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POLITICA

Bagarre in Aula

Camera: il dl Imu-Bankitalia è legge. M5S scatena la bagarre in Aula

La presidente della Camera ha applicato la "tagliola", ponendo il provvedimento direttamente in votazione. "Costretta a farlo", ha detto la Boldrini. E' la prima volta nella storia parlamentare. Il dl scadeva alla mezzanotte di martedì: senza approvazione, gli italiani avrebbero pagato la seconda rata Imu

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L'Aula di Montecitorio (foto dal profilo twitter @lorenzabo)
Roma
Con 236 sì e 209 no il dl Imu-Bankitalia è legge: la presidente della Camera Laura Boldrini ha applicato "la ghigliottina" al provvedimento, mettendolo direttamente al voto. E la prima volta che avviene nella storia della Camera e la stessa Boldrini ha detto: "Sono costretta a farlo". A votazione aperta, alcuni deputati M5S si sono gettati sui banchi del governo occupandoli e hanno cominciato a fischiare con fischietti. Altri erano imbavagliati, mentre i deputati di Fi hanno buttato monete di cioccolata. 

Bagarre in Aula
I parlamentari M5S hanno anche mostrato cartelli con scritto "corrotti" e "vergognatevi", urlando contro la presidenza e occupando anche i banchi del governo durante la votazione. Alcuni sono arrivati agli scranni dove in genere siede il governo ed è stata quasi "rissa" con i commessi che hanno cercato di mantenere l'ordine. Alla protesta di sono uniti anche altri deputati di Fratelli d'Italia. I deputati del Pd hanno invece risposto alla bagarre intonando "Bella Ciao". Intanto sul blog di Beppe Grillo i deputati del Movimento Cinque Stelle hanno trasmesso la diretta post-voto, su twitter l'hashtag è #tagliola, #ghigliottina e #opencamera. Bagarre che lascerà strascichi, a partire dalla denuncia dei M5S contro il deputato questore Stefano Dambrouso, accusato di aver schiaffeggiato una loro collega. “Da domani (oggi ndr) è escluso che torneremo in Aula a discutere pacificamente”, promettono  i Cinque Stelle, lasciando presagire una guerriglia parlamentare sull’imminente esame della legge elettorale che approderà in Aula questa mattina. “Una violenza così qui non l’ho vista in 30 anni”, racconta uno dei più anziani assistenti parlamentari, da sempre in Aula.  



Commissioni occupate
La protesta dei grillini si è poi spostata in Commissione Affari Costituzionali. I deputati hanno occupato la Commissione della Camera, bloccando di fatto i lavori. “Oggi sono stati stracciati dalla Boldrini, con la complicità di governo e partiti, il regolamento e la Costituzione che non esistono più. Oggi, con il precedente della “tagliola” da parte della presidente della Camera, è morta la democrazia e non c’è più motivo di proseguire con i lavori parlamentari. Blocchiamo il Parlamento”, le parole del grillino Riccardo Nuti. 

Era l'ultimo giorno 
Il testo sarebbe dovuto diventare legge entro la mezzanotte di ieri o, tra le varie conseguenze, gli italiani avrebbero pagato la seconda rata dell’Imu. Un conto da circa 2.2 miliardi di euro: scadeva infatti il decreto con cui il governo ha cancellato la seconda rata della tassa sulla casa. Senza conversione in legge, la cancellazione sarebbe scaduta come il resto delle norme contenute nel decreto. Nel testo, anche le norme sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, quella che i grillini giudicano come un regalo alle banche fatto dall’esecutivo, motivo dell'ostruzionismo da parte del partito di Grillo. 

Il decreto e le polemiche
A criticare l'atteggiamento dei grillini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini: "Resto stupefatto dall'ostruzionismo del M5S che ostacola la conversione del dl Imu-Bankitalia". Il decreto in questione, o almeno la parte relativa a Bankitalia, è quella su cui i grillini hanno innescato una feroce polemica con il Capo dello Stato definito ieri “boia” dal deputato M5S Giorgio Sorial. Secondo i Cinque stelle il Presidente della Repubblica starebbe sempre più avallando i giochi di potere della maggioranza, ignorando la voce del Paese. Già martedì durante la discussione in Aula, erano comparsi cartelli a firma M5S con su scritto "Giù le mani dalla Banca d'Italia". Dalla maggioranza, invece, non si è fatta attendere la replica sui contenuti del decreto: "Beppe Grillo vuole far pagare la seconda rata dell'Imu - è il commento del deputato Pd Roberto Speranza - il decreto ha avuto la fiducia del Senato e della Camera, è inaccettabile l'ostruzionismo".