Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/il-ministro-paola-pisano-presenta-il-piano-nazionale-per-l-innovazione-con-20-azioni-bb1c84c9-60ef-46d4-b4de-b0d1a2348f3d.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Il Piano d'azione per la trasformazione

Innovazione, il ministro Pisano: ecco come sarà l'Italia digitale nel 2025

Le 20 azioni presentate dal ministro Pisano per lo sviluppo economico del Paese trainato dall'innovazione 'Made in Italy' e la tecnologia al servizio delle persone 

 

Condividi
Il ministro Paola Pisano
di Celia Guimaraes
Nel 2025 porteremo altri vestiti, altre scarpe, i nostri cellulari saranno completamente diversi da quelli che usiamo oggi. Ma come sarà il cittadino digitale da qui a cinque anni? Parte da questa analogia il ministro Paola Pisano, per presentare, in un evento al Tempio di Adriano, a Roma, il Piano di azione '2025 Strategia per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese'.

"Quella che proponiamo è una visione comune, capace di indirizzare il Paese verso la trasformazione digitale e tecnologica attraverso tre sfide, che riguardano la digitalizzazione, l'innovazione e lo sviluppo etico e sostenibile".

Il ministro per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione parte da quanto è stato fatto a tre mesi dalla sua nomina:  "Nei primi tre mesi del mio mandato abbiamo iniziato a creare le condizioni per un ecosistema a supporto dell'innovazione e definito le prime task force operative, stringendo accordi con i principali Enti e associazioni, le realtà accademiche e i ministeri impegnati a vario titolo in ambiti che impattano trasversalmente lo sviluppo tecnologico e digitale del Paese. Oggi vi presentiamo la nostra strategia per i prossimi anni", ha detto Pisano.

Dall'identità digitale ai Borghi del futuro
Tra le prime 20 azioni elencate dal ministro nel Piano d’azione, alcune vecchie conoscenze (come l’identità digitale e IO, l’app per i servizi pubblici) e altri progetti  creativi, come i Borghi del futuro  nei quali concentrare le tecnologie emergenti (“lanceremo una call per selezionare i borghi disponibili a partecipare all’implementazione del progetto. I borghi selezionati riceveranno tutto il supporto necessario a attirare nel proprio territorio i fornitori di servizi digitali necessari alla realizzazione del progetto, oltre che, ovviamente, la messa a disposizione del progetto”). 

Il Sabato del futuro e il tablet per gli anziani
C'è l'idea del Sabato del futuro per avvicinare gli studenti alla tecnologua (dedicare dieci sabati all’anno all’aggiornamento degli studenti delle scuole superiori italiane, dei loro insegnanti sui settori più recenti della tecnologia e dell’innovazione. I Sabato del Futuro coinvolgeranno ricercatori e scienziati delle università, degli enti di ricerca e delle aziende tecnologiche che racconteranno cosa succede nel mondo della tecnologia e dell’innovazione e come ciò che stiamo facendo oggi impatterà sul nostro futuro”).

O ancora “Un anziano, un tablet e un sorriso per l’inclusione digitale”, che introduce il concetto di ‘servizio civile digitale: “gli anziani che vivono in Comuni a più alto rischio di digital divide riceveranno un tablet personalizzato con una serie di app rilasciate da soggetti pubblici e privati che consentiranno loro di leggere un giornale offerto a condizioni speciali dagli editori, fare la spesa e ordinare farmaci, effettuare chiamate di soccorso e comunicare con i loro famigliari. I tablet saranno donati da imprese Ict, nuovi o ricondizionati. E giacché nessuno nasce “digitale” un esercito di volontari (grazie anche alla creazione del servizio civile digitale) li educheranno all’utilizzo del tablet e delle app, regalando loro sorrisi digitali”.

Il diritto di innovare
Tra le 20 azioni troviamo un altro concetto già espresso dal ministro Pisano, il “Diritto di innovare”. Partendo dall’indice 2019 pubblicato dalla Banca Mondiale che colloca l’Italia solo al 51° posto tra i Paesi dove è più facile fare impresa, il Piano d’azione punta a “consentire la sperimentazione di innovazione di frontiera, disapplicando temporaneamente le norme vigenti qualora necessario. Se l’innovazione dimostra di avere un impatto sociale positivo sarà modificata o creata la norma che permetterà all’innovazione di diventare un prodotto o un servizio”.