzione chiederà prima al Consiglio regionale, poi al governo, poi al prefetto, al ministro degli Interni di agire con assoluta durezza applicando la legge esistente. E voi sapete che noi quando diciamo una cosa  poi la facciamo".

"Questo governo ha avuto davanti agli occhi una rappresentazione di ciò che accadde in Italia nel '22- continua Emiliano-, dì ciò che accadde a Bari alla Casa del lavoro, quando Dì Vittorio e sua moglie la difesero con le armi in pugno dopo la marcia su Roma". "Io farò dì tutto per quelle che sono le mie energie - aggiunge -perché il governo prenda una decisione forte. Il Partito Democratico ha preso una posizione netta. Letta ha oggi chiesto lo scioglimento dì Forza Nuova e ovviamente - ha concluso -automaticamente anche di Casapound. Perché non vedo nessuna differenza tra queste due formazioni e noi combatteremo per questo risultato". 

Letta: "Tutto questo perché ci sono ambiguità e si liscia loro il pelo"
E' poi il segretario del Pd, Enrico Letta, a tornare sui fatti di ieri, ospite di Mezz'ora in più. "Bisogna che non ci sia alcuna forza politica che legittima in un modo o nell'altro queste forme di violenza. Oggi tutti hanno condannato, ma tutto questo è nato perché da mesi ci sono ambiguità e si liscia i pelo a queste ambiguità" dice sull'assalto alla Cgil. Il riferimento è a Salvini e Meloni. "Quello che è successo è molto grave sia perché indicazione di un malessere diffuso sia perché c'è il risorgere della violenza" continua. "Credo che bisogni alzare la guardia, ed essere netti sulla questione dello scioglimento di Forza Nuova. Noi presenteremo una mozione parlamentare. Bisogna stare molto attenti alle prossime manifestazioni e fare un lavoro di prevenzione più efficace".

Il post di Forza Nuova
"Danno la croce addosso ad un movimento politico che non rappresenta che una piccolissima componente delle centinaia di migliaia di italiani esasperati - scrivono Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo, Stefano Saija - perché minacciati nello stesso diritto elementare al lavoro e alla sopravvivenza, che hanno invaso prima piazza del popolo e poi le strade del centro della Capitale per puntare ai palazzi dell'odiato potere". "Vecchi metodi che non hanno più alcun effetto, gli italiani sono uniti e determinati come non mai. Dell'antifascismo, e con esso delle vecchie categorie ideologiche del secolo scorso, buone solo a favorire gli interessi del divide et impera, al popolo attaccato con violenza e ferocia inaudite dal regime - e non solo in piazza, come tutti hanno potuto vedere, ma nei diritti fondamentali e naturali - non interessa nulla. Il popolo - sostiene ancora Forza Nuova - deve solo difendere con le unghie e con i denti la propria libertà e non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo; nemmeno lo scioglimento di FN potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane".

"La violenza viene dal potere, il popolo si difende perché ha il dovere di resistere. Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l'attuazione accelerata del Great Reset, ora la musica è cambiata e il direttore d'orchestra e compositore è solo il popolo in lotta - costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, l'attacco alla Cgil rientra perfettamente in questo quadro analitico - che ha deciso di alzare il livello dello scontro. Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi", concludono gli esponenti di Forza Nuova.

A corteo Milano un arresto e 57 denunciati
Anche Milano ieri è stata teatro di scontri durante la manifestazione no green pass. Una persona è stata arrestata e 57 denunciate per il loro comportamento.

Secondo quanto reso noto dalla Questura, l'arrestato è un milanese di 25 anni. E' stato bloccato  mentre si allontanava all'interno della metropolitana 1, linea rossa, nella stazione di Porta Venezia, dopo aver colpito violentemente alla schiena, davanti alla Stazione Centrale, un poliziotto in servizio che ha riportato una prognosi di 7 giorni.  Altre 48 persone (di cui quasi la metà espressione di gruppi d'area) sono state denunciate per interruzione di servizio pubblico e violenza privata. E altre 6, oltre che per questi reati, anche per istigazione a disobbedire alle leggi e per manifestazione non preavvisata. Infine, 3 persone sono state denunciate - oltre che per gli art. 340 (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità), 415 (istigazione a disobbedire alle leggi), 610 (violenza privata) del Codice penale e dell'art. 18  del Tulps (manifestazione non prevista) -  per oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto d'indicazioni sulla propria identità e resistenza a pubblico ufficiale.

Al corteo hanno preso parte - valuta la polizia - circa 5mila persone, che si sono riunite senza preavviso. I manifestanti hanno attraversato il centro della città tentando,senza riuscirvi, di bloccare la circolazione dei treni in Stazione Centrale.