AMBIENTE
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Germania, Greenpeace denuncia Volkswagen: non rispetta sentenze sul clima
Sentenza della Corte costituzionale tedesca sancisce il diritto a tutela dalla crisi climatica: l'associazione ambientalista accusa la casa automobilista di mancato rispetto delle norme

Greenpeace Germania ha annunciato che denuncerà Volkswagen - il secondo produttore di auto al mondo - per non aver avviato la decarbonizzazione dell'azienda come previsto dall'Accordo di Parigi per limitare l'aumento della temperatura globale entro la soglia di sicurezza di 1,5°C.
Inoltre, tenendo conto anche dell'allarme lanciato dall'ultimo rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) e dall'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), Greenpeace sollecita Volkswagen a cessare la produzione di veicoli con motore a combustione interna e di ridurre del 65% le sue emissioni entro il 2030.
L'associazione ambientalista ritiene la casa automobilistica tedesca responsabile di "un modello di business devastante per il clima, il pianeta e tutti noi". Greenpeace intende far rispettare la storica sentenza della Corte Costituzionale di Berlino che lo scorso aprile ha sancito il diritto fondamentale delle future generazioni a essere protette dai cambiamenti climatici.
Greenpeace ritiene che anche le grandi aziende siano vincolate a rispettare questa sentenza. ''Mentre la gente soffre per le alluvioni e le siccità causate dalla crisi climatica, l'industria automobilistica resta indifferente a dispetto del suo enorme contributo al riscaldamento globale'', ha dichiarato Martin Kaiser, direttore esecutivo di Greenpeace Germania. ''La sentenza della Corte Costituzionale impone di tutelare, rapidamente e con efficacia, il benessere dell'umanità. Dobbiamo intervenire subito e tutti assieme per proteggere il nostro futuro comune''.
Inoltre, tenendo conto anche dell'allarme lanciato dall'ultimo rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) e dall'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), Greenpeace sollecita Volkswagen a cessare la produzione di veicoli con motore a combustione interna e di ridurre del 65% le sue emissioni entro il 2030.
L'associazione ambientalista ritiene la casa automobilistica tedesca responsabile di "un modello di business devastante per il clima, il pianeta e tutti noi". Greenpeace intende far rispettare la storica sentenza della Corte Costituzionale di Berlino che lo scorso aprile ha sancito il diritto fondamentale delle future generazioni a essere protette dai cambiamenti climatici.
Greenpeace ritiene che anche le grandi aziende siano vincolate a rispettare questa sentenza. ''Mentre la gente soffre per le alluvioni e le siccità causate dalla crisi climatica, l'industria automobilistica resta indifferente a dispetto del suo enorme contributo al riscaldamento globale'', ha dichiarato Martin Kaiser, direttore esecutivo di Greenpeace Germania. ''La sentenza della Corte Costituzionale impone di tutelare, rapidamente e con efficacia, il benessere dell'umanità. Dobbiamo intervenire subito e tutti assieme per proteggere il nostro futuro comune''.