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SALUTE

La denuncia è del segretario nazionale Andrea Bottega

Ebola. Secondo sindacato Nursind "gli infermieri italiani sono impreparati ad eventuale emergenza"

Gli infermieri - dice il sindacalista a Rainews.it - non hanno ricevuto una formazione specifica nè rispetto alla malattia nè circa l'utilizzo dei dispositivi di protezione. "A livello pubblico il Nursind - chiarisce - è l'unico sindacato rappresentativo di categoria con circa 25mila iscritti"

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Una corsia di un ospedale (Ansa)
di Cristina RaschioRoma
Come il sindacato degli infermiere degli Stati Uniti, che hanno denunciato nei giorni scorsi scarse misure di protezione per gli infermieri che hanno trattato il paziente zero malato di Ebola, Thomas Eric Duncan in Texas, ora a far sentire la sua voce c'è anche il Nursind, uno dei sindacati italiani che rappresenta gli infermieri. "Il sindacato, a livello pubblico - chiarisce a Rainews.it il segretario generale Andrea Bottega  - è l'unico rappresentativo della categoria: 25mila iscritti tra pubblico, privato e liberi professionisti. E tra questi, 21mila sono i dipendenti del Sistema Sanitario nazionale".

La denuncia: "Infermieri non pronti a emergenza"
Per Bottega "gli infermieri italiani non sono adeguatamente preparati a fare fronte ad eventuali casi di Ebola" perchè "non hanno ricevuto una formazione specifica nè rispetto alla malattia nè sull'utilizzo dei dispositivi di protezione". E in molti ospedali dove l'ipotetico malato di Ebola dovesse arrivare prima di essere portato in un presidio specializzato, "questi dispositivi come tute e maschere mancano ancora''. 

Bottega insiste non solo sulla formazione del personale (che ritiene carente), ma anche sulla simulazione delle procedure da attivare in caso gli infermieri del primo intervento entrassero in contatto con un malato di Ebola. Ipotesi che - teniamo a precisarlo - è molto remota. "Molte aziende sanitarie - afferma il segretario - hanno ultimato, o stanno per farlo, l'acquisto dei presidi indispensabili per l'assistenza diretta dei malati. Sebbene i corsi di formazione per gli infermieri siano già partiti o partiranno a breve - dice - è necessario fare una simulazione. Soprattutto nella fase di vestizione e svestizione. Ne sono una dimostrazione i casi di contagio delle colleghe americana e spagnola". Poi si chiede se in ogni ospedale "sia presente un reparto di malattie infettive con uno spazio apposito per la quarantena del personale eventualmente entratto in contatto con un infettato da Ebola".
 
''Mi risulta che in alcuni presidi - afferma Bottega - manchino le tute previste come dispositivi di protezione individuale anti-Ebola e che siano state prese vecchie tute in dotazione contro la Sars; ma si tratta di tute diverse e non conformi a quelle previste invece nei protocolli relativi al trattamento dei pazienti con Ebola''. Tali dispositivi, precisa, ''sono stati ordinati ma ancora mancano in moltissimi ospedali e, soprattutto, ad oggi, non è prevista una formazione degli infermieri sul come utilizzarli''. Un fatto questo, prosegue Bottega, ''molto grave: quello che è successo in Spagna, dove un'infermiera si è infettata proprio per non aver utilizzato adeguatamente i guanti di protezione, dimostra infatti come basti un minimo errore da parte degli operatori sanitari per un serio rischio contagio. Pochi giorni fa - dice Bottega -  abbiamo contattato il sindacato spagnolo degli infermieri, il Satse: "La situazione - dice -  non è molto diversa dalla nostra come i problemi evidenziati, la tutela degli operatori in primis''.

Sulla questione 'formazione', prosegue, come richiesto anche in Spagna, ''chiediamo l'avvio di una commissione ministeriale con la partecipazione anche degli infermieri, con funzioni di monitoraggio e operative''. L'obiettivo è pure quello di ''concordare a livello europeo un documento da inviare al Commissario Ue alla salute, Tonio Borg, con le nostre proposte''. Sul tappeto, poi, ''resta, più in generale, il problema della
riduzione degli organici e del taglio alla spesa sanitaria; proprio contro queste criticità - conclude il segretario del Sindacato infermieri - manifesteremo il 3 novembre davanti a Montecitorio a Roma''.