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MONDO

La crisi della sinistra in Francia

Hollande presenta il nuovo "governo di lotta". Si ricomincia da Valls

Il presidente costretto a nominare il suo concorrente più pericoloso in vista delle elezioni del 2017. La scelta dopo la batosta alle amministrative
 

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Manuel Valls
Sette minuti per difendersi, per improvvisare un nuovo progetto, per mandare a casa il premier e nominare proprio colui che, nel 2017, sarà il suo avversario più agguerrito per l'Eliseo. Francois Hollande ha parlato ai francesi brevemente, con un messaggio registrato e diffuso su tutti i canali. Parole di circostanza dopo la disfatta, il grazie al premier Ayrault e la nomina di Valls con un "governo di lotta". La disfatta alle amministrative, unanimemente riconosciuta come "storica", ha lasciato il segno. Sul presidente, apparso in chiara difficoltà, ma anche sulla maggioranza, che in queste ore è in fortissima tensione.

Le 155 città di media e superiore grandezza cedute alla destra Ump, che pure si era presentata senza un leader di razza, sono state quasi il massimo di quello che il Partito socialista poteva perdere: aveva strappato novanta municipi nel 2008, avrebbe pareggiato perdendone novanta, perso se ne avesse ceduti 110-120, e sprofondato negli abissi se avesse toccato quota meno 160. Lo scenario peggiore si è puntualmente realizzato e Hollande ne ha preso atto: "Avete espresso il vostro malcontento e la vostra delusione. Ho capito il vostro messaggio - ha detto il presidente guardando nella telecamera - è chiaro". Meno chiaro è il progetto che vorrebbe realizzare adesso annunciando una "diminuzione delle tasse e dei contributi" e mantenendo fermo, al tempo stesso, il suo "patto di responsabilità" con le imprese per rilanciare l'occupazione, un'operazione che già di per sé costa alle casse dello stato cinquanta miliardi fra mancati introiti ed esborsi aggiuntivi.

Hollande ha evocato un nuovo patto, stavolta di "solidarietà": sgravi fiscali alle famiglie finanziati da tagli alla spesa pubblica e da una riduzione delle promesse fatte agli imprenditori. Un cammino impervio, considerando anche il deficit della Francia, ampiamente superiore al 3 per cento. A portare avanti questa politica di rigore sulla spesa pubblica e di sostegno al potere d'acquisto dovrebbe essere il "governo di lotta" di Manuel Valls, unanimemente riconosciuto come esponente della destra socialista, "liberal" in economia e "repubblicano" nei valori. Una svolta assoluta rispetto al socialdemocratico Ayrault che ha già spinto i due ministri ecologisti ad annunciare che del nuovo governo non vogliono far parte. Non ci sarà, con ogni probabilità, neppure la Guardasigilli, Christiane Taubira mentre la "gauche della gauche" nel partito ha già fatto sapere di trovare la scelta del nuovo premier "piuttosto sorprendente" visto il "bisogno di sinistra" che è emerso dal voto dei francesi.   

Al minimo storico nei sondaggi, Hollande è stato costretto a scegliere come premier colui che da mesi è in testa alla classifica dei personaggi politici prediletti. Una scelta azzardata, che qualcuno già ha definito una "coabitazione" fra presidente e premier, tanto appaiono diversi e incompatibili i due personaggi.