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TECH

Ifa 2020

Huawei annuncia investimenti in Italia e in altri Paesi europei

L'Italia come ponte tra Cina e il resto del mondo: questa la visione del colosso di Shenzhen, che annuncia l'espansione della attività commerciali in Europa e creazione di posti di lavoro 

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"L'esperienza italiana riflette il tipo di impresa che Huawei vuole essere, un ponte tra Cina e il resto del mondo". A dirlo è il presidente di Huawei Consumer Business Group Europe Walter Ji nel suo intervento di apertura di Ifa 2020 di Berlino.

Il colosso di Shenzhen ribadisce anche il ruolo fondamentale dell'Europa e la volontà di continuare a essere presente in questo mercato, annunciando investimenti. Tra questi, l'apertura nei prossimi mesi di otto nuovi Flagship Store in Spagna, Francia, Belgio, Germania, Regno Unito e in Italia, dove nel 2017 è stato inaugurato il primo negozio europeo.

Nel corso delle fiera tecnologica di Berlino, Ji ha detto che "l'obiettivo è una più forte presenza sul territorio e offrire centinaia di nuovi posti di lavoro", aggiungendo che "nell'ultimo decennio abbiamo investito 82 miliardi di dollari in Ricerca e Sviluppo per continuare a promuovere l'innovazione. Siamo al quinto posto assoluto nella classifica di investimenti industriali in questo settore in Europa nel
2019. Un impegno che cresce giorno dopo giorno", ha spiegato nel corso di un keynote vituale.

Nella nuova strategia svelata dal manager ci sono anche 42 Experience Store che verranno aperti in Europa, "con l'obiettivo di creare sempre più punti di contatto tra brand, prodotti e persone, contribuendo a rappresentare parte integrante del successo e della crescita economica dell'Europa".

A Ifa, Huawei ha anche parlato del suo negozio digitale, AppGallery, "già terzo store di app al mondo, con 1,6 milioni di sviluppatori registrati, che corrispondono ad un incremento del 76% rispetto al primo semestre dello scorso anno" che registra "oltre 5.000 nuove app disponibili ogni mese sullo store".

In Italia, "tra i primi paesi europei duramente colpiti dal virus", Huawei "e la piattaforma collaborativa Welink hanno consentito di connettere gli ospedali", mettendo in "comunicazione i medici italiani con quelli cinesi per condividere informazioni critiche e conoscenze vitali" ha aggiunto Ji, secondo il quale "in questa nuova normalità le esigenze e le aspettative nei confronti della tecnologia sono aumentate e destinate a crescere".