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ITALIA

Ministro dello Sviluppo Economico

Ilva, salta tavolo. Calenda chiede garanzie su lavoratori

Incontro al Mise tra azienda, Stato e sindacati. Calenda: "Serve responsabilità da parte di tutti e riteniamo che oggi questa responsabilità non ci sia stata".  L'azienda si dice contrariata: vitale non perdere tempo per gli investimenti

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L'azienda che ha preso il controllo di Ilva non ha rispettato gli impegni che si era presa sui lavoratori, a livello di remunerazione e scatti d'anzianità, e per questo il Governo ha fatto saltare il tavolo di oggi al Mise. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. "Bisogna ripartire dall'accordo di luglio, dove si garantivano i livelli retributivi. Se non si riparte da quell'accordo la trattativa non va avanti". Così il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ai giornalisti che gli chiedevano come mai il tavolo Ilva fosse durato così poco.

Il tweet del ministro
"La proposta dell'azienda su salario ed inquadramento dei lavoratori e' irricevibile". È quanto scrive sul suo profilo twitter il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. "Tavolo aggiornato", scrive dopo lo stop dell'incontro su Ilva al Ministero da lui guidato.
 
Arcelor Mittal contrariata
Arcelor Mittal è "contrariata per non aver potuto iniziare una negoziazione con i sindacati" sull'Ilva. Lo afferma l'azienda dopo l'incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico e la sospensione del tavolo decisa dal ministro Carlo Calenda. "Il raggiungimento di un accordo con i sindacati di Ilva in un tempo ragionevole è importante affinché, una volta chiusa la transazione, possiamo iniziare a mettere in atto i nostri piani di investimenti". Così ArcelorMittal in una nota. "Gli investimenti che ci siamo impegnati a fare sono cruciali per migliorare la competitività di Ilva. Di conseguenza, è vitale che l'implementazione del nostro piano non venga ritardata" aggiunge la società.

Fonti Mise: sconcerto incomprensibile
"Il ministro Calenda aveva recentemente incontrato, Aditya Mittal, insieme al vice ministro Bellanova il 21 settembre scorso, chiarendo che non c'era alcuno spazio per mettere in discussione gli attuali livelli retributivi e di inquadramento''. Così fonti del Mise che definiscono ''incomprensibile'' lo sconcerto espresso oggi da Arcelor Mittal per lo stop alla trattativa deciso dal ministro.

Poletti: questa è la posizione del Governo
Il governo non muta la propria posizione riguardo al dossier Ilva e si aspetta che i nuovi proprietari dell'impianto mantengano fede alle dichiarazioni di intento iniziali. È in sintesi quanto ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti parlando con i giornalisti a margine del terzo forum Conftrasporti a Cernobbio dopo che questa mattina il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha comunicato ad Am Investco (di cui è capofila Arcelor Mittal) che non è accettabile aprire il tavolo su Ilva senza garantire le condizioni salariali e contrattuali. "La posizione del governo è stata espressa all'azienda - ha detto Poletti - ci aspettiamo che l'azienda corrisponda coerentemente con le dichiazioni di partenza che facevano riferimento al fatto che c'era un mantenimento in termini generali delle condizioni esistenti".  A chi gli chiedeva se di fronte a una situazione di stallo il governo potrebbe pensare ad altre strade, Poletti ha risposto "non credo che si debba considerare nessuna subordinata, perché questa è la posizione del governo e su questa ci aspettiamo una risposta. In questo momento abbiamo una posizione che è molto chiara, e rispetto a questa non consideriamo opzioni di nessun altra natura che non siano quelle che abbiamo proposto all'azienda di riconsiderare. E questo che sia quello che è giusto fare in questo momento".

Sciopero contro i tagli
Dalle 7 di stamane sono scattate all'Ilva di Taranto 24 ore di sciopero indette da Fim, Fiom, Uilm e Usb contro i tagli di forza lavoro annunciati da Am Investco Italy insieme alle nuove condizioni di inquadramento contrattuale dei lavoratori. Fonti sindacali annunciano che l'adesione tra gli operai di primo turno è stata quasi totale. C'è anche la partecipazione dei lavoratori delle imprese. I presidii sono davanti alle portinerie del siderurgico. Ufficialmente non sono previste manifestazioni nella città di Taranto. La protesta è stata decisa venerdì pomeriggio, dopo che Am Investco ha formalizzato la sua proposta.

Oltre a Taranto, sciopero anche a Novi Ligure, altro sito Ilva, ma c'è tensione un po' in tutti gli stabilimenti, tra cui quello di Genova Cornigliano. Rivedere i numeri degli esuberi, oggi quantificati in 4mila sui 14.200 addetti totali del gruppo Ilva - 3.330 in eccedenza a Taranto -, e le modalità di assunzione del personale da parte della società Am Investco Italy partecipata da Arcelor Mittal e Marcegaglia: sono le due condizioni che stamattina al Mise hanno posto i sindacati dei metalmeccanici ai rappresentanti della futura gestione dell’azienda dell’acciaio.

Con lo sciopero in corso, i sindacati hanno lanciato un segnale ad Arcelor Mittal e Marcegaglia affinché il negoziato cambi subito rotta. Fiom Cgil e Uilm hanno già detto che, con le proposte avanzate da Am Investco, non ci sono nemmeno le condizioni per cominciare a discutere mentre il Governo, con Bellanova, spinge comunque le parti a sedersi al tavolo e a costruire nella trattativa, con responsabilità e pazienza, un percorso che possa condurre all’accordo.