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ITALIA

I funerali nella chiesa di Sant'Antonio di Padova

Strage di Secondigliano, in migliaia per l'ultimo saluto al vigile "eroe"

Il cappellano del corpo della polizia municipale ha lanciato un monito: "Serve onestà e rispetto dell'altro". Per De Magistris sono troppe le armi date con facilità e senza controlli

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"Francesco è una bellissima immagine per un vigile e per tutto il corpo della polizia
municipale perchè ha salvaguardato il bene altrui". Con queste parole, il cappellano del corpo della polizia municipale di Napoli ha celebrato oggi i funerali di Francesco Bruner. Il capitano della polizia ha perso la vita il 15 maggio durante la sparatoria di Secondigliano, alla perfieria nord di Napoli, mentre cercava di fermare la follia omicida di Giulio Murolo che si trova ora in carcere. "Il suo sacrificio e quello della sua famiglia - ha detto padre Mario Pellicose - bastano, non vogliamo anche quello di Vincenzo", ossia Vincenzo Cinque l'altro vigile urbano ferito gravemente da Murolo e ora in rianimazione. In tutto, quattro persone sono state uccise e sei ferite. 

I funerali
Questa mattina, migliaia di persone hanno accolto con un lungo silenzio l'arrivo del feretro davanti alla chiesa di Sant'Antonio da Padova. Molti erano in lacrime e ancora increduli per quanto accaduto. Mentre l'ingresso della bara, portata a spalla dal comandante della polizia municipale Ciro Esposito e dai colleghi di Bruner, è stato accompagnato da un lungo e caloroso applauso. Sui cancelli della chiesa sono state sistemate diverse corone di fiori di vari nuclei e reparti della polizia municipale. Sul portone della chiesa sono state, invece, appoggiate le corone inviate dal Comune di Napoli e dal sindaco della città metropolitana. All'interno della chiesa, sulla bara, posta al centro della navata, sono stati posti il berretto e la sciabola della divisa da alta uniforme della polizia municipale. Lunghi applausi anche all'uscita della bara dalla chiesa. La salma sarà sepolta nel cimitero di Secondigliano.
 
Accanto alla moglie Rosaria, ai due figli Enzo e Claudio e ai tanti colleghi, erano presenti il prefetto di Napoli Maria Gerarda Pantalone e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Presente anche una delegazione di vigili di Roma. 

Il cappellano: "serve onestà"
''C'è bisogno di vigilare, di essere più attenti perchè queste tragedie vengano abolite per sempre'', ha affermato il cappellano durante l'omelia rivolgendosi alla folla. Questa tragedia, ha spiegato, ''è figlia della solitudine che rappresenta il male di oggi e del suo complice che è l'egoismo che crea barriere, morte e non ci apre ai valori dell'amicizia e dell'amore''. Il sacerdote ha poi sottolineato che ''la vita che la società ci propone oggi è una corsa continua verso la disonestà, verso il potere e ci fa dimenticare chi ci sta vicino. Una vita, quella terrena - ha proseguito - in cui ci sono cose brutte e notizie tristi che sconvolgono, come in questa circostanza, il nostro vivere quotidiano''. ''Se tutti ci dessimo una mano - ha concluso - se fossimo più onesti e bravi nell'affermare il rispetto per gli altri non ci sarebbe nemmeno bisogno delle autorità''. 

Il sindaco di Napoli: "troppe armi e pochi controlli"
''Nel nostro Paese troppe armi vengono date con troppa facilità e non c'è un controllo doveroso durante l'arco di tempo entro cui una persona riceve il porto d'armi. Credo che lo Stato debba fare una riflessione". Questo il commento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, rispetto alla sparatoria di venerdì scorso a Secondigliano. Il sindaco, al termine dei funerali, ha sottolineato che si tratta di una vicenda in cui "una persona aveva armi legittimamente detenute e altre che non possono che essere prese da fonti di tipo criminale". Per De Magistris si è trattato di "un attacco al cuore di Napoli portato con follia criminale impressionante. Diamo atto - ha concluso - alle forze dell'ordine dell'immediato intervento. Credo che nel
momento in cui è esplosa la follia criminale non si poteva fare
altro".