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ECONOMIA

Ripercussioni mondiali per la scomparsa della piattaforma giapponese Mt.Gox

Bitcoin, le autorità indagano ma la moneta resiste

A far tremare il settore, l’uscita dal web di Mt.Gox, una delle principali piattaforme online per lo scambio della valuta digitale in seguito ad una maxi truffa, apparentemente compiuta da hacker. Mentre le autorità giapponesi e anche quelle americane cercano di far luce sulla vicenda, i cinesi fanno a gara per accaparrarsi i Bitcoin 

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di Celia Guimaraes
Le autorità giapponesi indagano dopo il terremoto che ha investito il mondo del Bitcoin, la valuta virtuale creata nel 2009. A far tremare il settore, l’uscita dal web di Mt.Gox, una delle principali piattaforme online per lo scambio della valuta digitale, in seguito ad una maxi truffa, apparentemente compiuta da hacker, e la scomparsa  di 744mila Bitcoin.  
La scomparsa della piattaforma Mt. Gox dal web, che segue le dimissioni del suo fondatore Mark Karpeles dalla Bitcoin Foundation e la cancellazione di tutti i suoi account twitter, ha fatto crollare il valore della valuta virtuale sotto i 500 dollari, in un primo momento.  

Giappone indaga
"Il ministero delle Finanze, l'Agenzia per i servizi finanziari e la polizia stanno facendo ricerche su questo argomento per capire il problema nel suo complesso" ha detto il portavoce del governo giapponese, Yoshihide Suga. Si tratta della prima reazione ufficiale delle autorità giapponesi, che avevano rifiutato finora commenti su questo nuovo settore che sfugge norme tradizionali. Il  governo giappone farà una "corretta valutazione" della situazione avvertendo del "pericolo che i bitcoin possano essere utilizzati per il riciclaggio di denaro".  

La valuta tiene
Invece a giudicare dall'andamento delle quotazioni, la 'scomparsa' di 744 mila unità di Bitcoin (circa il 6% del totale) non sembra aver danneggiato più di tanto le quotazioni della moneta virtuale, che ha recuperato buona parte delle perdite, per tornare intorno quota 550-570 dollari.        

Cinesi comprano
In particolare - segnala il South China Morning Post - gli investitori cinesi avrebbero scatenato una vera e propria corsa al Bitcoin, acquistando più di 30 mila unità nelle ultime 36 ore (per un valore di circa 16 milioni di dollari), cento volte la quantità che è passata di mano sul mercato Usa.  

Karpeles ricompare
In tutto questo è ricomparso il responsabile di Mt.Gox,  Mark Karpeles, che ha lasciato un messaggio sul sito aziendale per provare a calmare le acque. "Vorrei assicurare a tutti che sono ancora in Giappone e sto lavorando duro per trovare una soluzione ai nostri recenti problemi" ha scritto Karpeles.    


Indagini a Manhattan
Intanto anche il procuratore di Manhattan, Preet Bharara, ha inviato diversi mandati di comparizione a numerose compagnie che hanno fatto affari con Mt.Gox e altre piattaforme Bitcoin per cercare informazioni su come hanno gestito i recenti attacchi informatici. L'ufficio del procuratore Preet Bharara, rivela una fonte, ha chiesto di sentire Mt.Gox e altre imprese per capire meglio la natura degli attacchi informatici e come sono stati affrontati.  

Avvertimento europeo
Dall'European Banking Authority, alla luce dei problemi attuali di Mt. Gox, si ribadisce (dopo il warning dello scorso dicembre) che Bitcoin "resta una forma di pagamento assolutamente non regolamentata e con transazioni non reversibili", quindi senza tutele per gli utenti (a differenza, ad esempio, delle carte di credito). Carenze che possono favorire non solo i ladri elettronici', ma anche gli speculatori come ha mostrato l'incredibile altalena delle quotazioni, che nel 2013 hanno visto esplodere il valore di un Bitcoin da 13 a 1.120 dollari (salvo dimezzarsi dopo pochi giorni).        

Eppure, un recente sondaggio dell'osservatorio 'CoinDesk' ha mostrato come i clienti di Bitcoin nutrano ancora la massima fiducia verso la moneta virtuale: metà di loro addirittura è convinta che le quotazioni possano toccare i 10 mila dollari.