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ITALIA

Mise: nessun lavoratore licenziato o senza protezione

Ilva, "Inaccettabile parlare di 5-6mila esuberi". Oggi si sciopera a Taranto

Furlan (Cisl): "L'acciaio è importante, una produzione di grande qualità nel sistema industriale 'Italia' ed ha bisogno della professionalita' che i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici sanno esprimere". Barbagallo (Uil): "Accordo difficile con queste condizioni" 
 

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Scattano questa mattina alle 11 all'Ilva di Taranto quattro ore di sciopero per protestare contro i tagli annunciati agli organici del gruppo dai piani delle due cordate che si sono candidate all'acquisizione dell'acciaieria messa sul mercato dai commissari dell'amministrazione straordinaria.

Nel 2018, anno di partenza, Jindal propone un taglio della forza lavoro di oltre 6mila unità mentre Arcelor Mittal di quasi 5mila. Tra le due offerte, però, è su quella di Arcelor Mittal, alleato con Marcegaglia, che bisognerà concentrarsi perché quest'offerta è stata approvata dai commissari e proposta al Mise per l'aggiudicazione, validata dal comitato di sorveglianza dello stesso Mise e ora in pole position per il decreto di aggiudicazione che nelle prossime ore firmerà il ministro dello Sviluppo economico,Carlo Calenda.

Questi, col vice ministro Teresa Bellanova e i commissari Ilva (Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi), incontrerà nuovamente stamani i sindacati metalmeccanici al Mise. I sindacati dicono no agli esuberi e sollecitano garanzie sul fronte del risanamento ambientale della fabbrica e del suo rilancio industriale.    

A Taranto la protesta odierna non coinvolgerà solo i metalmeccanici dipendenti dell'Ilva. Aderiranno all'astensione anche i lavoratori delle imprese appaltatrici, quelli delle attività edili e dei servizi, dalle pulizie industriali alle mense. Oltre a Fim, Fiom, Uilm e Usb, aderiscono infatti alle quattro ore di sciopero anche Fillea, Filca e Feneal per l'edilizia e le organizzazioni dei servizi aderenti alle tre confederazioni. Ci sara' un presidio davanti agli uffici di direzione dell'Ilva in concomitanza col vertice al Mise.    

Nei prossimi giorni ci saranno le assemblee dei lavoratori e non si escludono ulteriori scioperi. Intanto, sul nodo esuberi e forza lavoro Ilva, il vice ministro Mise, Teresa Bellanova, ha precisato che i lavoratori non assunti "dall'acquirente rimarranno in capo all'amministrazione straordinaria per tutta la durata del programma e potranno essere impiegati nelle attivita' di decontaminazione che saranno eseguite dalla procedura. Nessun lavoratore sara' dunque in ogni caso licenziato e lasciato privo di protezione".  Bellanova ha anche sottolineato che sulla riduzione degli esuberi "non e' una trattativa amicale. I margini ci sono e il governo lavora affinche' si amplino - ed ha concluso garantendo che - chiuso il percorso dell'aggiudicazione si aprira' il confronto tra le organizzazioni sindacali e l'azienda, in questo il governo non sara' spettatore".

Per le Rsu "i piani vanno riscritti garantendo salute, ambiente occupazione e salari" ribadendo "la necessita' di costruire una piattaforma rivendicativa che preveda il coinvolgimento della città. Ambiente, salute e lavoro sono imprescindibili per il rilancio di Ilva e della provincia ionica già fortemente in crisi".

Furlan: situazione inaccettabile "Una situazione davvero inaccettabile". Cosi', a margine del VI Congresso della Cisl Scuola in corso a Castellaneta di Taranto, la leader della Cisl Annamaria Furlan ha commentato la vicenda Ilva. "I lavoratori di tutti i siti industriali a partire da quello di Taranto - ha sottolineato - hanno dato un contributo davvero molto alto in termini di salute ed in termini ambientali. Oggi a tutto questo non possiamo assolutamente sommare 6000 esuberi che sarebbero dirompenti in questa città, per il Sud  e per tutto il resto del paese. L'acciaio è importante, una produzione di grande qualità nel sistema industriale 'Italia' ed ha bisogno della professionalità che i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici sanno esprimere".

Barbagallo:  a queste condizioni piano inaccettabile  "Se le condizioni rimangono queste la vedo difficile che i sindacati ed i lavoratori possano accettare un'impostazione di questo tipo". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, commentando a margine delle Considerazioni finali del Governatore di Bankitalia il piano di Arcelor per Ilva che prevedebbe circa 6.000 esuberi.

Renzi: Pd segue da vicino "Seguiamo la vicenda con Teresa Bellanova, che ora è anche nella segreteria del Pd". Lo ha detto durante 'Ore nove' Matteo Renzi parlando dell'Ilva e spiegando che ora il punto è il numero di lavoratori che non perdono il posto di lavoro, "che deve essere il numero più alto possibile".

Salvini: non esiste parlare di 6 mila esuberi, vigileremo Su Ilva vigileremo affinché i nuovi acquirenti non chiudano e non delocalizzino perché non solo per Genova ma per il resto d'Italia è un'azienda fondamentale. Non esiste parlare di 6 mila esuberi, questo numero non lo prendo neanche in considerazione come i 900 esuberi di Wind e Tre". Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. "Facciamo finta -ha sottolineato Salvini- che sia un piano di trattativa iniziale. Il nostro obiettivo è arrivare a zero ma sicuramente -ha aggiunto il leader del Carroccio- non voglio sentire parlare né di 6 mila né di 900 esuberi".