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ITALIA

Taranto

Inchiesta Ilva, Vendola interrogato: "Un dovere"

L'ipotesi di reato per il governatore è di concussione aggravata. Sua la richiesta di essere sentito dai magistrati: "Un dovere, non ho nulla di cui vergognarmi". Secondo la procura avrebbe esercitato pressioni per ammorbidire una relazione sull'inquinamento prodotto dall'Ilva. 

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Nichi Vendola
Taranto
Interrogatorio fiume per Nichi Vendola nell'ambito dell'inchiesta Ilva: solo dopo oltre sette ore il governatore della Puglia esce dalla caserma della Finanza di Taranto. E dice: "Per me era un dovere e anche una necessità, una impellenza morale farmi interrogare da questa procura. Non ho sinceramente nulla di cui vergognarmi per quello che ho fatto per amore della città di Taranto".

L'inchiesta
Vendola è sospettato di concussione aggravata: secondo la procura, il governatore pugliese avrebbe esercitato pressioni sul direttore generale dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato. L'obiettivo: 'ammorbidire' una relazione sugli elementi inquinanti prodotti dall'Ilva, con la minaccia di una mancata riconferma dello stesso Assennato nel suo ruolo. 

La difesa di Vendola
Vendola ha sempre smentito ogni tentativo di pressione sull'Arpa e su Assennato, affermando di averlo voluto lui alla guida dell'Agenzia regionale per l'Ambiente. Il governatore ha spesso rimarcato che la sua giunta regionale è quella che ha affrontato con incisività il nodo ambientale dell'Ilva di Taranto varando anche tre leggi specifiche: sulla diossina, sul benzoapirene e sulla valutazione del danno sanitario per le popolazioni nelle aree dei grandi poli industriali a elevato impatto ambientale.

L'inchiesta Ilva
Da mesi i magistrati della Procura ionica indagano per disastro ambientale a carico dei vertici dell'Ilva. E' stato lo stesso Vendola a chiedere di essere sentito. Ad interrogare il presidente della Regione Puglia sono il procuratore Franco Sebastio, il procuratore aggiunto Pietro Argentino, il pm Remo Epifani e il sostituto procuratore Giovanna Cannarile.

Gli altri interrogatori
Dopo l'interrogatorio di Vendola c'è stato quello di Assennato, audizione durata una manciata di minuti; subito dopo, la consegna di una memoria difensiva. Il direttore scientifico dell'Arpa Puglia, Massimo Blonda, ha rinunciato ad essere sentito dai magistrati. Assennato e Blonda sono indagati per favoreggiamento personale nei confronti di Vendola: avrebbero negato di aver ricevuto pressioni dal governatore per favorire l'Ilva.