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ECONOMIA

Trattativa al Mise

Ilva, in arrivo l'accordo: 3.300 lavoratori in Cigs

Il 31 gennaio l'Ilva aveva chiesto la cassa integrazione per 4.984 unità, numero subito contestato dai sindacati che avevano chiesto il trasferimento della trattativa al Ministero

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Accordo in  dirittura d'arrivo al Mise tra Ilva e sindacati metalmeccanici sulla cassa integrazione straordinaria all'Ilva. Saranno 3.300 in tutto, divisi tra Taranto 3.240 e Marghera 60, dove l'Ilva ha un deposito. Lo si apprende da fonti vicine all'azienda. I numeri sono riferiti a un tetto massimo. I numeri di media invece saranno 2.465 lavoratori a Taranto e 35 a Marghera. La cassa integrazione sarà straordinaria e durerà per tutto il mandato dei commissari Ilva. Per 800 lavoratori sarà a zero ore, essendo questi addetti a impianti che saranno totalmente fermi, ma, per una percentuale pari al 20 per cento delle ore lavorabili, questi lavoratori saranno coinvolti in programmi di formazione e e riqualificazione professionale o affiancamento lavorativo. Per tutti gli altri, invece, la rotazione della cassa integrazione sarà bisettimanale. Il tavolo di oggi al Mise è stato presieduto dal vice ministro Teresa Bellanova.

Il 31 gennaio l'Ilva aveva chiesto la cassa integrazione per 4.984 unità, numero subito contestato dai sindacati che avevano chiesto il trasferimento della trattativa al Mise. Nei giorni scorsi è stata approvata in Parlamento la legge per il Sud che stanzia, su proposta del Governo, 24 mln per mantenere ai lavoratori Ilva in cassa integrazione nel 2017 lo stesso trattamento economico dei contratti di solidarietà del 2016, ovvero il 70 per cento della retribuzione. I 24 milioni, che vengono da un fondo del Ministero del Lavoro, sono riferiti a una platea di 3.500 unità.