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MONDO

Era già in carcere

Il giornalista americano Danny Fenster condannato a 11 anni in Birmania

Era stato arrestato il 24 maggio, quasi quattro mesi dopo il colpo di stato militare contro l'ex leader Aung San Suu Kyi, all'aeroporto internazionale di Yangon

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11 anni di carcere . È questa la condanna per il giornalista americano Danny Fenster decisa dal tribunale militare del Myanmar. Il reporter 37enne è il caporedattore di Frontier Myanmar, una rivista di informazione locale, ed è l'unico giornalista straniero ad essere stato accusato dalle autorità militari. 

Le accuse
Il giornalista, scrive la BBC, è stato dichiarato colpevole di violazione della legge sull'immigrazione, associazione illegale e incoraggiamento al dissenso contro i militari .All'inizio di questa settimana fa sapere sempre la BBC, è stato anche accusato di terrorismo e sedizione e rischia l'ergastolo.

L'arresto, il processo la condanna
Fenster è stato arrestato il 24 maggio scorso, quasi quattro mesi dopo il colpo di stato militare contro l'ex leader Aung San Suu Kyi, all'aeroporto internazionale di Yangon, mentre cercava di lasciare il Paese. Da allora, è detenuto nella prigione di Insein a Yangon con molti prigionieri politici. Il suo processo si è svolto a porte chiuse all'interno dell'istituto penitenziario. La conferma della condanna arriva dal Twitter della testata per cui scrive. "Siamo profondamente delusi dalla decisione odierna di condannare Danny Fenster”.



Il cronista
È uno delle dozzine di giornalisti locali che sono stati detenuti dopo un colpo di stato militare a febbraio. Secondo Frontier, Fenster aveva precedentemente lavorato per Myanmar Now, un sito di notizie indipendente che è stato critico nei confronti dei militari. "Le accuse si basavano tutte sull'accusa che stava lavorando per un mezzo di comunicazione vietato Myanmar Now. Danny si era dimesso da Myanmar Now nel luglio 2020 e si era unito a Frontier il mese successivo, quindi al momento del suo arresto nel maggio 2021 aveva lavorato con Frontier per più di nove mesi", ha affermato il sito di notizie.



La repressione

Il regime continua una sanguinosa repressione dei suoi oppositori con oltre 1.250 civili uccisi e più di 7.000 arrestati, secondo l'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici, una Omg locale che denuncia casi di tortura, stupro e abusi ed esecuzioni extragiudiziali.